Harry
Il cellulare cominció a suonare strappandomi dal sonno postoperatorio. Mi girai, le palpebre erano meno pesanti quando si aprirono e videro Niall che mi stava videochiamando.
"Sei vivo!"
Sorrisi sfregandomi gli occhi e alzandomi.
Sono ancora mezzo addormentato, ma la mia testa non sembra più un fermacarte grazie ai farmaci.
"Ehy sono vivo!" dissi sgranando gli occhi alla vista... No fermo un attimo.
Delle valigie sul suo letto?
"Cosa sono quelle valigie? Vuoi forse fare un viaggio?"
I suoi occhi diventarono lucidi.
"Scusa Harry avrei dovuto dirtelo prima, ma ora non è il momento"
Insistetti sul dirmelo.
"Me ne vado dall'ospedale. Non tornerò mai più. Quando arrivai mi diedero massimo due mesi di vita. I mesi passano. Ci incontriamo appena stai meglio, scrivimi te"
Mi chiuse la chiamata in faccia.
Pensai subito che fosse uno scherzo.
Controllai le notifiche.
Due della mamma, tre di Zayn, due di Liam, quattro del papà. Tutti che volevano sapere come stessi.
Sentii il cuore precipitare.
Louis.
Non c'era nessun messaggio di Louis.
Sospirai e mi venne da tossire, sentii che mi faceva male la pancia dove mi avevano aperto in due e ricucito.
Ahi.
Il dolore c'era, ma era gestibile.
Il dolore peggiore era di perdere Louis e Niall.Dormicchiai ancora un po' dopo le due pessime notizie.
Quando mi svegliai l'effetto dell'anestesia era finito.
Mi misi piano piano seduto e mi allungai con varie fitte di dolore.
Alzai la maglia e notai che la pelle era ancora rossa.
Gli occhi mi caddero sulle chiamate perse di Liam e Zayn.
Li chiamai ma non risposero.
Li scrissi che stavo bene che potevano chiamarmi quando volevano.
Scrissi a Niall.Ei mi vesto e ci incontriamo in sala
Sistemandomi la cinghia dei pantaloni feci la strada più breve, presi l'ascensore, percorsi il ponte che collegava l'edificio 2 e scesi le scale.
Mi sedetti su una panchina.
Il cuore batteva forte al pensiero di non rivederlo più.
Impaziente e in ansia, presi il cellulare e controllai l'ora. Erano passati quindici minuti da quando gli avevo scritto e ancora non c'era.
Gli mandai un altro messaggio:Sono in sala. Hai ricevuto il mio messaggio? Dove sei?
Passarono altri quindici minuti. E poi altri quindici.
Forse si era addormentato?
O forse non verrà.
Forse quello era l'ultimo nostro saluto.
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Un respiro in più insieme
Ficção AdolescenteHarry è un artista abituato oramai a lottare contro se stesso e per il mondo per colpa della tubercolosi. Louis vuole scappare ma è costretto a restare chiuso nella sua gabbia per sempre. Se si incontrassero rischierebbero entrambi la vita. L'unica...