✨La solare diciannovenne✨

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Erano passati tre mesi da quando Belle era andata in coma dopo aver scampato per un pelo la morte, l’avevano messa dentro la culla rigeneratrice per far cicatrizzare le ferite che aveva sparse per tutto il corpo.

Da quando non c’era più Maybelle a girovagare per il complesso degli Avengers non era più la stessa cosa; in cinque mesi era diventata una parte indispensabile per il gruppo.

A tutti mancava il suo sarcasmo, la sua ironia, il suo umorismo ed anche la sua malizia: insomma a tutti mancava quella ragazzina solare diciannovenne che Stark aveva fatto trasferire all’Avengers Tower per il suo compleanno e che poi alla fine si era rivelata parte integrante del gruppo.

Alleggiava sulla torre un’aria abbastanza macabra, come se fosse morto qualcuno, e finché Belle non si fosse svegliata, sarebbe stato così.

Erano ormai due settimane che la culla rigeneratrice si era aperta levando così dal pericolo di morte la ragazza che però ancora non si svegliava.

Natasha guardava l’amica sdraiata sul letto della stanza “simile ad un’infermeria”.

Le mancava parlare con lei, le mancavano i consigli che le dava anche se era più piccola, le mancava la sua testardaggine, le mancava in tutto e per tutto e sapeva che era così anche per Isabelle e Wanda.

Ora che ci pensava loro tre dovevano raccontare un sacco di cose a Belle che erano successe in quei tre mesi che lei era in coma.

Ovviamente quando si sarebbe svegliata.

Si alzò un attimo andando a guardare fuori dalla finestra il paesaggio tipico di novembre, dando le spalle al letto con sopra Maybelle.

“Nat…?” se l’era sognata quella voce?

Si girò di scatto e vide Belle con gli occhi semiaperti e un sorriso sulle labbra.

“Belle!” esclamò la russa buttandosi sulla ragazza, abbracciandola.

“Natalia Alianovna Romanova che piange questa si che è una novità!” sussurrò la giovane sarcastica ricambiando la stretta dell’amica mentre sorrideva con gli occhi chiusi.

“non sai quanto mi siete mancati tu e il tuo sarcasmo Belle” rispose staccandosi e sorridendo Nat asciugandosi le lacrime di gioia che le erano scappate al controllo.

“anche tu mi sei mancata Nat”
In quel momento si sentirono diversi passi veloci e diverse voci.

“no Pietro! Non puoi!” Maybelle riconobbe quella voce come quella di Wanda.

“Maximoff è la mia figlioccia tocca prima a me!” questo era indubbiamente Tony.

Le due ragazze si guardarono sorridendo.

“sarà pure la tua fidanzata e la tua figlioccia, ma le migliori amiche vengono prima!” ecco l’inconfondibile voce alterata di Izzy.

Intanto che si continuavano a sentire battibecchi e si continuava a tenere fermo a Pietro per impedirgli di usare la super velocità per arrivare per primo da Belle , una persona riuscì a sottrarsi a quella discussione.

Mentre la giovane si sistemò sul letto mettendosi seduta la porta venne aperta.

“cosa la porta qui Sergente Barnes?” 

“Maybelle!” Bucky andò a grandi falcate, o per meglio dire quasi una corsa, verso la Dixon e l’abbracciò.

“se per farmi dare un abbraccio da te dovevo andare in coma bastava dirmelo” commentò sarcastica la ragazza ridendo e ricambiando.

“devo ammettere che mi è mancato anche il tuo sarcasmo” il ragazzo si staccò sorridendo.

“James Buchanan Barnes, stai veramente sorridendo?” scoppiarono tutti e tre a ridere e poi la porta si aprì di nuovo e nella stanza entrò una folata di vento insieme a delle urla di rabbia.

Vediamo chi è più veloce  [P. M.] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora