Capitolo 29

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Arrivati alla porta d'ingresso, Ethan scrutò Alesha a lungo, poi seguì un rumoroso sospiro.

"So perché non sei venuta a scuola..."
Alesha si sentì presa in contropiede, credeva veramente di averlo ingannato?! Ma, da come aveva parlato sapeva che Ethan aveva capito il suo problema, capiva sempre tutto.

L'unica cosa che poté fare era abbassare il capo in segno di resa.
"Come hai fatto a capirlo?"

"Beh, non è che ci voglia un genio, è successo solo ieri sera"

Quel che Alesha sapeva da quel poco che conosceva Ethan era che in qualche modo poteva capire il suo disagio. Era davvero empatico, anche se non l'avrebbe mai ammesso.

"Non posso garantirti che non lo faccia più, ma ti voglio dire che comunque, nella vita incontrerai sempre tipi come Jason, forse non stronzi a tal punto, o anzi, anche peggio... ma tu non puoi chiuderti in casa e piangerti addosso, così gliela dai vinta. Anzi devi reagire e devi fargli capire che loro non sono nessuno per poter fare quelle cose, loro non sono migliori di te, nessuno lo è. E sai qual è la migliore arma contro tipi come loro?"

"No, quale?" Chiese Alesha, stupita dal discorso di Ethan. Era capace di fare discorsi così profondi... così diversi dal suo atteggiamento!

"L'indifferenza. Loro la odiano. Ricorda: nulla di ciò che fanno deve essere così importante da influenzare la tua vita."

"Che belle parole, Ethan!"
Alesha era senza fiato.

"Lo so, sono un grande" rispose lui tronfio, compiaciuto del suo discorso.

"Lo farò, grazie" rispose con un gran sorriso, che scaturì a sua volta quello di Ethan.

Com'era bello mentre sorrideva così spontaneamente, pensò lei, forse era la prima volta che lo vedeva così.

"Stai seguendo la dieta che ti ho dato?" Chiese in tono intimidatorio.

Era tornato il suo lato prepotente...

"Ce-certo"

"Bene! Sabato ci alleniamo" annunciò.

Alesha annuì.

Era il momento per lui di andare via, ma proprio mentre la ragazza apriva la porta, la signora White stava percorrendo il vialetto con due sacchetti della spesa. Ormai era tardi per tirarsi indietro.

"Mamma?!" Alesha era nel panico, non si era mai fatta vedere con un ragazzo prima di allora.
"Non-non dovevi essere a lavoro?"

"Ale, stai meglio! Ero così in pensiero! Ma no sciocchina, mi hanno cambiato il turno e sono solo andata a fare la spesa, te l'avevo detto stamattina. E questo bel giovanotto chi è?"
Fece un gran sorriso in direzione di Ethan, ecco Alesha da chi l'aveva ereditato.

"Io sono Ethan Garcia, un amico di Ale, signora. Sono venuto a trovarla perché non si sentiva bene."

Wow è anche un grande attore! pensò Alesha.

"Lasci che le dia una mano!"
Afferrò un sacchetto dalle braccia della signora White e si avviò in cucina.

"Oh beh, grazie, sei molto gentile" disse lei felicemente sorpresa. Lanciò un'occhiata alla figlia la quale aveva ormai il viso paonazzo.

Evidentemente la signora White non ricordava di averlo già visto mentre si nascondeva dietro la tenda del soggiorno...

Il ragazzo posò il sacchetto sul tavolo della cucina dove la donna poggiò gli altri che aveva in grembo.

"Beh, adesso per sdebitarmi della tua gentilezza ti invito a pranzo"

Ethan emise un piccolo risolino educato. "Ma lei non si deve sdebitare di niente, è stato un piacere. Ora però devo proprio andare, Ale ci vediamo domani a scuola?"

La ragazza lo guardò timida e annuì.

"Va bene..." si intromise la signora White, "...per questa volta ti lascio andare, ma la prossima volta dovrai essere mio ospite"

"Certo, volentieri, signora"
Salutò con un sorriso e andò via.

Non appena si udì la porta chiudersi la donna troppo curiosa volse la sua attenzione alla figlia.

"Allora dimmi, cosa c'è tra te e questo ragazzo?"

"Niente mamma, sei totalmente fuori strada"

"Ok" si arrese la donna, palesemente delusa dalla risposta.

"Cosa mangiamo di buono oggi?" chiese curiosa Alesha per cambiare argomento.

"Ho preso quegli hamburger che ti piacciono tanto"

Alesha ci pensò su, "oggi vorrei una Caesar salad"

La donna si stupì della sua scelta però acconsentì, Alesha era davvero cambiata negli ultimi tempi.
Era una buona notizia.

"Va bene tesoro, come vuoi tu" la signora sorrise amorevolmente.

La giornata passò in un batter d'occhio per la ragazza, aiutando la madre in cucina e nelle faccende domestiche.

Aspettarono gli uomini rincasare la sera per cenare.

Alesha notò che Robert quel giorno era strano, era molto silenzioso e si era chiuso da subito nella sua stanza.

Una volta che la famiglia si riunì a tavola, il ragazzo rivelò una certa agitazione muovendo ininterrottamente la gamba destra.

"Robert caro, prendi un po' di insalata" suggerì la madre.

"NO!" urlò Robert, interrompendo la cena silenziosa finì a quel momento.

Il padre sorpreso rimase con la forchetta a mezz'aria.

"Tesoro, stai bene?" chiese la signora White, preoccupata.

"Si, cioè voglio dire... devo fare un annuncio"

Gli altri commensali si guardarono negli occhi non sapendo come comportarsi e aspettarono con pazienza.

"Ti ascoltiamo Robert, parla!" ordinò il padre con gentilezza.

Il ragazzo prese un respiro profondo.

"Bene, mi sono fidanzato, le ho chiesto di sposarmi e ha detto di sì"

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