Capitolo 14

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"Co-cosa hai detto?" chiese una Alesha incredula.

"Ho un debole per le ragazze ingenue come te" ripeté lui con sicurezza, col viso a una decina di centimetri dal suo.

La ragazza con sorpresa di Ethan iniziò a ridere, ignorando il batticuore.

Un sopracciglio di Ethan schizzò in alto, per la confusione. "Cosa c'è da ridere tanto?"

"Sul serio, Ethan. Qual è il motivo?" riuscì a chiedere tra le risate.

"Tu non mi conosci. Non devo spiegarti niente" disse offeso e si avviò verso le scale.

"Aspetta, Ethan! Non correre!"

In realtà lui camminava, era lei a dover correre per stare al suo passo.

"Io non ti capisco. Hai sempre dimostrato disprezzo per quelle come me e ora invece mi vieni a dire che hai un debole per le ingenue?!"

Ora era Alesha quella arrabbiata. Odiava farsi prendere in giro, era abituata a non replicare mai. Stavolta era diverso, stava cambiando.

Stavolta la parte di lei che aveva qualcosa da dire prese il sopravvento.

"Alesha, basta. Non voglio più stare qui a discutere con te" tagliò corto. "Sai una cosa, sono stato preoccupato tutto il giorno, da quando ti ho vista stamattina. Volevo sapere perché piangevi quando sei arrivata a scuola, ma a questo punto non mi interessa più" finì acido.

Era peggio di una donna nel pieno del ciclo mestruale.

Se ne andò lasciando la povera Alesha in mezzo al corridoio. Non sapeva di aver ferito Ethan due volte quella mattina, ma non poteva neanche saperlo se lui era così criptico.

Tornò in mensa a capo chino e con mille pensieri a frullare nel suo cervello. Le sembrava di aver passato un'ora in compagnia di Ethan, in realtà erano passati solo dieci minuti.

Quando arrivò al suo posto, Matt la guardò confuso. "Non dovevi andare a prendere da mangiare?"

Alesha andò nel panico. Per pensare a Ethan aveva completamente dimenticato con quale scusa si era allontanata.

"É... già finito tutto" rispose, facendo spallucce e riprendendo il suo posto.

Riuscì a convincere perfino lei stessa, stava diventando davvero brava.

Matt la scrutò per un secondo.

"Passerotto, oggi che facciamo?" chiese Valerie, con la sua voce squillante. Il suo sguardo dolce era rivolto al biondino al suo fianco.

Alesha si immaginò il volto bellissimo di Matt, con un corpo d'uccello.

Quasi scoppiò a ridere, ma sapeva che non era educato. Guardò Demetra, che ricambiò l'occhiata e rise di sottecchi.

"Micina, lo sai che ho gli allenamenti oggi pomeriggio" rispose Matt con dolcezza, prendendo la mano di Valerie nella sua. Lei in risposta mise il broncio, era davvero buffa.

Le due ragazze assisterono per un po' al litigio amorevole dei due piccioncini. Poi Demetra si accorse che la sua amica non era di umore adatto per ridere.

"Non vorrei mai avere un ragazzo che mi chiama micina, davanti ai miei amici" disse ridendo.

'Io sì' pensò Alesha, 'se quel ragazzo fosse Matt'

Si limitò a sorridere alla ragazza, ma il sorriso non arrivò agli occhi.
Demetra se ne accorse.

"Ehi, cos'hai? Stai ripensando a quei tipi di stamattina?"

Amore & CioccolataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora