Alesha continuava a fissare la porta della camera del fratello.
Era indecisa sul da farsi... Lasciar perdere la curiosità e andare via, o spiare e capire quel comportamento strano, acquisito di recente?
La prima opzione sarebbe stata di sicuro quella più giusta. Però la seconda la tentava di più... Era suo fratello, aveva più o meno, diritto di sapere... Si convinse con quelle parole.
Col suo passo pesante ma silenzioso, si avvicinò alla porta in legno dipinta d'azzurro. Tese l'orecchio nell'attesa di sentire qualcosa. Il silenzio che regnava in casa quella sera le era senz'altro di aiuto. Dalla stanza provenivano forti rumori di oggetti che venivano spostati, era ovvio che in quel momento Robert non era alle prese con lo studio.
La ragazza si avvicinò ancor di più e fece scorrere l'occhio destro sulla serratura della porta...
La visuale riportava una porzione di un letto ben fatto e di una finestra aperta.
Attese per un po' che accadesse qualcosa, quando poi per la noia decise di andarsene sentì un suono inconfondibile: un accordo di chitarra.
Subito si posizionò di nuovo avanti alla porta, a fissare l'interno della stanza.Riuscì solo a scorgere il gomito di Robert muoversi su e giù, producendo dei suoni armonici.
Alesha era esterrefatta.
'Da quando Robert sa suonare la chitarra? E perché non me l'ha mai detto?' pensò la ragazza, arrabbiata e confusa.
Robert passò dallo strimpellare note casuali a una vera e propria canzone, canticchiando a bassa voce. Una volta trovata più sicurezza iniziò a suonare con più decisione, e a cantare...<<L'ho sercata, l'ho sercata, e l'ho trovata solo in te.>>
'Che bella voce... Ma che lingua è? Italiano?'
Alesha era abbastanza sicura che fosse una canzone italiana quella che stava ascoltando. Aveva frequentato un corso extra a scuola, per guadagnare dei crediti e le era piaciuta moltissimo. Tanto che guardava film italiani, per imparare la lingua al meglio. Peccato che Robert non azzeccasse molte parole di quella canzone...<< Ma c'è qualcosa di great fra di noi, c'è non podrai campiare mai,
nemmelo se lo vuoi!>>Alesha cercò di tenere a bada le risate. Non era mica colpa sua se non aveva mai studiato quella lingua. Non che lei ne fosse così esperta, però conosceva molti verbi e sostantivi.
In quel momento venne assalita da alcune domande. Perché suo fratello stava cantando quella che sembrava una canzone d'amore, e per giunta italiana?!
La ragazza cercava una risposta... Poteva aver scovato quella melodia su internet, oppure la sua era una passione recente?
Con la mano sulla maniglia, Alesha stava per fare irruzione nella stanza, quando sentì un rumore provenire dal piano di sotto."Ragazzi, sono a casa!" urlò la signora White dall'ingresso.
Alesha con un balzo si allontanò velocemente dalla porta e corse verso le scale. Robert non doveva assolutamente scoprire che lei lo stava spiando. Era un ragazzo molto riservato, e quando veniva a sapere che qualcuno si era intromesso nelle sue cose erano guai grossi.
Per fortuna Alesha l'aveva scampata, terminate le scale si diresse in cucina, con passo tranquillo, come se niente fosse successo."Ciao mamma!" salutò allegramente. Sperava vivamente che nessuno si accorgesse del suo fiatone.
"Ciao cara, come è andata oggi a scuola?" chiese la donna mentre posava sul tavolo sacchetti di carta colmi di cibo.
"Abbastanza bene" rispose con entusiasmo. "Avevo litigato con un ragazzo... Ma poi mi ha chiesto scusa e abbiamo fatto pace"
"Mi fa piacere! È un tuo amico?" le spuntò un sincero sorriso sul volto, il quale accentuò ulteriormente le piccole rughe intorno agli occhi.
"Beh..si" rispose Alesha un po' in imbarazzo, cercando di nascondere il suo lieve rossore chinando la testa.
"Come mai avete litigato?" chiese la signora White mentre sistemava la spesa nella dispensa.
"Per una sciocchezza. Niente di che..." minimizzò. "A te come è andata a lavoro?" Alesha iniziò a tirar fuori dalla busta i vari alimenti e a passarli alla madre, che li impilava per bene sul ripiano della cucina.
"Nulla di bello da raccontare" rispose la donna. La madre di Alesha era un'infermiera e lavorava nell'ospedale della città. Aveva dei turni stancanti, e a casa restava poco tempo.
Restarono in silenzio a sistemare la spesa. Una volta finito, la madre le chiese: "Ale, Robert è in casa?""Sì, e in camera sua"
"E non mi ha sentito arrivare?"
"Non lo so, è un po' strano di recente"
"Strano?!" la donna aveva l'aria confusa. "A me non è sembrato. Perché lo dici?"
"Te lo dirò, ma è un segreto" disse Alesha abbassando di molti toni la voce. Si avvicinò alla madre lentamente. Se qualcuno fosse entrato in quel momento, nel vedere quella scena, avrebbe pensato che la ragazza avesse l'intenzione di rivelare un segreto di Stato.
"Prima l'ho sentito suonare e cantare. E poi ultimamente sembra così spensierato e felice. Prima mi ha detto che si deve fare benzina, ma papà ha fatto un pieno questa mattina, inoltre mi ha intimato di non dire niente a nessuno. Non lo trovi strano?"
Tutte quelle informazioni erano come tasselli di un puzzle, uniti insieme avrebbero dato il disegno finale. Alesha credeva di essere giunta alla conclusione, ma faticava a leggervi la risposta.
"In effetti è abbastanza strano" dichiarò la madre, abbandonandosi su una sedia.
Iniziò a preoccuparsi per il figlio maggiore. Non era la gravità dei fatti a spaventarla, perché in fondo non faceva nulla di male, ma le sembrava di non conoscere più il suo bambino. Quanti segreti, bugie, omissioni...
Perché era arrivato a nascondere ogni cosa? E soprattutto dov'era andato con quell'auto da finire un pieno di benzina?!Lei era sempre stata una mamma comprensiva, che lasciava ad ognuno la propria privacy. Però se i figli si mettevano nei guai era suo dovere riportarli sulla retta via...
Alesha vide chiaramente la preoccupazione che aleggiava sul volto della madre."Dai mamma, conosciamo Robert. Non si caccerebbe mai nei guai!"
"Almeno spero..." aggiunse sottovoce.
Mentre parlava, sentì qualcuno scendere le scale. Dopo qualche secondo sulla soglia della cucina comparve Robert.
Le due donne lo fissarono in silenzio."Ehi cosa avete, sembra che abbiate visto un fantasma!" esclamò il ragazzo.
"Non saluti la tua mamma?" gli chiese la signora White, sembrava aver accantonato le preoccupazioni di poco fa.
"Ciao, mamma", le diede un affettuoso bacio sul capo.
"Cosa c'è per cena?"
"Pensavo di ordinare del cinese. Che ne dite? Vostro padre tornerà tardi, mangeremo senza di lui".
Alesha si ricordò della dieta appesa sul frigo.
"Aspettate! Controllo il programma settimanale. Vediamo cosa devo mangiare stasera..." disse mentre leggeva, facendo scorrere il dito sui vari giorni."Insalata!" esclamò, poi si rese conto di ciò che aveva detto, e la delusione prese il posto dell'eccitazione.
"Insalata.." ripeté mettendo il broncio.
"Fantastico!" la madre prese il cordeless, "fanno anche quello al ristorante cinese"
Alesha diede un'altra occhiata al foglio."Scondita e alternata a sei bicchieri d'acqua..."
Stava iniziando ad odiare Ethan.
"Perfetto, la ordino senza condimento. Tu, Robert cosa vuoi?"
***
La cena fu silenziosa. Alesha fece come le aveva detto Ethan. In alcuni momenti ebbe la tentazione di mandare tutto al diavolo, però la sua determinazione fu più forte. Stranamente qualche ora dopo non ebbe il solito e familiare languorino. Così la notte la passò tranquillamente e senza fastidi.
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Amore & Cioccolata
ChickLitAlesha, una ragazza come le altre, con qualche chilo di troppo e piena di insicurezze. Ethan, arrogante, presuntuoso, il bello impossibile della scuola. Matt, gentile, premuroso, il classico bravo ragazzo. Un giorno Alesha farà due fortunati...