Capitolo 9

2.4K 208 68
                                    

Alesha entrò in casa ancora piangendo e posò le chiavi sul mobile dell'ingresso. Non c'era nessuno in casa, fatta eccezione per Tiramisù, che contento, le andò incontro appena la vide, abbaiando e saltando sulle zampette posteriori.

"Ciao piccolo!" lo salutò la ragazza e lo prese in braccio.

"Per fortuna ho te, che mi vuoi bene" gli disse e le spuntò un sorriso amaro sul volto.
Le tornarono in mente tutte le parole offensive di Ethan e nuove lacrime le rigarono le guance. Posò Tiramisù ed entrò nella sua stanza.

Solo una cosa poteva farla stare meglio in questi casi... Tirò fuori la scatola con i dolciumi da sotto il letto e la rovesciò, l'intero contenuto si sparse sul letto.
Prese una barretta e iniziò a divorarla.

Continuò finchè non si formò una montagna enorme di cartacce avanti a lei. Stava per aprire l'ennesima confezione, quando qualcuno bussò alla porta.
Ancora con gli occhi rossi e una barretta tra le mani si diresse ad aprire.

Pensò che potesse essere Robert, che aveva dimenticato le chiavi. Non poteva certo sapere chi sarebbe comparso avanti casa sua.
Un bellissimo ragazzo biondo, dagli occhi verdi socchiusi, giaceva sulla soglia. A quella vista qualunque ragazza avrebbe perso i sensi.

"Ethan" mormorò Alesha a fior di labbra.
Il ragazzo la fissò dapprima con espressione imperscrutabile, ma che pian piano si trasformò in rabbia.
Senza proferir parola si fiondò all'interno della casa e prese la barretta dalle mani di Alesha.
Tiramisù alla vista del ragazzo iniziò ad abbaiare e a ringhiare, scoprendo i canini acuminati.

"Hey" urlò lei inseguendolo mentre lui trovava la cucina e apriva tutti gli sportelli, alla ricerca dell'immondizia. Una volta trovata vi gettò il cioccolato ancora incartato. Il beagle lo seguì accompagnando il suo percorso con il suo forte abbaiare.

"Hey, ma che fai?!" esclamò Alesha rasentando la disperazione, allungando le mani nel tentativo di recuperare il cibo prima che raggiungesse la pattumiera.
"Ti avevo detto di non mangiare schifezze!" sbraitò Ethan fulminando la ragazza con i suoi occhi verdi profondi.

I due si fissarono in cagnesco, poi la rabbia di Alesha si trasformò improvvisamente in tristezza.
"Ti ho sentito prima, Ethan. Perché hai detto quelle cose?" disse con la sua peculiare ingenuità, "Credevo che noi due... fossimo amici", continuò con le lacrime agli occhi.

"Io non ho amici, Alesha... Volevo solo dimostrare a Matt che posso diventare uno stronzo, se voglio."
La ragazza ricordava esattamente la loro discussione. Matt gli aveva detto che non riusciva a inscenare la parte del cattivo ragazzo... Voleva forse dire che il comportamento di Ethan fosse solo una farsa?

"Sei venuto qui per chiedermi scusa?"

"Io non chiedo scusa. Non sapevo che stessi ascoltando... Ti abbiamo cercato in tutta la scuola. Volevo sapere come stavi.
Poi dopo due ore di ricerche inutili, ho capito che eri a casa, a ingozzarti... Perché è il tuo modo di affrontare le cose..."

La ragazza arrossì. Nel giro di una settimana, Ethan aveva già capito tutto di lei.

"...Ero arrabbiato, non pensavo davvero ciò che ho detto. In fondo mi sei quasi simpatica, nonostante tu sia una donna" rispose lui, con la solita aria arrogante.

Alesha capì che quello era il suo modo di chiedere scusa.

"Allora perchè sei qui?"

"Ti ho portato la dieta" rispose Ethan sventolando un foglietto di carta.

Alesha senza neanche dargli un'occhiata prese una calamita da un cassetto e con essa appese il foglietto sullo sportello del frigo.

"Grazie" disse lei, contenta. Rabbia e tristezza erano solo un lontano ricordo, bastava così poco per renderla felice.

"Mi raccomando, segui alla lettera tutto ciò che ti ho scritto" le intimò il biondo.

"Dove ti sei documentato per scriverla?" chiese lei curiosa, appoggiandosi al bancone della cucina.

"Non devi preoccuparti di questo. Basta che la segui per filo e per segno"
La conversazione sembrò cessare. Ognuno assorto nei propri pensieri, avevano lo sguardo fisso nel vuoto.

"Ethan, posso farti una domanda?" Alesha ruppe il silenzio.

Il ragazzo annuì stranamente serio.

"Crei che io abbia ancora qualche speranza con Matt?"

Il cuore di Alesha iniziò a battere più forte, nella speranza di ottenere una risposta positiva.

"Ovvio, se no non sarei qui. Ora te ne faccio una io: perché ti piace? Cosa ci vedi in lui?"

Alesha cascò dalle nuvole. Come poteva spiegare ciò che provava quando annegava in quegli occhi azzurri ?

"Non lo so... Lui è così... gentile, simpatico, ha quel sorriso..."
Alesha non poteva vedere il suo sguardo trasognato mentre pronunciava quelle parole.

"Tu non ti sei mai innamorato?" gli chiese ingenuamente.

"Si, una volta sola" disse con tristezza malcelata.

Il silenzio ripiombò nella stanza, ma durò pochi istanti.

"Ethan, ti posso offrire qualcosa ? Un po' di succo, non so.."

"No, ti ringrazio. Devo andare ora" disse lui, dando un'occhiata all'orologio.

Ethan sembrava issare un muro tra loro. E lei sentiva che doveva abbatterlo, non sapeva perché, ma sentiva di potersi fidare.
Lo accompagnò alla porta ma prima che andasse via gli disse:
"Ethan, posso abbracciarti?"

Il ragazzo strabuzzò gli occhi a quella richiesta insolita.

"Va bene.." si avvicinò titubante.
Nessuno si era tanto avvicinato a lui, in ogni senso. Quello significava più di un contatto fisico.

La ragazza si mise in punta di piedi, per coprire quella decina di centimetri che li separava l'uno dall'altro.
Si abbracciarono per un tempo infinito. Ma prima che si staccassero Alesha all'orecchio gli disse: "Ti perdono per le cose che hai detto"
Ethan si staccò e si allontanò scuotendo la testa divertito.

Alesha con un bel sorriso sul volto si voltò per rientrare in casa.

"Aspetta! Non chiudere!"
Era la voce di Robert. Alesha scorse il fratello alla luce del crepuscolo, mentre usciva dalla macchina e la raggiungeva all'entrata.

"Grazie sorellina", le scompigliò la chioma bruna, "come va?" chiese con un ebete sorriso.

"Robert, come mai sei così contento?" sorrise anche lei.

"Non lo so" ammise lui, "ma la vita è meravigliosa!"

Entrarono in casa. Prima di dirigersi nelle loro stanze Robert disse: "ah Ale mi ricordi di dire a mamma di fare benzina domani?"

"Ma papà ha fatto il pieno stamattina! Dove sei andato?"

"Ricordamelo soltanto, ok? Te lo dirò un altro giorno" le lasciò un tenero bacio sul capo.

"Mi devi un favore!" gli urlò mentre fissava la porta della sua stanza chiudersi.

'Chissà cosa nasconde...' pensò la ragazza.
Doveva assolutamente scoprirlo.

Amore & CioccolataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora