Capitolo 18 ~ 68,75 kg

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Ethan guardava insistentemente l'orologio. Era passata un'ora da quando era arrivato al campo di atletica, quel sabato mattina. L'aria era gelida di prima mattina e gli pizzicava la pelle.

Tuttavia lui non sembrava accorgersene. Indossava una leggera t-shirt bianca, che metteva in risalto i suoi pettorali ben scolpiti e le braccia toniche.

Qualunque ragazza sarebbe svenuta a quella visione.

Ma lui ne aspettava una sola...
Era nervoso, non vedeva l'ora di vedere arrivare una chioma bruna, col suo passo goffo.

Sperava vivamente di vederla quel giorno. Il pensiero di essere stato vicino a quelle labbra rosse, così carnose non l'avevano fatto dormire la notte.

Non poteva ancora credere che era stato sul punto di baciare quella ragazza.

Erano stati quegli occhi, così grandi e luminosi.
Smeraldi puri con scaglie d'oro.

Erano come una dose di droga. Più li guardavi e più avevi voglia di immergerti dentro e uscirne dello stesso colore.
Erano intensi, profondi, magnetici...

Lo mandavano in confusione.

Ethan andò a sedersi sul muretto. Lo stesso dove avevano parlato lui e Alesha settimane prima.

Non credeva che esistessero ancora persone così buone e così ingenue.

La vita l'aveva deluso. La gente l'aveva deluso.

Troppe persone gli avevano voltato le spalle e tradito. Lui era così orgoglioso che neanche per tutto l'oro del mondo sarebbe tornato da loro, nonostante l'affetto che sentiva.

Questa ragazza era stata un dono mandato dal cielo, per ricordargli che c'erano ancora persone per cui essere buoni.

Controllò ancora una volta l'ora e spazientito si alzò.
Non sarebbe venuta quel mattino, se lo sentiva. Non si era neanche degnata di rispondere al suo messaggio la sera prima.

Iniziò ad andare avanti e indietro per il campo. La rabbia lo governava. Sul suo percorso trovò una lattina vuota e la calciò con violenza.
La lattina fece un gran volo, finendo in mezzo al campo con un tonfo.

Il ragazzo prese il suo zaino e se lo issò in spalla. Non avrebbe aspettato un secondo di più.

Si vestì di nuovo della sua arroganza e si diresse ad affrontare il mondo fuori con la sua perfetta faccia da poker.

***

Alesha guardò per l'ennesima volta il cellulare. Erano le 7.00 e continuava a girarsi e rigirarsi nel letto.

Aveva passato l'intera notte in bianco, a pensare.

Dopo la "discussione" con Ethan aveva avuto appuntamento con la dottoressa per conoscere l'andamento della sua dieta.

Alesha aveva aspettato seminuda, sulla bilancia, che la dietologa riportasse i numeri su un foglio. Poi la donna l'aveva fatta scendere e rivestire mentre aveva letto e confrontato i risultati precedenti.

"Non è possibile" aveva mormorato a voce bassissima.

Alesha si era preoccupata. "Che succede? Sono ingrassata?" Aveva chiesto in preda al panico.

"No, anzi... Sei dimagrita. Non succedeva da mesi"

"Davvero? Di quanto?"

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