capitolo 24

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Harry
Niall.
Mi tenetti alla parete e la stanza cominció a girare, mentre un equipe di pronto intervento passava con un carrello delle emergenze.
"Non respira! Non c'è polso. Bisogna intervenire immediatamente"
Non può essere.
Cominciai a correre, mi precipitai nella stanza in cui portarono la barella.
Le sue gambe per terra, i piedi girati in direzioni opposte.
No
No
No
Lo coprirono, gli stavano pompando aria con un pallone. Non respirava. Niall non stava respirando.
Niall ti prego non puoi farmi questo.
"Piastre per defibrillare" urlò un infermiere.
Non mi sentivo né le gambe né le braccia.
Volevo toccarlo, volevo sentire se stesse bene.
"Portate via il ragazzo riccio" urlarono nella mia direzione.
"I polmoni stanno collassando"
Respirare.
Doveva respirare.
Ce la farà.
Doveva farcela.
Hanno smesso di provare a salvarlo.
Gli stavano togliendo tutto.
I cavi.
I tubi per l'ossigeno.
Tenendomi al corrimano, mi rimisi in piedi e tornai di corsa piangendo in camera mia.
Era morto.
Niall Horan era morto.
Mentre correvo vedevo i nostri momenti da bambini.
Poche settimane fa mi aveva detto che sarebbe morto e non l'avevo preso sul serio.
Con la paura e la rabbia mi guardai attorno alla stanza.
Nessuna foto con lui.
Corsi verso il muro e strappai tutto da esso.
Buttai giù i miei colori, i miei libri.
Calò il silenzio.
L'avevo perso e non avevo niente di lui.
Avevo smesso di vivere con la morte di Gemma.
Ma ora non posso più.
Gran parte della mia vita è stata in questo ospedale.
Avevo bisogno di aria.
Aprì l'armadio.
Mi presi una giacca.
Decisi di andare sul tetto, Louis aveva ragione.
Louis.
Guardando giù dal tetto vidi Louis.
Aveva un borsone e una faccia triste.
Se ne stava andando.
Louis se ne stava andando.
No.
La mia vita potevo ancora modificarla.


















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