Fu quattro giorni dopo, di giovedì, quando il piccolo ragazzo tornò.
Harry non aveva clienti, era l'unico nel negozio a non averne, era seduto a pulire e sterilizzare gli aghi mentre cercava nuovi design che potesse sperimentare.
Guardò con curiosità il suo abbigliamento. Nulla che sembrasse maschile su di lui, era raro vedere un ragazzo vestito così pubblicamente e senza paura. Un soffice maglione rosa, nascosto in una piccola gonna nera e stivaletti bianchi.
"Non hai scuola?" Fu il modo di Zayn di dargli il benvenuto.
Il ragazzo si sistemò la gonna e poi si sedette su una sedia con il broncio.Harry non poteva fare a meno di pensare che il ragazzo sembrava così fuori posto.
"Beh, non la hai?" Chiese poi Harry.
"Non mi lasciano entrare..." sbuffò.
"Come mai?" Zayn si accigliò alzando solo lo sguardo dal suo cliente.
Silenzio.
Sembrava che il ragazzo non si fosse dimenticato dell'atteggiamento cattivo di Zayn della volta precedente e ora lo stava beatamente ignorando.
"I tuoi capelli sono belli," disse invece ad Harry. Procedette poi saltando giù dal suo posto e piazzandosi di fronte a Harry, le sue mani ad aggrovigliarsi nei suoi capelli senza permesso.
"Soft"
Harry lo lasciò fare per qualche secondo prima di rimuovere le sue mani. Gli fu quasi impossibile ignorare come poteva tenere entrambi i suoi polsi in una mano.
"Ascolta, questo non è un luogo di ritrovo per passare il tempo, se ti lasciassimo venire qui, attirerai l'attenzione di altri...ragazzi"
Il ragazzo piagnucolò."Farò il bravo, lo prometto"
Harry aggrottò la fronte, non aveva detto di avere diciassette anni?
"Smamma ragazzino" Zayn ridacchiò vedendo il ragazzo che si contorceva nella presa di Harry, come se fosse impossibile per lui stare fermo.
"Per favore Signore"
Harry guardò in quegli occhi blu, poi all'abbigliamento del ragazzo e qualcosa scattò in lui.
"Siediti" Harry indicò uno sgabello prima di gesticolare a Zayn di seguirlo.
"Zayn... Non possiamo semplicemente farlo uscire"
"Possiamo invece, lui non è nostra responsabilità Harry, semmai tenerlo qui attirerà l'attenzione di cui non abbiamo bisogno"
Harry sapeva fosse vero. Sapeva che il parroco e sua moglie nella chiesa proprio di fianco al negozio di tatuaggi stava cercando solo una scusa per far chiudere il suo business.
"Non possiamo semplicemente lasciare un ragazzino da solo"
"Bene, prendi il suo telefono, chiama sua madre, solo... fa qualcosa, ma non possiamo tenerlo qui Harry"
Harry si prese il rimprovero come qualcuno che sapeva che Zayn aveva ragione -lui era solo inutilmente aggressivo.
"Hey, qual è il tuo nome?"
Il ragazzo alzò lo sguardo verso di lui, la sua bocca spalancata e gli occhi socchiusi.
"Louis"
"Hai un telefono Louis?"
"No signore"
"Conosci il numero dei tuoi genitori a memoria?"
"Sì signore, è nel mio libro"
Harry scrisse il numero e si diresse nel retro per fare la sua chiamata, lasciando che il ragazzo si calmasse e si addormentasse di nuovo.
"Ciao, sto parlando con i genitori di Louis?"
"Harry?"
♡♡♡
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spσílt COMPLETA/IN REVISIONE ☆[Italian translation]☆
Fiksi PenggemarUna au dove Harry è un tatuatore e Louis un ragazzo minorenne che continua a recarsi al negozio di tatuaggi perché ne vuole uno. ☆È principalmente fluff e smut☆ ATTENZIONE! La storia non è mia, io la traduco solamente tutti i crediti vanno alla scri...