CHAPTER 29.

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Ero accucciata sul divano, dei cuscini premevano sotto la testa, una piccola coperta scaldava il mio busto coperto dal maglione di alta sartoria.
Avevo da poco litigato nuovamente con Jungkook, poiché sui social erano venuti allo scoperto dei video girati dagli army presenti in aeroporto, i quali ritraevano Junggok che mi urlava contro.
Il pensiero che tutto sarebbe venuto allo scoperto, comprimeva perennemente contro il petto, temevo ciò succedesse.
Al televisore situato di fronte al divanetto, trasmettevano un programma che parlava di moda, di fatti ero talmente concentrata nel guardare il filmato, da non accorgermi neppure della presenza di Kook che si avvicinava lentamente a me.
La sua mano venne a contatto con il mio viso, mi risvegliai dal mio stato di trance, guardai i suoi occhi scuri, tristi.
-Non toccarmi, vattene-
Mormorai allontanandomi.
Ma Jungkook anziché seguire i miei ordini, si distese accanto a me, mi attirò a se, circondando la mia esile vita con le sue forzute braccia.
-Junggok, non voglio né sentirti né vederti per il resto del viaggio...-
Mormorai offesa.
Kook afferrò la mia mandibola, le sue dita strinsero il mio viso e avvicinandomi a lui, connesse le nostre bocche.
Mi baciò con lentezza e passione, i suoi occhi erano chiusi, li socchiusi anch'io per poi sentire le sue mani sui miei fianchi, si stese con me sopra che accarezzavo i suoi morbidi capelli pece.
Mi staccai affannata, Jungkook mi sorrise e mi abbracciò fortemente, sporsi il labbro inferiore leggermente in avanti, per far capire che la lite non era stata ancora risolta.
-Uh...-
Sbuffò lui.
-Mi dispiace...-
Sussurrò.
Abbassai lo sguardo.
Non solo aveva guastavo il nostro rapporto per ciò che era successo in aeroporto, ma durante il volo, mentre stavamo discutendo su quanto accaduto, aveva alzato la voce, dicendomi che lo disturbavo e che gli stavo troppo addosso; Infine quando ha avuto modo di guardare il filmato girato dai fan nel terminal di Seoul, tutto ciò che era riuscito a dire, era quanto sembravo grassa nelle riprese; il suo solito.
-Non basta.-
Mormorai.
-Mi hai urlato in faccia, facendomi fare una brutta figura davanti tutti quanti, hai detto che non desideri esser toccato dalle mie mani perché le ritieni luride, mi hai urlato addosso anche prima...e hai disprezzato il mio corpo, dicendo quanto sembrassi grassa attraverso i filmati. Mi facevi sentire così bella...-
Sussurrai.
-La mia piccola-
Mormorò baciando le mie labbra.
-Mi dispiace così tanto...Ero nervoso; ti ho urlato in faccia per questo...ero preso dal nervoso, poi quel posto era così affollato...-
Le sue dita si poggiarono sul mio sedere, lo accarezzò dolcemente, poi riprese a parlare.
-E ti urlo addosso perché mi fai impazzire,vuoi sempre avere ragione, vuoi essere la paladina di tutto, vuoi che gli altri si inchinino dinanzi a te...Ed è questo che amo di te, baby...sei incredibile...-
Baciai le sue labbra e ignara delle mie azioni, cominciai a muovermi lentamente sul suo pacco gonfio.
-Sei bellissima...Lo sai...Non dar peso alle mie parole...-
Mi cinse i fianchi incitandomi a muovermi di più.
-Mi dispiace-
Sussurrò.
-Scuse accettate-
Dissi.
Kook sorrise, la sua bocca si incollò alla mia, ben presto le sue mani volarono sui miei indumenti rimuovendoli.
Si posizionò avanti a me, rimosse la sua maglia,
stessa cosa fece con i pantaloni che gettò sopra uno dei sedili avanti il divano, si sedette sul divano, fece per abbassare i suoi boxer, ma lo fermai.
-Aspetta-
Sussurrai.
-Se ci vede qualcuno?-
Domandai ansiosa.
Junggok scosse la testa.
-Tutte le volte che ti sei fatta scopare qui dentro, non pensavi ad altro, se non a gemere il mio nome-
Mi ricordò.
Rimossi il mio reggiseno, lo gettai a terra e annuii.
Effettivamente aveva ragione.
Le nostre labbra, come delle calamite si incollarono tra loro, baciai il suo collo, lo riempii di succhiotti, intanto le sue dita si inserirono dentro le mie mutandine leggere,le rimosse, poi il suo anulare accarezzò il mio clitoride e la sua bocca si incollò al mio capezzolo destro.
-Kookie-
Ansimai portando la testa all'indietro.
Mi sedetti su di lui, liberai il suo membro perfettamente eretto dal suo intimo costoso, non potevamo perdere tempo per rimuovere altri indumenti, poi i nostri corpi si incastrarono come due pezzi di un puzzle.
-Ah-
Gemette lui. Mi baciò ancora, le sue mani erano ferme sulla mia schiena, mi sorreggeva per la paura che potessi cadere. Lentamente mi abbassai e mi alzai nuovamente dal suo bacino, la sua asta era pulsante dentro di me e ne richiedeva più piacere.
Cavalcai Jungkook, il quale gemeva e torceva la testa ad ogni colpo di bacino, poggiai le mani sui finestrini rettangolari che donavano la vista di nuvole serene, misi più forza nei miei movimenti, Kook sembrava un bambino, il modo in cui mi guardava con quei occhi scuri ma maledettamente teneri era indescrivibile. Mi spostai leggermente più avanti, il mio mento sfiorava la sua testa, i miei seni erano all'altezza del suo viso e le mie mani accarezzavano la sua chioma scura.
In un'attimo il moro abbracciò il mio busto e avvicinò il mio torace al sul viso, baciò lo spazio tra i seni e si avventò su uno di essi.
Gemetti sentendo la sua saliva a contatto con il mio petto, ero letteralmente in paradiso.
-No-oona-
Urlò lui, la sua voce era così dolce che suscitò tenerezza nei miei confronti, baciai la sua testa e lui prese a spintonare sotto di me. Mi fermai esausta, le gambe facevano male, Junggok mi guardò malizioso: addio dolcezza.
Mi tirò su e mi gettò sulla poltrona in pelle su cui si estendevano i suoi abiti che gettò a terra, tolse i boxer rimasti a penzoloni sulle sue ginocchia,mi girò su un fianco, io assecondai i suoi movimenti veloci, mi penetrò mentre la sua mano sinistra si poggiò sulla mia coscia e la mano opposta sculacciò la mia natica che ben presto divenne rossa.
Ad ogni spinta era un gemito.
Ad ogni sculacciata era un gemito.
Ad ogni bacio era un gemito.
Jungkook sapeva come farmi godere.
Velocizzò le spinte, io ansimai e scossi la testa.
-A-aspetta-
Ansimai.
Il maschio mi guardò, io allungai le braccia in sua direzione, lui rallentò il suo spintonare.
Kook capii le mie intenzioni e mi prese in braccio, strinsi fortemente le mie gambe attorno il suo bacino, mi poggiò sul tavolo del cibo, mi strinse a se e poggiò le sue mani sulla superficie, schiacciando persino qualche pietanza.
Riprese a dare spinte velocizzate, le nostre bocche erano incollate, le mie mani sul suo corpo, le sue su di me.
Sporcò il mio seno con le sue dita macchiate di zucchero a velo, a causa della mano che aveva poggiato su un tortino al cioccolato, baciò il mio collo succhiando diversi lembi di pelle, i nostri respiri erano irregolari, i nostri corpi erano uniti come se qualcuno ci avesse cosparsi di colla, i gemiti e la vista appannata; era tutto maledettamente eccitante.
Mi riversai non appena raggiunsi il culmine, il moro in mia compagnia mi accompagnò nel momento del massimo piacere.Il suo sperma mi riempii, io presi ad ansimare a quella sensazione di pienezza, poi non passò neppure un minuto che le nostre bocche erano unite nuovamente.
-Merda Kris-
Ansimò esausto il moro, baciando la mia mascella contratta dall' orgasmo avvenuto pochi minuti prima. Io mi slanciai verso di lui per poi abbracciarlo, Kook rimase perplesso dal mio gesto, non era abituato alle coccole post-sesso.
Ma egli fu felice di ricambiare la stretta.
Sorrisi e alzai la testa per poi impuntare il mio mento tra i suoi pettorali duri. Ci guardammo negli occhi, la prima reazione di Junggok fu prendermi il mento tra le dita per poi guardarmi negli occhi.
-Aish...questi occhi sono il mio debole-
Pronunciò sull' orlo di un nuovo bacio.
Io sorrisi, sporsi le labbra all' infuori in cerca di contatto, Jungkook smagliò un tenero sorriso prima di connettere le nostre bocche in un bacio bisognoso. Dio se lo amavo.

PUZZLE //Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora