CHAPTER 43.

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-Almeno poteva degnarsi di chiedermi scusa, signora-
Pronunciai alla ragazza che fermò la sua camminata.
-Scusi-
Pronunciò fredda, lei.
Scossi la testa, poi recuparai il frutto che si erano ammaccato da una parte a causa della caduta, lo misi ugualmente nella bustina, si poteva ancota mangiare,
avrei dovuto eliminare la parte marrone con un coltello e poi la pera sarebbe stata come nuova.
La mora anzichè proseguire per la sua strada, tornò indietro di qualche passo, si piazzò dinanzi un distributore di noccioline e sfiorò esso con due dita
mentre analizzava la frutta sgusciata dentro il contenitore trasparente in plastica dura.
-Come sta Jungkook?-
Domandò la castana.
-Non credo debba interessarti, non dopo quello che gli hai causato, Soomin-
Risposi con il sangue che ribolliva furiosamente nelle mie vene.
-Ma fammi il favore; Sei tu quella che lo faceva star male-
Disse lei.
-Fino a prova contraria era lui che faceva soffrire me.-
Conclusi guardandola con odio.
-Sei stata tu a farlo soffrire andandotene di casa-
-Sbaglio o è stata colpa tua quando me ne sono andata?-
Le sue parole si fermarono lungo la sua gola, lei guardò al trove.
-E poi tutta quella menzogna a cos'è sevita? A tenertelo stretto una settimana?-
Lei scosse la testa, le sue mani erano chiuse in due pugni e il suo sguardo bolliva sulla mia figura posta dinanzi al carrello.
-Rispondo io per te. Sì, perchè successivamente hai rovinato tutto ciò che avevi con lui con una bagionata. Wow, siamo mature, insomma-
A quella frase la ragazza scoppiò, il suo viso divenne rosso e le sue unghie smaltate di nero stavano per lacerare la pelle dei suoi palmi.
-Chiudi il becco!-
Gridò la mora, mentre si avvicinava lentamente a me.
-Noi eravamo perfetti assieme, è vero, ho fatto una cavolata quando ho finto di aspettare un bambino da lui, ma l'ho fatto perchè lo amavo-
-Lo hai fatto per tenertelo tutto per te, vietando così al mio bambino di avere un padre che stesse con lui nell'arco delle sue giornate-
Superai la sua voce, poi il richiamo di Aidan mi fece voltare.
Vidi i suoi occhi verdi smeraldo spenti, era spaventato, dovevo mettere fine a quella discussione prima possibile.
-Tu lo tieni con te per i suoi soldi, è questo che vuoi da lui, Jungkook ha bisogno di amore e non di una persona che gli sfili via i soldi dal portamonete-
Continuò a dialogare lei, forzandomi a rispondere a quel brutale giudizio.
-Amo Jungkook con tutta me stessa, da anni ormai il mio cuore palpita per lui e lo farà per sempre-
-No!-
Urlò lei con tutto il suo fiato in gola,la sua mano strappò il sacchetto della frutta dalle mie mani e lo gettò a terra, accanto i nostri piedi,
ero davvero ad un
passo dall'alzare le mani su quella faccia di merda che si ritrovava, poi pensai che non era un' azione giusta da compiere in presenza del bambino
che guardava la scena intrappolato nel carello della spesa.
Tutt'ad un tratto il mio polso destro venne agguantato da una mano liscia e venni tirata verso l'indietro, andai a sbattere con la schiena contro qualcosa
di molto duro, poi il profumo del mio uomo penetrò le mie narici e il suo braccio destro tatuato circondò la mia vita, stringendomi a lui come per proteggermi
da quella maniaca.
-Non toccarla, mi hai capito?-
Sbraitò duramente Kook tenendomi salda a lui.
-Non avevo intenzione di toccarla, mi incuoterebbe disgusto sfiorare anche solo con un dito il suo viso occidentale o la sua pancia grassa-
Abbassai il volto, era vero, ultimamente avevo messo su qualche chiletto di troppo, la mia pancia non era più piatta come prima, si era gonfiata leggermente.
-Quello lo chiami grasso? Io lo chiamo 'grembo pieno', perchè si da il caso che aspettiamo un bambino da cescere, proprio come una coppia.-
Guardai colpita Jungkook. Aveva appena mentito sulla mia salute fisica trasformando quel brutto grasso che era presente sul mio corpo ad una
delle cose più belle al mondo: una nuova vita dentro di me.
Soomin imbronciò il suo viso in un' espressione di dolore, superò entrambi correndo, scomparve tra le corsie del negozio, ma nonstante la sua snella figura
non era più visibile ai nostri occhi, i suoi singhiozzi da pianto si udivano dalla nostra postazione.
-Grazie...-
Sussurrai al ragazzo che con uno strattone mollò il mio polso.
-Mi spieghi quali cazzo sono i tuoi problemi?Perchè ti sei messa a litigare con quella lì?Dovevi startene zitta e andartene, ma vuoi avere sempre
tu la meglio, volevi fargli sapere che siamo di nuovo una coppia e vantartene?
O volevi sbattergli in faccia quanto sia stata una bastarda con me?Voglio una cazzo di spiegazione, ora-
Parlò furioso il mio ragazzo.
-Mi stava incolpando di essere stata la tua causa di tristezza e nervoso e che sto con te perchè crede che io abbia bisogno dei tuoi soldi...-
Mormorai pentita.
-Kris, non dovevi darle corda. Nulla di tutto quello che ha detto è vero. L' importante è che lo sappiamo noi due, non lei. Se mai dovessi incontrarla,
svolta l'angolo, cambia strada o chiamami. Io arriverò immediatamente. Soomin sarebbe stata capace di farti del male: quella tipa è tutta fusa.-
Concluse Guk, abbracciandomi calorosamente.
-D'accordo-
Risposi sicura.
-E per la cosa della gravidanza? Scoprirà che la cosa non è vera, faremo il suo stesso gioco ed infine passeremo dalla parte del torto.-
Lo avvisai. Ma il moro negò con un movimento fulimineo del capo e poggiò una mano aperta sulla mia pancia coperta dal tessuto azzurro del mio indumento.
-Ti spiego tutto a casa. Andiamo a pagare-
Concluse Kook mentre si avvicinò al carello. Lasciò un bacio veloce sulla fronte del suo primogenito, poi spinse il carello fino alle casse semivuote.
Io caricai in auto Aidan, mentre Jungkook si occupava delle buste della spesa. Lui chiuse il portabagagli della mia macchina,
poi con un cenno della testa mi salutò e salì sulla sua mercedes costosa.
Sgommò fuori dal parcheggio, accostò mettendo le quattro freccie, probabilmente mi stava attendendo.
Raggiunsi la sua vettura, stando al passo dopo di lui, arrivai a casa, con l'aiuto del moro portai sia il piccolo che la spesa in casa.
-Aspetta...-
Pronunciò lui, fancendomi cessare i movimenti delle mani mentre iniziavo a disfarre la spesa per poi poterla mettere a posto.
-Vieni-
Sussurrò lui, guardando tutto tranne che me.
Lo inseguii interrogativa. Perchè era diventato così freddo all' improvviso?
Salimmo le scale che portavano al piano superiore, Kook mi guardò negli occhi solo quando fummo in camera nostra.
-Togliti il vestito-
Ordinò.
-Oppa, non ora-
Mi lamentai credendo volesse unire i nostri corpi in quel momento.
-Fallo e basta.-
Puntualizzò lui.
Eseguii il suo desiderio, feci scivolare il tessuto soffice dalla mia pelle olivastra, poi rimasi in intimo dinanzi a lui.
Lui accarezzò i miei fianchi accentuati, poi mi fece girare di profilo verso lo specchio, mosse le dita verso il mio basso ventre leggermente pù gonfio del solito.
Indicò il grande quadro che lui stesso aveva dipinto per me, il quale avevamo incorniciato con una cornice dorata dotata di alcuni arricchimenti in stile vittoriano
e poggiato accanto alla porta d' entrata: a breve l'avremmo dovuto appendere in salotto.
-Nota come prima cosa come era stretta la tua vita. Ora è leggermente più larga e qui è presente una piccola protuberanza.-
Spostò la direzione del suo dito dalla pancia disegnata al seno della me nel dipinto.
