✨La "chiacchierata"✨

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“sicure di voler andare da sole?” ci domanda Steve.

Io e Natasha ieri ci siamo messe a cercare l’indirizzo della Edwards e trovarlo non è stato poi tanto difficile, sta mattina gli andiamo a fare una bella visita di cortesia, perché quella ragazza ci deve spiegare un bel po' di cose.

Entrambe abbiamo una pistola, più per sicurezza che per usarla, messa nella cintura e nascosta dalla maglietta, in teoria a me  basterebbero i miei poteri però così mi sento più sicura, e devo ringraziare solo Nat e Bucky se sono capace di usarne una, e poi Natasha me lo ha imposto e bè mai e ripeto mai non darle ascolto, altrimenti ti ritrovi già con la tomba pronta, qui dentro ne sappiamo tutti qualcosa.

“sicure al cento per cento” risponde Nat.

“dovremo tornare entro un paio d’ore…”
“…non fare quella faccia andrà tutto bene” cerco di rassicurare Steve.

“dicono tutti così…ma non va mai tutto bene…state attente” ci raccomanda.

“ai suoi ordini capitano!” esclamiamo noi due sulla porta, poi salutiamo tutti con un veloce gesto della mano e usciamo.

Prendiamo una delle macchine di Tony, quella meno vistosa, e ci avviamo verso casa della Edwards.

La sua casa si trova in un quartiere poco affollato, molto isolato, cosa mi potevo aspettare? Dopotutto gli serviva un posto discreto per trasportare e vendere armi illegalmente.

Abbiamo scoperto ,ieri, che la ragazza in questioni ha ventotto anni e che il suo passato non è stato dei  più felici: i genitori dopo aver scoperto che il loro bambino, in realtà era una bambina, l’hanno abbandonata all’orfanotrofio, però questa non è una scusa per diventare una trasportatrice e venditrice, si perché abbiamo scoperto che le armi le vendeva anche, illegale.

Arriviamo nella via in cui si dovrebbe trovare la casa della Edwards, scendiamo dalla macchina e ci mettiamo  a cercare il numero 16/A.

Dopo una buona ventina di minuti , dietro un vicolo e nascosta da una siepe vedo una casa bianca, su una parete ha un disegno.

Mi metto a guardarlo da più vicino e in basso a destra in mimetizzazione con il disegno complessivo c’è scritto proprio il numero 16/A.

Bingo!

“Natasha!” chiamo la mia amica, che dopo poco mi è vicina.

Se non avessi saputo quale numero civico cercare è probabile che per trovarla questa casa, che oltretutto è in un posto molto appartato e isolato, ci avremmo messo giorni.

Indico a Nat il numero in mezzo al disegno.

“saresti un’ottima spia…” mi dice con un sorriso, alla quale io ricambio.

Andiamo a bussare alla porta e , dopo un paio di minuti, ci viene ad aprire una ragazza, molto bella devo dire, ha dei lineamenti che sembrano ancora quelli di una ragazzina, anche se ha ventotto anni, i capelli biondo chiaro e lunghi le ricadono lisci sulle spalle, gli occhi li ha grigio-azzurro e sulle guance, naso e fronte ha delle lentiggini che risaltano sopra la pelle poco abbronzata della ragazza.

“Miriam Edwards?” chiedo squadrandola, dal viso sembra così dolce e carina, ma credo sia solo una copertura.

“si, sono io vi serve qualcosa?” ci domanda con un sorriso che è , palesemente, finto.

“dobbiamo fare una chiacchierata in merito al tuo trasporto e commercio di armi illegale” le rispondo fredda e distaccata, come mi ha insegnato Natasha durante queste occasioni.

“questa faccenda è stata chiusa due anni fa , dopo che mi hanno rilasciata e condannata agli arresti domiciliari”

“noi dobbiamo fare delle ricerche e ci servono informazioni e , da quello che abbiamo letto, tu ci puoi dare molte informazioni” spiega Nat con un tono freddo e che non si aspetta di certo un “no” come risposta.

Vediamo chi è più veloce  [P. M.] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora