Prologo ~ 73 kg

6.4K 293 51
                                    

"Ce la posso fare, ce la posso fare!"
Alesha fissò la bilancia ai suoi piedi che l'aspettava paziente.

"Non devi avere paura, è solo una bilancia"
ripeté a se stessa un milione di volte. Si voltò verso la dottoressa che era in piedi affianco a lei per avere un sostegno.

Ma la donna dal camice bianco la osservava con aria annoiata, aspettando che Alesha si pesasse.

Alesha si sentì intimorita, ma poi finalmente prese un lungo respiro e salì sulla bilancia con il cuore che le batteva forte.

La dottoressa diede un'occhiata ai numeri riportati sul display e scrisse qualcosa su un quaderno rosso che portava sempre con sé.
Era una bella donna, alta, mingherlina, con un bel viso e i capelli rossi ricci. Ogni volta che Alesha entrava in quello studio la sua autostima subiva un grande colpo, nonostante avesse una ventina di anni in meno rispetto a lei.

Alesha era rotondetta, con fianchi e gambe burrose e un viso paffuto, ma in compenso aveva dei bellissimi e grandi occhi verdi.

La dottoressa la scrutò per un po', poi con espressione seria le disse: "non hai perso neanche un chilo. La buona notizia è che non sei neanche aumentata. Sei sicura di seguire la dieta che ti ho prescritto?"

"Sì, dottoressa" rispose Alesha, lasciando trasparire un po' di insicurezza. Non voleva certo confessare il suo vizio di mangiare di nascosto la notte, mentre tutti in casa sua dormivano.

Aveva un'incredibile scorta di dolciumi, nascosta in una scatola, sotto il letto. Se ne vergognava terribilmente, nessuno era a conoscenza di questo segreto.

Non poteva farci niente, lei detestava gli ortaggi e le verdure. Amava lo zucchero e tutto ciò che era dolce. Sua madre stava poco a casa, ma quando c'era le preparava le verdure stufate. Inutile raccontare gli innumerevoli tentativi di Alesha per sbarazzarsene.

La dietista la guardò non convinta.
"La prossima volta voglio che tu venga accompagnata da tua madre, la devo informare dei tuoi regressi. Prendi un appuntamento fuori con la segretaria" disse prendendo posto alla scrivania e armeggiando con delle carte.

"Ok. Arrivederci" salutò educatamente la ragazza e uscì chiudendosi la porta alle spalle.

"Ciao, devi prendere un altro appuntamento? Ti va bene tra due settimane? Giovedì 15 alle 17? Chiese la segretaria. Doveva avere solo qualche anno più di Alesha. A differenza della dottoressa lei era più simpatica e socievole, forse un po' logorroica.

"Certo" le rispose con un sorriso, se lo appuntò su un foglietto e la salutò.

Fuori dallo studio c'era suo fratello che l'aspettava in auto.

Mentre Alesha si avvicinava al veicolo lo vide tamburellare le dita sul volante con fare impaziente.
"Hey fratellone!"

"Hey sorellina" le sorrise. I due erano molto uniti, lui era un tipo molto affettuoso e protettivo, il perfetto fratello maggiore, anche se di tanto in tanto avevano dei battibecchi, ma non era mai niente di così grave da danneggiare il loro rapporto.

Nell'aspetto fisico invece c'erano delle evidenti differenze.

Robert era un atleta professionista e si allenava molte ore al giorno, aveva un fisico scolpito e con possenti spalle.
Secondo Alesha però il fratello si pompava troppo, aveva sviluppo muscoli di cui neanche sapeva l'esistenza.

Lei era l'unica della sua famiglia più in carne, sua madre aveva un bel fisico tonico, il padre aveva un po' di pancetta ma rientrava perfettamente nel peso forma.

Amore & CioccolataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora