CHAPTER 35.

913 33 15
                                    

-È questo, piccola?-
Domandò Jungkook mostrandomi il gioco da tavolo che stavamo cercando da ormai svariati minuti.
Avevamo promesso al nostro bambino di portargli tanti bei doni, ma le uniche cose che avevamo trovato le quali corrispondevano alla sua lista dei desideri, erano: dei fantocci dei personaggi di Toy story, barattoli colorati di pongo, altri bambolotti appartenenti alla serie tv 'The marvel' e dei pupazzetti di stoffa di alcuni pokemon.
-Ci hai giocato tu stesso in un Run BTS; Non ricordi com'era fatto?-
Domandai, facendo un cenno negativo con la testa.
Junggok scosse il capo.
-L'abbiamo registrato tempo fa, qualche giorno dopo il tuo ritorno e quello di Aid. Me ne sono scordato-
Annunciò mettendo apposto il cartone del passa tempo.
Scrollai le spalle.
-Chiederò ad uno dei ragazzi, poi vedrò di ordinarlo su Amazon-
Proposi.
Jungkook storse la testa e mi squadrò.
-Basta tu non chieda a Yoongi; ce l'ho ancora con lui.-
Disse freddo, il moro.
-Non potete risolvere la cosa? Non accadrà più!-
Esclamai stanca della gelosia del ragazzo.
-Tsk-
Sibilò lui, svoltando l'angolo del negozio di giocattoli.
Dopo aver pagato, uscimmo dalla graziosa bottega per bambini, Jungkook nel mentre reggeva le buste delle compere, mi tirò per un braccio e si fermò nel bel mezzo del centro commerciale.
Indicò un negozio di artistica, io lo fissai smarrita.
Lui mi squadrò, nonostante gli sguardi delle persone attorno a noi i quali ci avevano riconosciuti e le persone che scattavano in continuazione foto che sarebbero state postate sul web in neppure un minuto, il maggiore si abbassò la mascherina e incantato dal mio aspetto, rimosse la mia, collegò le nostre labbra in un piccolo bacio passionale, poi coprì nuovamente il suo volto; stessa cosa feci io.
Storsi il viso in un'espressione confusa, lui mi attirò a se, mentre con una mano tracciava una linea immaginaria, dalla spalla destra fino al fianco che strinse prepotentemente.
-Voglio acquistare alcune cose...-
Mormoro dirigendosi verso la porta del negozietto, con me al passo.
La bottega aveva il profumo che si sente appena si entra in una cartoleria, un mix tra l'odore di quaderni e colori a cera.
Kook mi strattonò e velocemente si diresse verso il reparto 'tempere'
Prese tra le mani una scatola di tubetti a tempera, indicò con l'indice un barattolo di pennelli in bella vista;
-Va a prenderlo-
Ordinò.
Annuii velocemente e recuperai l'oggetto.
Giusto il tempo di voltarmi verso la direzione del moro, che esso sparì tra le altre corsie del luogo.
Sbuffai, era peggio dei bambini.
-Jungkook? Sbrigati, torna qui-
Pronunciai alzando leggermente il tono di voce.
Sbuffai e mi fermai a guardare un set di acquarelli professionali, poi mi guardai nuovamente alle spalle, sperando di trovare il moro con in mano i colori prelevati da lui prima, invece non vidi nulla.
Alzai gli occhi al cielo, poi schiamazzai ancora una volta il ragazzo.
-Kookie! Torna qui!-
Dissi.
Sbuffai non sentendo risposta.
Allungai la mano per afferrare i colori visti in precedenza, ma un braccio attorno alla vita mi fece spaventare.
-Dio!-
Mi lasciai scappare un piccolo urlo, mentre con la mano con cui non reggevo nulla, tastavo il cuore pulsante.
-Amo quando mi chiami così-
Il tono roco di Jungkook mi fece rabbrividire, poi percepii un calore in mezzo alle gambe, Dio se avevo voglia di lui.
Ridacchiai e mi voltai in direzione del ragazzo che costudiva sotto il braccio che reggeva i colori ad olio che aveva preso prima, una tela da disegno di media misura.
-E quella?-
Chiesi, squadrando il rettangolo bianco.
-Sei in vena artistica?-
Domandai al moro.
Mi fissò per alcuni secondi, il suo sguardo era fuoco che ardeva sulla mia pelle, la bruciava, l'arrostiva, la carbonizzava ad ogni occhiata.
Poi si voltò verso la cassa del negozio, io lo seguì curiosa di cosa avesse in mente di combinare.
Ben presto ci trovammo in un negozio di giocattoli. Un'altro ancora.
-Cosa ti serve? Perché stiamo comprando tutta questa roba strana? Insomma: a cosa ti serve una tela e dei pennelli?-
-Per disegnare, sciocca-
Rispose serio Guk.
Si fermò dinanzi uno scaffale di peluche rappresentanti moltissimi mammiferi.
-Ci ero arrivata. Ma per disegnare cosa? Insomma, siamo in vacanza, dovremmo uscire e divertirci, non stare chiusi nella camera d'hotel a disegnare.-
Mi lamentai.
-Io disegnerò; Tu non ne sei capace.-
Disse Kook, allungando la mano verso un coniglietto bianco, pelosetto, davvero molto tenero.
-Non ne sarei capace? Dopo che mi sono specializzata in design e come figurinista, non se sarei capace? Pff...-
Protestai gesticolando all'impazzata.
-E anche come modellista industriale-
Aggiunse il ragazzo, afferrando un'altro peluche, sta volta nei panni di un pinguino.
-Mh?-
Chiesi guardando la sua figura slanciata camminare verso il bancone, pronto per pagare gli articoli.
-Ti sei specializzata anche come modellista industriale.-
Spiegò. Sorrisi. Sapeva qualunque cosa su di me.
Scortati dai bodyguard che attendevano la fine del nostro giro delle compere, in una caffetteria a parlare ed a mangiucchiare qualcosa, uscimmo dal grande centro commerciale in direzione dell'albergo in cui alloggiavamo.
Mentre Kook caricava le buste delle compere sull'ascensore, io componevo il numero di Namjoon, ansiosa di sentire come stesse il piccolo.
Nell'ascensore parlai per qualche minuto con Nam, mi disse che Aid era caduto già in un sonno profondo e che il pomeriggio stesso, si era sbucciato un gomito, correndo per il parcheggio della bighit.
La sua ferita era stata disinfettata, quest'affermazione mi tranquillizzò parecchio.
Risposi al mio amico, dicendogli che quando gli orari del giorno tra Italia e Corea, sarebbero combaciati, avrei chiamato il piccolo.
Mi mancava terribilmente quella piccola peste.
Salutai il mio amico dopo una manciata di secondi, aiutai Kook a portare le buste in camera, anche i bodyguard fecero la loro parte,
riponendo alcune delle borse degli acquisti, in camera.
Ringraziai i due uomini che si ritirarono nella loro stanza, avevano già fatto abbastanza per oggi, anche se erano appena le cinque e mezza del pomeriggio.
Chiusi la porta, mi voltai dalla parte degli infiniti sacchetti degli acquisti effettuati durante il pomeriggio, sbuffai ammucchiando tutto accanto il balcone.
-Avremmo bisogno di un'altra valigia...-
Mi lamentai alzando gli occhi al cielo.
-E siccome già tutti questi giocattoli non bastassero, hai comprato anche due peluche in più; la stanza dei giochi di Aidan è strapiena di pupazzi di ogni tipo.-
Continuai la mia parlantina, alzando le mani in aria.
-Solo il pinguino è per il piccolo.-
Annunciò il mio ex moroso, posizionando la tela da disegno medio grande per terra, in verticale dinanzi al letto.
-E il coniglietto? Per chi lo hai preso? Per Soomin?-
Chiesi curiosa.
-Smettila di parlare di quella. Mi fa girare i coglioni.-
Puntualizzò il moro, più serio che mai.
Sbuffai.
-Non possiamo neppure fare un giro oggi; dovrò occuparmi di mettere a posto tutti questi acquisti e devo mandare dei bozzetti in azienda-
Mi sedetti sul letto, pensierosa.
Fu la voce di Guk a risvegliarmi dalle mie infinite preoccupazioni.
-Non farai nulla di tutto questo, oggi.-
Affermò il maggiore, estraendo dalla busta del negozio di artistica, i pennelli ed i colori.
-Devo.-
Sentenziai, alzandomi dal materasso; ma Jungkook mi afferrò il polso, mi spinse verso il letto sul quale poggiai nuovamente il mio sedere.
Il ragazzo si trovava proprio difronte a me: il suo bacino era esattamente all'altezza del mio viso paonazzo per la visuale.
Alzai gli occhi incatenandoli con i suoi, Kook si piegò lentamente su di me e mi baciò l'orecchio sinistro.
-No, invece. Non devi; siamo in vacanza, pensa a rilassarti; anzi-
Si allontanò da me e prese in mano una tavolozza blu scuro, presa al negozio di pittura, all'ultimo minuto.
Estese su di esso una piccola quantità di rosso, il quale mischiò con del bianco, aggiungendo una minuscola punta di marrocino, facendolo diventare un colore d'orato, mulatto.
-Cosa?-
Insistetti, essendo impaziente di svolgere i miei mille impegni.
Junggok impuntò il suo sguardo nel mio, per qualche istante ci fissammo, volevo assaporare quelle labbra che si mossero poco dopo.
-Spogliati. Completamente.-
Ordinò.
Piegai la testa di lato, confusa su ciò che avesse appena chiesto il moro.
-Non capisco...-
Sussurrai, gesticolando.
-Cosa c'è da capire, baby? Togliti tutto, via le scarpe, via la maglia,i pantaloni, i calzini e soprattutto l'intimo. Sbrigati; la vernice si secca.-
Concluse, specificando ciò che avrei dovuto fare.
Arricciai il naso in un' espressione smarrita, con una scrollata di spalle mi convinsi ad eseguire il desiderio del giovane e mi promisi mentalmente che avrei pensato ai miei impegni il giorno successivo.
Con cautela tolsi i vestiti e li ammucchiai accanto il letto.
Rimossi gli slip, i quali presero a penzolare dalle mie dita, prima che essi potessero raggiungere gli altri indumenti ammassati sul pavimento lucido della stanza, Kook li prese nella sua grande mano destra, con velocità li portò dinanzi al viso, baciò il tessuto e nel mentre infilava l'intimo nella tasca dei suoi jeans, prese a mordere il suo labbro inferiore.
Allungò le mani verso il mio reggiseno il quale slacciò, esso scivolò lungo le mie braccia, poi cadde sulla piramide di abiti per terra e le mani di Jungkook corsero a stringere i miei seni.
Baciò il mio collo e tornò a guardare il mio petto nudo.
-Come fanno ad essere così sode anche dopo un allattamento di sei mesi continui?-
Domandò il moro, continuando a mantenere il suo sguardo sul mio seno solido.
Ridacchiai e poggiai le mani sulla sua felpa leggera, tentando di tirarla su; ma Guk mi fermò nel compiere il mio intento.
-Cosa credi di fare?-
Chiese.
-L'amore?-
Risposi, sperando di non essere sgridata da come avessi definito il nostro rapporto sessuale.
Inaspettatamente Kook stette in silenzio, incollò le nostre labbra, e sorrise nel bacio.
Poi si staccò:
-Sta sera. Fino all'alba ti farò mia, è una promessa. Ma ora...Stenditi sul letto e impugna questo-
Jungkook mi invitò a prendere posto sul letto, mi consegnò il coniglietto in peluche e mi aiutò a dispormi in una posizione sensuale, facendomi mettere poggiata su un fianco, con una mano reggevo il pupazzo che copriva il mio seno sinistro, mentre l'altra era poggiata sulla mia coscia destra.
Diede un tocco selvaggio ai miei capelli, mi lasciò accomodata sul letto, mentre si dirigeva avanti ad esso.
Si leccò le labbra, mi fissò intensamente, poi parlò.
-Sei magnifica. Il tuo corpo è un capolavoro...È per questo che voglio riportarlo in un quadro.-
Mi rivelò.
Sorrisi contenta del gesto super docile che Junggok stava facendo per me.
Poi prese a spennellare sulla tela bianca, mentre mi invitava dolcemente a rimanere immobile in quella posizione.

