CHAPTER 65.

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-Kook?-
Chiamai Junggok entrando nella stanza.
Lo scorsi sulla sua poltrona mentre guardava il soffitto.
-Siediti.-
Ordinò indicando il sofà vuoto.
Mi accomodai con lentezza e lo guardai interrogativa: voleva discutere?
-Sono tornato per parlare.-
Annuii.
-Dunque...Mi spieghi che cazzo di problemi hai, per adottare l'idea di commette un furto?! Kristen, se riuscirà a rintracciare il suo telefono, Soomin potrebbe sporgere denuncia e
aprire la bocca per ripicca!-
Si sfogò, stringendo il tessuto dei suoi jeans tra le mani.
Portai le mani sulle sue tentando di calmarlo, lui mi fissò e rilassò i suoi muscoli facciali.
-Lo restituirò; l'ho preso solo per eliminare le prove della vostra relazione, lo spedirò al suo studio di tattoo in forma anonima, in tal modo anche se volesse denunciarmi per furto non ne avrebbe le prove, perché il pacco non sarà a nome mio; ho già pensato a tutto, non prendertela tanto...-
Spiegai con cautela.
Jungkook abbassò la testa e sbuffò.
Allontanò le sue mani dal mio tocco e le poggiò sul suo viso rilassato.
Coprì i suoi occhi con esse, lo sentii inspirare profondamente una volta, sapevo che stava per urlare, me lo sentivo.
Ma invece dalla sua bocca uscì un risolino divertito, lo guardai con occhi pieni di curiosità: 'questo è scemo' , pensai.
-Dio, Kris...Sei incredibile-
Disse poi.
Stoppò la sua risata e sospirò con un sorriso sulle labbra.
Non riuscii a capire se mi stava prendendo in giro o aveva dei seri problemi di personalità, poi le mie domande sparirono quando le sue mani presero il mio volto e lo strinsero con delicatezza.
Le nostre labbra erano a pochi centimetri di distanza, fu proprio lui ad azzerare quei cinque centimentri che separavano le nostre bocche che si trovarono vogliose di abbracciarsi l'una con l'altra.
Jungkook accarezzò con una mano il retro del mio collo e con l'altra spinse la mia nuca verso il suo viso, calzò il bacio attaccandosi ulteriormente, le mie piccole mani si poggiarono sui suoi pettorali e accarezzai essi con lentezza.
Poi le dita di Kook affondarono nei miei fianchi, mi tirò sopra di lui, mi posizionai per bene a cavalcioni sul suo bacino e mi sedetti su di esso.
Quindi lo sentii.
Sentii una piccola protuberanza che cresceva poco a poco, proprio sotto la mia intimità.
Non negai di volerlo sentire stretto a me come ai vecchi tempi, volevo gemere il suo nome e sentirmi bene con lui.
Lui sembrò leggermi nel pensiero, non disse nulla, semplicemente sciolse il nodo della cinta appartenente alla vestaglia, la fece scivolare lungo le mie braccia e la rimosse facendola cadere sul pavimento. Abbassò la zip della mia felpa color tabacco, immediatamente il mio seno nudo venne fuori, Guk lanciò via la felpa e si gettò sul mio petto, lasciando succhiotti violastri qua e la.
Io ansimai stringendo i suoi capelli tra le dita, Kook mi coprii la schiena con la vestaglia per evitare che io prendessi freddo, strinse sempre di più la mani attorno la mia vita, mentre le nostre bocche si collegarono in un bacio appassionato.
Poi i miei pantaloni vennero tolti completamente e le mutandine vennero spostate di lato, il ragazzo liberò la sua erezione dagli indumenti diventati un' ostacolo sin troppo ingombrante e mi guardò negli occhi.
Il sentimento di terrore so fece strada dentro di me: e se avremmo causato del male al piccolo?
-Jungkook, non possiamo farlo, rischiamo di fare qualcosa di sbagliato e ferire il piccolo-
Mormorai agitata.
Ma Guk mi prese la testa tra le mani e accarezzò le mie tempie.
-Non succederà nulla; mi sono informato. Durante l'atto il piccolo si sentirà coccolato e sentirà le scosse di piacere causate dalla mamma e dal papà, sentendosi accarezzato ed al caldo-
Mi avvisò sicuro di sé.
-Ne sei sicuro?-
Domandai allungando le mani verso i suoi pettorali.
Li accarezzai con delicatezza da sopra il tessuto della maglia, lui annuì.
-Sicuro al 100%-
Mi informò.
Non dissi nulla.
Semplicemente lasciai che le sue labbra si abbracciarono con le mie per la medesima volta, la punta del suo pene accarezzò la mia entrata bisognosa di ricevere piacere, Kook si staccò dalle mie labbra per guardare i nostri bacini a contatto, poi finalmente risentii dopo tempo passato a farne a meno, quella sensazione di pienezza, la medesima sensazione che ci univa, come due pezzi di Puzzle.
-D-dio-
Balbettai mentre i primi ansimi uscirono veloci dalle mie labbra separate.
-Ah-
Ansimò Junggok.
L'uomo mi strinse a sé, il mio piccolo pancione era a pieno contatto coi suoi addominali rivestiti dalla maglia, gettai la testa all'indietro non appena le spinte del basso ventre di Kook si avviarono, con facilità mi alzai ed abbassai dalla sua erezione che toccava ogni parte della mia entrata, lo guardai negli occhi, mi era mancato tutto ciò, mi era mancato lui.
Junggok gemette stringendo miei glutei tra le sue mani con rudezza, ringhiò dando una leggera pressione alle spinte, poi mi fissò intensamente e baciò prima le mie guance, poi il naso ed infine le labbra.
I nostri sorrisi vennero fuori toccandosi, i suoi denti da coniglietto bianchi toccarono i miei boccioli di rosa che si collegarono presto coi suoi, i baci passionali con tanto di lingua erano la ciliegina sulla torta di quella fantastica giornata.
Kook si fermò a pochi passo dall'orgasmo, io lo guardai interrogativa, voleva smettere? Stavo sbagliando qualcosa?
Ma l'uomo mi prese delicatamente in braccio, mi fece poggiare con la testa sul bracciolo del divano e il resto del corpo lungo il sofà.
Si spogliò dei suoi indumenti in tutta fretta, poi tornò su di me, si posò sul mio fisico esile con leggerezza e si resse sui gomiti per evitare di fare troppa pressione col suo tronco sul mio pancione.
Ci guardammo negli occhi, pensai a quanto possa sentirmi felice con lui, che era perdonato, che non potevo lasciarlo andare ancora perché quella casa senza di lui era vuota, il nostro letto era vuoto, io, ero vuota.
Il membro di Kook affondò nelle mie carni calde, io allacciai le mani attorno il suo collo, lo baciai mentre le spinte si avviarono, gemetti sulla sua bocca socchiusa, poi parlai.
-Torna, ti prego-
Sussurrai fissando quei pozzi scuri.
Il mio amato smagliò un sorriso timido, poi corrugò le sopracciglia verso il basso e ruggì prepotentemente arrivando al culmine.
Allungò una mano verso il nocciolo della mia intimità, con due dita lo stuzzicò e lo riempì d'attenzioni, chiusi gli occhi e li strinsi sentendomi arrivare all'apice.
E come ai "vecchi" tempi, il mio corpo venne attraversato da una scarica elettrica, i pensieri svanirono per lasciare spazio al piacere che s'impossessò di tutta me stessa.
-O-oppa!-
Mugolai.
Poi, l'orgasmo terminò.
Le mie pareti strette attorno il pene del ragazzo, erano ancora pulsanti, ero talmente esausta che le mie gambe caddero sul materasso del divano.
-Uh-
Pronunciò il ragazzo con un sospiro.
-Sì.-
Affermò poi, uscendo da me e poggiandosi con la testa sul pancione.
-Cosa?-
Miagolai io confusa.
Junggok accarezzò le mie gambe lisce e baciò la mia pancia col piccolo nascituro al caldo, dentro essa.
-Tornerò.-
Concluse.
Sorrisi incapace di dire qualsiasi cosa per la felicità.
-E non importa cosa ti abbia detto...So di non essere un granché come papà, ti comprendo, capisco appieno quello sfogo-
-No, Jungkook-
Dissi.
Alzai la testa per poterlo guardare negli occhi.
-Mh?-
Mugolò esausto lui.
-Sei un padre perfetto, non c'è neppure bisogno che te lo dica! Tutto il web ne parla, i ragazzi, i nostri amici, i tuoi genitori, mio padre, io e soprattutto il piccolo! Se non fossi stato un' ottimo padre quale sei non voleva stare via giorni interi con te. Sei perfetto, credimi. Quando l'ho detto ho solo parlato a vanvera, come spesso capita...-
Mi scusai.
Lui passò il pollici sui bordi del pancione e poi ancorò le mani ai lati di esso.
-Pensi sarò un bravo papà, piccolo? Dalla regia dicono di sì-
Kook parlò al nostro bambino attaccando la bocca sulla mia pelle della pancia.
Ridacchiai e lo stesso feci io.
Jungkook si alzò, mi prese in braccio con facilità e mi fece accomodare sulle sue gambe, come nella posizione iniziale.
Io mi sporsi leggermente all'indietro, toccai con le dita il puff di pelle abbinato al divano e sollevai il tappo morbido per poi prendere da dentro di esso una coperta in plaid grigia.
Sistemai prima il puff e poi noi, avvolti nella coperta, al caldo.
L'uomo affondò una mano nei miei capelli, io mi occupavo di mantenere il mio sguardo fisso nel suo.
Sentii le farfalle volare nel mio stomaco, il mio Kookie era di nuovo tra le mie braccia ed io tra le sue, al sicuro.
-Stavo pensando...-
Sussurrai ad un certo punto.
Lui fece balzare le sue pupille sulle mie labbra.
-Se non vuoi più sposarmi...sei libero di farlo, tanto ho perso le speranze di vivere un matrimonio come sognavo da bambina-
Dissi a bassa voce.
I suoi occhioni attenti mi scrutarono.
-Tsk-
Sibilò guardando dietro di me.
Poi riguardò me.
-Hai davvero preso sul serio quelle stupide parole? Diamine, Kris, qualche notte fa ho anche pensato di dedicarti qualcosa durante il ricevimento...Ho pensato a quanto sarebbe bello farti volteggiare in un' abito bianco, a sirena, come piace a me, aderente sul tuo fantastico corpo, vederti sorridere ed invitare i nostri due bambini a ballare con noi, Aidan ballerà come un pazzo scatenato mentre Si-Woo si muoverà con le sue gambine cercando di stare in piedi e indicando in continuazione il tuo seno perché vorrà il latte dalle tue tette-
Si fermò per ridacchiare.
Io lo imitai, poi revisionai mentalmente la frase detta da Jungkook e mi sorse una domanda.
Accarezzai il ragazzo, intrecciando i suoi capelli attorno le mie falangi snelle, lui mi guardava con gli occhi sognanti
-Si-Woo? Vuoi chiamarlo Si-Woo?-
Lui annuì.
-Non ti piace-
Azzardò a chiedere.
-È fantastico, già me li immagino: Aidan e Si-Woo-
Sintentizzai sorridendo.
-E perché Si-Woo? Che ti ha colpito di questo nome?-
-Il significato si Si-Woo è 'Inizio' perciò vorrei assegnare questo appellativo al nostro secondo principe per trionfare il nostro nuovo inizio, la storia del ritorno della famiglia Joro-
Il mio cuore fece mille capriole per codesta frase ed il suo contenuto, il nome che aveva usato per chiamare la nostra famiglia, quindi unendo Jeon e Soro, mi aveva fatto esplodere il cuore; il mio uomo...
Dipinsi il medesimo sorriso sul mio volto per la medesima volta.
-È un'ottima idea-
Mi complimentai.
Kook rise.
-Sono un fottuto genio-
Disse.
Annuii ridacchiando.
-Ci diamo una ripulita e mi aiuti a scaricare la merce dalla macchina?-
Chiese Junggok.
-Merce? Quale merce?-
Domandai non capendo.
-Ho comprato il necessario per iniziare a decorare la stanza del piccolo. Il mio ex studio al piano superiore può essere sufficente come stanzetta, no?-
Sorrisi.
-Hai comprato qualcosa per la cameretta di Si-Woo?-
-Già; Ho comprato ciò che mancava ad Aid e ne ho approfittato per prendere della vernice per muri, delle stelline da appendere al soffitto e qualche adesivo per pareti con vari animaletti colorati. Mi farò aiutare dai ragazzi a dipingere la camera e allestire il tutto. Ci metteremo meno di mezz'ora solo per dipingere le pareti, possiamo farcela-
-Sei un padre fantastico, non smetterò mai di rinfacciartelo-
Sussurrai sulle sue labbra piene.
Lo amavo infinitamente.
Eravamo tornati di nuovo ad essere gli innamorati di una volta.

PUZZLE //Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora