Un respiro in più insieme

capitolo 6

Louis
Mi strofinai gli occhi assonnato, cliccando su un'altra foto mentre il vassoio delle pastiglie che dovevo ancora prendere erano impacchettate.
Sono rimasto sveglio tutta la notte a guardarmi le sue foto, una dopo l'altra.
È stata una maratona artistica di Harry Styles, nonostante la sua malattia lo faceva spostare in molti ospedali.
Scorrendo su Instagram, cliccai un'altra foto.
È dell'anno scorso, c'è un buio assurdo a parte il flash che ritraeva metà faccia di una ragazza.
La riconosco da altre foto precedenti.
La sorella di Harry, Gemma.
Scorrendo trovai vari selfie di lui e Gemma.
Mi passai le dita fra il ciuffo guardando la sua chioma castana chiara, il modo in cui gli brillano gli occhi e il suo sorriso. La felicità gli dá un dono di colore.
È bello.
Non si può dire che non lo sia.
Molto bello.
Staccai gli occhi e... aspetta un momento.
Impossibile.
Evidenziai il numero dei mi piace.
"Centomila like? Stiamo scherzando?"
Chi è realmente questo ragazzo?
Cercai il suo nome nella barra di ricerca Google.
Mi uscirono tantissime mostre alla quale aveva partecipato come protagonista.
Lui non era un'artista solo per me.
Era un fotografo artista mondiale.
Chiusi il pc e mi misi a letto per recuperare le ore di sonno perdute.
Harry ti darò prova che potrò essere la tua arte personale.

Louis
Ho bisogno di uscire.
Ho bisogno di essere libero per un attimo.
Ho bisogno di respirare senza soffocare.
Mi alzai dal letto.
Aprii la porta dell'armadietto per prendermi una felpa con il cappuccio. La postazione delle infermiere era libera.
Chiusi piano la porta sgusciando via nel corridoio. Lasciai il reparto spingendo le porti pesanti, mi diressi verso le scale, salendo i gradini di corsa. Tossendo, mi aggrappai alla ringhiera. Finalmente arrivai alla porta di emergenza.
Uscii senza far scattare l'allarme.
Ero sul tetto dell'ospedale.
Oltre diciassette metri di altezza.
Sapevo cosa dovevo fare per mettere il silenzioso alla mia tortura.