CHAPTER 51.

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Pov's Jungkook;

Scesi le scale dopo una nottata di sonno intensa; il giorno prima era stato davvero impegnativo, perciò quando mi stesi sul letto, caddi immediatamente in un sonno profondo, scordandomi persino di dare il bacio della buonanotte a Kris che invece si era già catapultata nel mondo dei sogni.
Mi recai in cucina per bere un sorso di latte fresco, poi mi poggiai al davanzale del lavandino con il sedere e guardai il corridoio avanti a me, riflettendo sugli impegni futuri.
Il mio sguardo cadde sulla porta del mio studio socchiusa: io la chiudevo sempre, per evitare l'accesso ad Aidan che avrebbe potuto combinare qualche pasticcio oppure farsi addirittura male con gli arnesi del canto e dell'elettronica.
Mi avvicinai alla stanza bianca e afferrai il pomello dorato;
'forse è stata solo una botta di vento ad aprire la porta'
Pensai, ma i miei pensieri caddero per terra sgretolandosi, quando notai l'insolito ordine sopra la scrivania.
Andai avanti al tavolo bianco: i miei documenti erano ordinati in un blocco di fogli poggiato accanto il computer spento, le gomme e le matite erano state riordinate nel gran portapenne all'angolo della scrivania e la cartellina color rosa confetto laddove i miei schizzi per il tatuaggio perfetto da dedicare a Kris erano nascosti, era stata spostata al lato del tavolo bianco ed era sigillata, nonostante io l'avessi lasciata aperta per riporre le ultime idee a cui stavo lavorando, lasciate in un qualche cassetto della mia libreria.
-Merda...-
Sussurrai.
-Forse ha visto le bozze...-
Pensai.
Sbuffai e battei due pugni sul tavolo, poi preso dalla rabbia urlai:
-Perché non si fa mai i cazzi suoi?!-
Dopo aver sbraitato, mi accasciai sulla sedia girevole dello studio, inspirai ed espirai lentamente cercando di placare il nervoso.
Ero stato io l'idiota a lasciare tutto in bella vista.
Scossi la testa pensando alla mia notevole stupidità e andai fuori dalla stanza, chiudendomi la porta alle spalle.
Guardai l'orario sull'orologio in argento appeso  alla parete dello spazioso corridoio e notai che mancavano solo quindici minuti alle otto del mattino; perciò velocemente salii le scale per raggiungere la mia camera con l'intento di vestirmi per recarmi a lavoro.
Entrai nella stanza moderna, la prima cosa che vidi fu la mia piccola principessa arrotolata su se stessa per il freddo presente nella camera.
Mi avvicinai al suo corpo e sorrisi: 'è così bella' pensai, mentre con le mani afferrai un lembo del piumone, tirandolo sul corpo della giovane donna.
Poi lei mugolò qualcosa e aprii gli occhi lentamente.
-Mh-
Sussurrò imbronciando il viso in un'espressione infastidita.
-Oppa-
Sussurrò.
Sorrisi e baciai le sue labbra carnose.
-Dormi, è ancora presto-
Dissi.
Lei annuii e con una mano avvolse il mio collo.
-A che ora torni?-
Domandò lei stiracchiandosi.
Strinse al suo petto le coperte mentre con le mani accarezzava da sotto il piumone, la sua pancia in fase di crescita.
-Alle sette starò a casa. Cucina qualcosa di buono, sarò stanco e affamato a quell'ora-
Lei smagliò quel dannato sorriso angelico e allo stesso tempo provocante, poi si tirò su lentamente, poggiando la schiena alla tastiera morbida del lettone.
-Sii prudente-
Disse.
Affermai alla sua richiesta con un cenno del capo, poi andai verso la cabina armadio e cercai dei vestiti adatti per la giornata.
Indossai i miei anfibi neri e mi soffermai a guardare la parte femminile della grande cabina: notai la vestaglia di Kris appoggiata sul ripiano delle sue scarpe, così la presi e la porsi alla donna che si alzò dal letto e tentò di indossarla.
La aiutai a sistemarla sul collo e sul pancione, baciai esso e poi le labbra della mia ragazza.
-Vado a lavoro; per qualsiasi cosa chiamami baby-
Mormorai.
Lei annuì, mi abbracciò fortemente ed io strinsi la mia piccola donna tra le braccia.
'Una piccola donna molto ficcanaso, però'
Pensai.
Così mi venne in mente di porle una domanda.
-Un'ultima cosa, poi devo correre-
Lei interessata poggiò il mento tra i miei pettorali e giocherellò con i miei capelli utilizzando le punte delle sue magre dita.
Sembrava una bimba indifesa: il mio ruolo era quello di difenderla da tutto e da tutti, oltre ad amarla follemente.
-Per caso sei entrata, nel mio studio recentemente?-
Lei si allontanò da me di un minuscolo passo e guardò altrove.
-Si-
-Hai sbirciato dentro una cartellina rosa?-
Scosse la testa immediatamente e massaggiò la sua gola con nervosismo.
-N-no...Ho solo visto uno dei tuoi spartiti in corridoio, così li ho portati nel tuo studio e ne ho approfittato per riordinare il tuo tavolo da lavoro in tal modo avresti lavorato meglio e con più comodità, ma non ho visto nulla...Perchè?-
Stava mentendo.
Come l' avevo capito? Quando Kris dice una bugia, si massaggia sempre il collo in quel modo.
Ma mi limitai ad annuire, lasciandole un bacio sul collo e la strinsi contro il mio corpo;
Guardai il suo fisico perfetto, mi bastò dare un' occhiata alle sue enormi tette per farmi eccitare sin da subito.
Era bellissima e tutta mia; come ho potuto per tutto quel tempo insultare la sua bellissima corporatura? Ero davvero immaturo, ma soprattutto cieco.
La lasciai a malincuore in camera, come ogni mattina passai nella stanzetta di Aid sperando fosse già sveglio, ma sonnecchiava come sempre.
Allora uscii dalla mia abitazione recuperando il mio cappotto e la mia borsa, entrai in auto e immediatamente guidai fino alla mia agenzia, pronto per affrontare una nuova giornata di lavoro.
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-Aish...come farai?-
Chiese Hoseok, dopo che raccontai ai ragazzi di Kristen e la sua fissa da ficcanaso.
-Penserò a qualcos'altro...Ma non mi viene in mente nulla...-
Mi lamentai sedendomi sul pavimento della sala prove, il sudore cadde dalla mia fronte sulla quale poggiai un braccio, pensieroso. Cosa avrei potuto tatuarmi ora?
La mia mente era piena di pensieri, il nervosismo talmente alto che mi portò a stringere i denti, finchè la voce di Jin mi rimbombò nelle orecchie.
-Tatuati qualcosa che può richiamare il modo in cui la vedi...Per te cos'è esattamente Kris?-
Una principessa. Anzi una regina. Kristen Jeon è la mia regina.
Avevo in mente il tattoo perfetto, ma un'altra idea sovrastò la prima, portandomi a cambiare opzione. Aish, era la scelta perfetta quella che mi era appena venuta in mente.
-Sei un genio Hyung!-
Esclamai sorridendo al mio migliore amico.
Lui ridacchiò, poi Jimin e Hoseok curiosi chiesero cosa avessi pensato, ma scossi la testa non rivelando a nessuno dei sei la mia pensata.
-Dai!-
Insistette Taehyung.
Scossi la testa e presi il mio telefono sentendo uno squillo proveniente da esso, lo sbloccai, poi un numero sconosciuto apparve sulla mia schermata 'messaggi'.
Interrogativo schiacciai sul contatto, ma rimasi a bocca aperta quando lessi il messaggio.




'Hey Kookie, sono Soomin...So che non vuoi ne sentirmi ne vedermi, ma hai lasciato alcune cose personali a casa mia, alcune sembrano molto importanti; Ho notato dei documenti in una bustina trasparente dentro uno dei tuoi vecchi zaini di mare che ti sei scordato di portare a casa...perciò quando vuoi venirli a prendere, mandami un messaggio. A presto...'

PUZZLE //Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora