capitolo 19

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Louis
Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso. Dalla Rosa dietro l'orecchio, dal modo in cui continuava a guardarmi. Tutto questo non mi sembrava reale. non mi ero mai sentito con nessuno prima, soprattutto perché la maggior parte delle mie relazioni si basava sul vivere in fretta, morire giovani, morire domani, e doversene sempre andare per un nuovo ospedale, in un nuovo posto. Non ero mai rimasto abbastanza da nessuna parte e con nessuno per innamorarmi davvero.
Non che l'avrei mai fatto.
Nessuno era come Harry.
Ci fermammo davanti all'acquario di pesci tropicali e dovetti fare uno sforzo enorme per non guardarlo e concentrarmi sui pesci dai colori sgargianti dietro il vetro. Seguii con gli occhi un pesce verde e blu che nuotava intorno al corallo sul fondo dell'acquario.
Superammo le porte per raggiungere l'ingresso principale, con la grande scala davanti a noi. Harry si girò per guardarmi, tira la mia mano verso di lui e fece un cenno verso le scale.
"Prendiamo le scale"
Le scale? Lo guardai come se fosse impazzito. Mi bruciavano i polmoni e non respiravo solo al pensiero, ricordandomi la stanchezza dopo le incursioni sul tetto. Non molto sexy. Se voleva che il nostro appuntamento durasse ancora un'ora, non potevamo prendere le scale.
Lui si aprì in un sorriso: "Sto scherzando"
Girammo tutto l'ospedale che era quasi tutto deserto, le ore volavano mentre passeggiavamo, respirando insieme.
Parlammo delle nostre famiglie e seni nostri amici e via dicendo, con le nostre mascherine colorate e i guanti che dividevano la nostra pelle.
"Che ne dici se andiamo in piscina" proposi.
"A quest'ora? perché no" mi rispose, con le fossette, il Mio ragazzo.

















































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