Rispondo alla richiesta di -triggeredqueen-
Quanto è diversa [la romphaia] da una spada romana? La persona migliore per usarla?
Come ti ho già accennato nei commenti, è un'arma completamente diversa dal gladio romano, in primo luogo per le dimensioni: 80cm di lama e 50 di manico; praticamente la sola lama è lunga quanto tutto il gladio.
In secondo luogo, con quelle dimensioni più che una spada andrebbe definita arma inastata, ovvero un'arma a sé, fissata su un manico molto lungo per massimizzarne il raggio d'azione (è diversa quindi da una lancia, che ha solo una punta di metallo). Ciò implica 2 cose: la prima è l'assenza di uno scudo, la seconda è che richiede una forza superiore alla norma per essere utilizzata, quindi richiede un guerriero piuttosto alto e robusto (tecnicamente sarebbe possibile utilizzarla con una mano sola, ma si perde così tanta potenza e manovrabilità che non ne vale la pena).
La potenza di quest'arma risiede tutta nel taglio: con una lama così grossa e spessa, e soprattutto con un manico così lungo, si possono infliggere colpi violentissimi, capaci di spaccare ossa, incrinare elmi, e mozzare arti. Oltre a tutto ciò, la curvatura di quest'arma è minima (se non inesistente) quindi è possibile portare anche potenti affondi, il che è già favorito dal fatto che quest'arma sia così lunga. La potenza di quest'arma è dimostrata dal fatto che persino i Bizantini, parecchi secoli dopo la fine dell'impero romano, ancora avevano reparti specializzati di quest'arma.
Falx
Variante della Rhomphaia, presenta manico e lama ancora più lunghi (entrambi 90 cm) ed una curvatura quasi a 90°, una configurazione che sacrifica l'abilità di affondo per produrre un taglio ancora più potente (e non è che prima fosse roba da poco).
Con quest'arma è possibile sfondare elmi ed armature, spaccare scudi, e probabilmente anche lacerare la pelle di un dragone. Di nuovo, richiede molta forza ed abilità, ed impedisce l'uso di uno scudo, ma ne valeva decisamente la pena.
- Sica
Se avete letto le Sfide di Apollo, questo nome vi balzerà subito all'orecchio. A differenza delle altre due, quest'arma è poco più grossa di un pugnale (45 cm di lama al massimo), ma di nuovo la forma concava la rendeva non meno letale: anche quest'arma così piccola, infatti, è capace di spaccare una costola o una scapola, ma anche di sventrare l'avversario o rendergli invalido un braccio (in ogni caso, mi concentrerei sui bersagli più deboli, come ventre e gola, dato che non ha neanche lontanamente la potenza delle altre due armi).
In casi estremi, si poteva usare anche per arpionare e spostare l'eventuale scudo o arma di un avversario. Questa tattica era tipica del thraex, tipo di gladiatore che usava quest'arma ed un piccolo scudo, in modo da rendere più equa la battaglia contro il murmillo, un tipo di gladiatore armato invece di scutum e spatha, e che quindi rappresentava i soldati romani che combattevano contro i "barbari".
Essendo così piccola e leggera, la persona più indicata per quest'arma è anch'essa leggera ed agile, e proprio come nel caso del pugnale l'allenamento verterà soprattutto sulla capacità di movimento, così da creare l'occasione per avvicinarsi abbastanza all'avversario.
Fun fact: era l'arma principale degli assassini dell'Illiria, e rappresenta l'origine della parola sicario.
Ecco tutto ciò che ho da dire sull'argomento. Spero di aver risposto a tutte le tue domande. Alla prossima!
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L'armeria di Efesto
FanfictionDedicata a tutti i semidei e le semidee che non si accontentano di agitare casualmente un'arma, ma vogliono dare consistenza e dettagli alle scene di lotta che descrivono! Qui troverete dettagli sulle armi utilizzate dagli eroi del passato, su quale...