-Era nettamente meno gonfio-
Mi avvertì, sicuro di ciò che stava dicendo.
Scossi la testa:
-Impossibile, Kook. Ho preso la pillola quel giorno e sarei stata protetta fino al giorno dop...-
Fermai la mia parlata non appena ricordai quel giorno:
La pillola non l' avevo ingurgitata, avevo solo preso in mano la scatolina e l'avevo ripoggiata successuvamente.
-Sei incinta.-
Puntualizzò Kook guardandomi negli occhi.
Avevo notato i cambiamenti del mio corpo durante la permanenza in Corea, da appena tornati, ma mi limitavo a pensare che avessi messo su grasso oppure ero stata presa di mira dal mio stesso organismo che si modificava per conto suo.
-Oh no...-
Sibilai in preda ad un pianto isterico.
Infilai le mie mani tra i miei capelli mossi, inizai a respirare affanosamente, Junggok venne in mio soccorso, poggiò le sue mani ai lati del mio viso,
mi costrinse a guardarlo negli occhi.
-Che ti prende?Non eri così triste della gravidanza di Aid-
Chiese informazioni lui.
Il mio cuoricino stava per esplodere:e se tutto sarebbe tornato come prima?Se Jungkook non avrebbe accettato il tutto e saremmo
ritornati distanti come prima?
-Non lo vuoi...?-
Domandò deluso.
Scossi la testa.
-I-io..si, lo voglio; M-ma tu?-
Lui spalancò gli occhi e sorrise.
-Neppure avresti dovuto chiedermelo;Certo che lo voglio!-
Esclamò, prima di baciarmi la punta nel naso.
Fermai il mio respriro e lo regolarizzai, sorrisi appena e lo guardai dritto negli occhi.
Lui annuì freneticamente, subito mi gettai su di lui,entrambi ridemmo e collegammo le nostre bocche in un bacio passionale.
-Come hai fatto a capirlo?-
Chiesi una volta prese le distanze.
-Forse vorrai chiedere: come hai fatto tu a non accorgertene!-
Rispose Junggok togliendosi il felpone di dosso.
Mi fece alzare le mani per aria e lentamente infilò l'indumento sul mio corpo.
Lo guardai confusa:
-Il piccolo deve stare al caldo.-
Mi avvisò.
Ridacchia, poi parlai.
-Avevo preso in considerazione quest'opzione. Ma spesso sono molto presa dalle paranoie e pensavo fosse solo una coincidenza l'aumento del peso e del seno...Poi non ho ancora manifestato alcun tipo di sintomo della gravidanza; non ho avuto nessun' attacco di vomito, giramenti di testa e dolori al ventre...Poi avevo associato l'ingrossamento del seno al ciclo, sai, alcuni sintomi delle mestruazioni sono quelli.-
Conclusi.
-Io l'avevo notato da un po'. Qualche mattina fa mi sono svegliato ed ho notato quanto fossero grosse le tue tette-
Rise, lo stesso feci io, poi lui riprese a parlare.
-Ho anche notato che non indossavi il reggiseno e quindi le gemelle non erano compresse, indossavi quella canottiera beige scollata e leggera, ti guardo sempre la scollatura quando la indossi ed ho notato la differenza in confronto al solito.-
Poggiai la guancia sul suo petto e lui mi circondò con le sue braccia.
-Perché non me lo hai detto?-
Domandai alzando la testa.
-Volevo esserne certo. Ma per essere ancori più sicuri di ciò, dobbiamo fare uso di un test di gravidanza. Domattina andrò a prenderne alcuni e tornerò prima dalle prove. Poi li faremo insieme.-
-E se ci sbagliassimo? Se è tutta una gran coincidenza?-
Kook scrollò le spalle e mi guardò innamorato.
-Ci riproveremo finché non avremo una leprotta o un leprotto di mamma e papà-
Annunciò.
Schiusi gli occhi e sorrisi.
Il mio uomo ricambiò la mia espressione.
Non potevo essere più felice; avremmo avuto un nuovo tesoro nelle nostre vite.

PUZZLE //Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora