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Maya's POV
Durante i giorni che seguirono quello strano incontro decisi di prendermi del tempo per me stessa, credevo fosse l'ideale per poter decidere cosa fosse giusto fare e quale fosse il miglior modo in cui comportarmi.
L'ultima giornata di libertà prima del termine dello spring break la trascorsi al parco dedicandomi a ciò che più amavo, la pittura.
Portai con me tutto l'occorrente per potermi porre in un angolino del Central Park da cui avrei potuto osservare non solo lo spettacolo visivo che quel luogo offriva ma anche l'elevato numero di persone che circolavano, dedicandosi alle proprie attività. Era una vera e propria fonte di ispirazione per un artista oltre che un toccasana per la mente avvolta da un alone oscuro di pensieri.
Le mie mani si mossero liberamente, quasi involontariamente in quel dipinto a cui mi dedicai, infatti, solo dopo averlo terminato diverse ore dopo mi resi conto di quanto tempo fosse passato e di cosa avessi rappresentato.
Un attimo dopo essermene accorta mi voltai poiché distratta dall'esclamazione prodotta dalla voce a me familiare di Josh che trovai stranamente alle mie spalle.
"Wow"
Seguì il suo sguardo e notai che era poggiato sul mio dipinto.
Ero leggermente imbarazzata, era davvero strana l'idea che Josh potesse osservare una mia creazione.
Subito dopo, mi concentrai ulteriormente su di lui. Era in tenuta sportiva, attraente come al solito e leggermente sudato. Sicuramente aveva appena terminato di allenarsi.
"È stupendo" - Affermò rivolgendo il suo sguardo a me.
"Grazie"
Non credevo che questa sarebbe potuta essere l'occasione in cui Josh avesse potuto vedere uno dei miei dipinti. Era sempre stato qualcosa che cercavo di tenere nascosto, credevo che riuscisse a mostrare fin troppo di me.
Fu proprio questo il caso, le mie mani disegnarono quasi inconsciamente una coppia di innamorati.
"Sapevo che fossi brava ma non credevo fossi una vera artista" - Affermò lui ancora stupito, alternando degli sguardi a me diretti e subito dopo al mio dipinto.
"Questo significa che non credevi nelle mie capacità?" - chiesi ridendo.
"No, questo dimostra che non mi hai mai mostrato ciò che sai fare" - disse con un leggero sorrisetto stampato sul volto.
"Come mi hai riconosciuta? Ero di spalle"
"Ti conosco da quasi 10 anni, la vera domanda è come potrei non riconoscerti" - Affermò e notando il mio sorriso proseguì il suo discorso - "quindi è questo il tuo posto segreto?"
"Si ma credo che adesso avrò bisogno di trovarne uno nuovo, mi hai scoperta"
"O potrai venire qui e aspettare che ti sorprenda nuovamente" - Affermò senza esitare.
"Non sarebbe più una sorpresa... immaginerei di poterti trovare alle mie spalle da un momento all'altro"
"Forse hai ragione" - disse sorridendo mentre guardava altrove.
"Cosa avevi domenica scorsa?"
Per un attimo i nostri sguardi si incrociarono. Ero più che sicura che lui sapesse cosa avevo, credevo fosse emerso chiaramente dalla sua conversazione con Riley ma forse, voleva che fossi io a dirglielo, voleva sapere da me cosa mi stesse accadendo.
"Pensieri che fluivano liberamente"
"Riguardo?"
"Tante cose Josh" - affermai io seriamente - "sto facendo i conti con qualcosa che è tornato dal mio passato, qualcosa che credevo di aver superato"
"So cosa significa" - Affermò lui immediatamente.
"Ne sei certo?"
I nostri occhi si incrociarono di nuovo rapidamente e prima che lui rispondesse alla mia domanda cambiai argomento della conversazione.
"Quanto spesso vieni qui?"
"2/3 volte a settimana, abbastanza frequentemente per allenarmi, tu?"
"Quando ne sento il bisogno, dipingere qui mi rilassa" - affermai voltandomi verso il mio dipinto.
"È davvero bello ciò che hai creato, oltre ad essere estremamente romantico. Non stavo nella pelle per vedere un tuo dipinto"
Riuscivo a intravedere la sincerità nei suoi occhi ma mi limitai a rivolgere il mio sguardo verso il basso arrossendo leggermente.
"A quanto pare era arrivato il momento" - affermai io prendendo coraggio per riuscire a guardarlo negli occhi.
Ripensai alle parole che mi erano state dette pochi giorni prima da Topanga, rispetto al coraggio e in quel momento, in quello scambio di sguardi capì che forse, quella di raccogliere coraggio sarebbe stata la scelta migliore.
Ero sicura di ciò che sentivo nei suoi confronti e allora per quale motivo non rischiare?
Il mio lato coraggioso era stato accantonato per troppo tempo e l'idea del rimpianto sarebbe stata peggiore di quella del rimorso.
Era giunto il momento di lottare e rimboccarmi le maniche per poter raggiungere i miei obiettivi.
"Il destino voleva che tu lo vedessi e, soprattutto che ci incontrassimo nuovamente, non sarà mica una casualità?" - affermai io gesticolando e sorridendo.
"Cosa vorresti dire?" - chiese lui incrociando le braccia sul suo petto, accompagnando il mio sorriso.
"Non lo so, prova a dirmelo tu... non sarà che abbiamo qualcosa in sospeso?" - chiesi io e mentre Josh continuava a sorridere portò il suo sguardo altrove.

Josh's POV
Era arrivato il momento di ammettere a me stesso che il modo in cui Maya si comportava mi confondeva e, soprattutto, mi incuriosiva.
In un momento era timorosa di poter essere d'intralcio e completamente chiusa nei miei confronti, l'attimo successivo, invece, era totalmente spinta e libera, caratteristiche per cui anni fa avevo perso la testa per lei.
E solo adesso, dopo più di un mese dal nostro primo rincontro cominciavo a supporre che davvero ci fosse qualcosa in sospeso, e probabilmente era proprio questo a far sì che ci sentissimo ancora legati da un filo invisibile.
O meglio, questo era ciò che cercavo, in un primo momento, di inculcare alla mia mente poiché spaventato dall'idea che i miei sentimenti così come quelli di Maya stessero riaffiorando.
Dalla conversazione con Riley erano emerse le emozioni che Maya aveva provato nel vedermi con Rhey, le stesse che provai io nel vederla con Nathan, quindi, questo implicava che ci fosse una piccola possibilità che provasse ancora qualcosa per me.
D'altro canto, io ero sicuro di amare Rhey ma allo stesso tempo consapevole che Maya mi faceva uno strano effetto e pur sapendo che la scelta migliore per entrambi sarebbe stata mantenere le distanze, sentivo la necessità di non farlo. Per una volta nella mia vita credevo fosse giusto lasciarmi trasportare dai miei sentimenti, la mia razionalità mi aveva allontanato fin troppe volte da Maya.

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