capitolo 25

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Louis
Ero seduto sulla panchina ad aspettare un taxi. Dovevo andarmene, dovevo perdere le gioie della mia vita. Me lo meritavo.
Era morto Niall.
Stava bene quando l'ho visto settimane fa, poi se n'è andato. Ora dovevo andarmene io.
Perché l'avevo fatto?
Niall in quel momento poteva essere Harry solo per colpa mia.
Non stavo pensando. Ecco qual'era il problema.
Una fottutissima cosa dovevo tenere.
La distanza.
Harry.
Potevo vederlo nella sua tristezza.
Ci guardammo dalla distanza.
Era con una giacca, i guanti, uno zaino e le mascherine.
Mi fece segno di avvicinarmi a lui.
"Andiamo a farci il tatuaggio dell'angelo e del diavolo" mi disse quando mi fermai davanti a lui.
"Haz sono troppi chilometri. Torna in ospedale fa freddo e inizia a nevicare"
Lui mi interrumpe.
"Io vado lo stesso"
Non avevo mai visto nei suoi occhi una tale ribellione. "Vieni con me"
Io ero ribelle ma questo era troppo.
Troppi chilometri per due ragazzi con i polmoni a secco.
"Haz lo stai facendo per Niall? È per questo che ti ribelli vero?"
Lui si girò e mi guardò in faccia.
"È per Niall. Per Gemma. Per me e per te per tutto quello che non possiamo fare"
Non dissi nulla, era chiaro quello che volevo.
"Lo so che verrai con me, l'ho capito. La vita è una Lou, Finirà prima che ce ne accorgiamo"

Camminammo lungo un marciapiede. Cercai di stare lontano da lui perché entrambi non avevamo le mascherine.
Si avvicinò e mi prese la mano.
"Harry cazzo non abbiamo le mascherine"
"Tranquillo, abbiamo il disinfettante e i guanti"
"Dovremmo stare a distanza"
Distanza. Era quella l'unica cosa che non ero riuscito a fare e tutt'ora non riuscivo a mantenere.
Eravamo finalmente arrivati.
"Buonasera, posso esservi di aiuto ragazzi?" ci disse il proprietario pensai pure tatuatore.
"Vorrei un tatuaggio su tutto il petto" disse Harry.
"Ma certo cosa vorrebbe disegnarci sopra?"
"Delle ali, ho già qua un disegno spero vadi bene"
"Ragazzo ha un'arte nata, posso chiederle, è suo il disegno?"
No non era suo il disegno, era il mio. Gliel'avevo fatto vedere un giorno e l'ha subito voluto come tatuaggio.
Iniziò a parlare Harry: " In realtà no, è del mio ragazzo Louis"
Il tatuatore ci sorrise.
Dopo un paio di ore il tatuaggio era perfetto.
Era bellissimo.
Pagò e uscimmo dal piccolo edificio.
"Harry è bellissimo il tatuaggio, mi dispiace che non abbia potuto farne uno anch'io"
"Tranquillo io il mio cuore te l'ho donato, quel pezzo di me non ti abbandonerà mai".
Sorrisi come un ebete.
Eravamo una coppia bellissima.

Eravamo.
Usciti dopo il tatuaggio Harry ebbe un calo di pressione.
Decidemmo di correre subito all'ospedale ma svenne prima.
Avevo fatto un'ennesima cazzata.




















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