Jungkook's pov.

Kristen ha il corpo più bello che io abbia mai visto.
Dalla prima volta che l'ho vista senza indumenti, il suo corpo è rimasto impresso nella mia mente.
Mentre disegnavo i suoi lineamenti perfetti, inimitabili, pensavo a quanto fosse bella; a quanto io fossi fortunato ad avere una donna così matura, dolce e disponibile al mio fianco.
Kris c'è sempre stata, sin dal primo momento, mi ha sempre aiutato, anche quando la lasciavo ore intere a piangere perché la insultavo o perché sminuivo la sua autostima con le mie continue prese in giro, si occupava di accudirmi e di farmi crescere in salute.
È una grande donna, con le idee chiare e con tutte le carte in regola.
Curai tutti i minimi particolari, nel fare il ritratto della ragazza e nel bel mezzo della creazione di esso, io e Kristen ci divertimmo a scherzare, a prenderci per i fondelli a vicenda, a raccontarci storielle divertenti di tempi passati ed a ironizzare su come sarebbe venuto il quadro alla fine della procedura.
Kristen era un'ottima compagnia, quando si trattava di divertirsi, ridere e scherzare potevi contare su di lei tranquillamente, di fatti quella fatidica serata mi divertii un mondo con lei:
Qualcosa mi diceva che quella donna era indispensabile per me;
Qualcosa mi diceva che una piccola fiamma aveva ripreso vita: la nostra.

PUZZLE //Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora