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Ciao a tutti! Sono tornata dopo un lungo periodo di pausa dovuto ad una serie di impegni. Mi scuso per il ritardo nella pubblicazione.
Spero che questo breve capitolo vi possa piacere, se vi va lasciate un commento! ❤️

Maya's POV
"C'è qualcosa che non va?" - chiese Josh guardandomi negli occhi.
"No, perché me lo chiedi?"
In realtà c'era qualcosa che non andava... la mia gelosia immotivata. Mi infastidiva l'idea che Rhey e Josh trascorressero del tempo assieme, temevo un possibile ritorno di fiamma.
Nonostante ciò non potevo ammettere di essere gelosa, non era il mio fidanzato, quindi non ne avevo alcun diritto.
"Sei insolitamente fredda nei miei confronti, tagliente nelle risposte che dai, ti chiedo cosa c'è che non va e non me lo dici"
"Non te lo dico perché non c'è nulla da dire" - affermai osservando il paesaggio che si estendeva dall'altro lato del finestrino.
"Sai una cosa Maya, adesso capisco perché ti respingevo, perché continuavo a dirti che 3 anni di differenza tra di noi erano davvero troppi... non stai affrontando il problema che c'è tra noi, stai cercando di fuggire.
Quando avevo 17 anni, tu ne avevi 14. Come avremmo potuto affrontare una relazione?" - la sua rabbia era evidente. Era pacato nei suoi movimenti e nei suoi toni come suo solito ma era davvero nervoso.
"Vuoi sapere davvero qual è il problema Josh? Vuoi che io affronti questa situazione come una persona matura? Perché chiaramente mi stai dando della bambina e stai nuovamente tirando fuori la storia dei 3 anni di differenza" - tirai un sospiro prima di guardare nei suoi occhi profondi.
"Sono gelosa di Rhey, sono sicura che lei sia intenzionata a ritornare con te, è evidente. Non te lo volevo dire perché non sono la tua fidanzata, non ho alcun diritto ad essere gelosa"
"Maya" - mi richiamò Josh avvicinandosi a me - "tra me e Rhey è finita, sono stato chiaro con lei e poi... puoi dirmelo se sei gelosa, non c'è alcun problema, preferisco che tu mi dica la verità piuttosto che tu rimanga in silenzio"
"Ma non ti permetterò di trattarmi come una bambina immatura" - affermai puntandogli il dito contro - "sai che non lo sono"
"Lo so, hai ragione" - disse poi lui sorridendomi - "questione risolta?"
Mi cedette la mano e io la scossi in segno di accordo pattuito.
Accese l'auto e raggiungemmo casa.
Ad un certo punto, però, un dubbio mi assalì.
"Per quale motivo mi permetti di essere gelosa pur non essendo la tua fidanzata?" - chiesi osservando Josh spegnere il motore.
"Non lo so" - disse volgendosi verso di me - "forse perché mi piace" - Affermò poi ridendo.
Sentì le mie guance arrossirsi, avrei potuto scommettere sulla mia somiglianza ad un pomodoro.
Con Josh le mie difese calavano totalmente.
"Bene" - riuscì rapidamente a sussurrare distogliendo da lui il mio sguardo.
"Voglio agire correttamente con te, Maya" - affermò raccogliendo le mie mani - "quello che c'è tra di noi è qualcosa di davvero speciale, vorrei chiederti una cosa, ti andrebbe di venire ad un appuntamento con me?"
Gettò uno sguardo alle nostre mani e poi, timidamente, mi guardò negli occhi.
"Certo che si" - dissi sorridendo, aspettavo quel momento da una vita intera.
"Adesso ti lascio andare a casa, prima che si faccia troppo tardi" - disse mentre giocava con i capelli che cadevano lungo la mia schiena.
"Buonanotte Josh" - affermai sorridendo.
"Buonanotte Maya"
Mi sorrise, si avvicinò al mio volto e, per un attimo, rimase ad una distanza davvero minima.
Mentre i nostri occhi si incrociavano i nostri cuori battevano.
Si avvicinò ulteriormente e mi lasciò un bacio all'angolo della bocca.

Diversi giorni dopo
Josh's POV
La vidi percorrere quelle scale e inserirsi all'interno dell'auto com'era solita fare, stessi movimenti, stessi gesti e stesso sguardo.
La osservavo ogni volta con attenzione, l'avevo sempre fatto.
Diversamente da ciò che ero solito mostrare, anch'io avevo aspettato questo momento da una vita, pur avendolo sempre negato.
"Ci sei Josh?" - chiese avvicinando teneramente la sua mano davanti ai miei occhi.
"Certo, ero soprappensiero. Andiamo?"

Raggiungemmo un ristorante fuori città, Maya non sapeva quale sarebbe stata la meta, era una sorpresa. Per un amante dell'arte come lei, una visita lontana dalla violenta metropoli sarebbe stata sicuramente piacevole.
Non appena mi avvicinai per aprire la sua portiera dell'auto mi rivolse uno sguardo incuriosito, intrecciai le nostre mani e la portai nella mia direzione.
I tavoli del ristorante si trovavano al di fuori della struttura, al buio.
C'erano delle lanterne al di sopra di ogni tavolo, erano l'unica fonte di luce, seppur abbastanza fioca.
Questo dava un tocco romantico all'ambiente, era possibile osservare il cielo e le sue stelle, di non poco conto per noi, cittadini newyorkesi.

Ci accolse un cameriere che ci condusse verso un tavolo per due, il panorama da lì era mozzafiato.
"Josh è davvero bellissimo, hai scelto un ottimo ristorante" - Affermò Maya sorridendo dolcemente.
"Sono contento che ti piaccia. Me l'ha suggerito Andrew, da non crederci" - dissi tra una risata e l'altra - "mi aveva consigliato vari ristoranti e non appena ho sentito parlare di questo ho capito che era quello giusto"

Terminammo la cena, tra una chiacchiera e l'altra. Decidemmo di fare una passeggiata nella zona per sgranchire le gambe dopo essere stati seduti diverse ore.
"Che piani hai per i prossimi mesi?" - chiesi curiosamente.
"Presto finirà la scuola, mi piacerebbe trovare un lavoro estivo, poi inizierà l'università e cercherò di dedicarmi unicamente ad essa" - affermò osservando attentamente il paesaggio attorno a noi.
"Perché non vieni a Philadelphia con me?... Insomma non intendo per tutta l'estate, per un breve periodo, potremmo organizzare anche un viaggio a tappe" - dissi fermandomi in prossimità ad un muretto.
Eravamo immersi nella natura, in prossimità di un lago.
"Josh, stai già pensando a ciò che potremmo fare tra qualche mese?" - chiese ridendo e fermandosi accanto a me.
"Avevo dimenticato" - dissi seguendo la sua risata - "tu vivi alla giornata"
"Si... ma la tua idea mi piace davvero tanto" - affermò rivolgendomi uno sguardo serio.
Ci fu uno scambio di sguardi rapido, i nostri timidi occhi si incontravano ogni volta che potevano.
Capì che era arrivato il momento giusto, non potevo e non volevo più aspettare. Non riuscivo a credere che dopo anni stesse davvero accadendo.
Mi feci coraggio e mi allontanai dal muretto, ponendomi di fronte a Maya, così da poterla guardare negli occhi.
"Maya" - la richiamai nonostante mi stesse già guardando, stava seguendo i miei movimenti.
"Josh" - disse con sicurezza.
"Credo che siamo collegati da un filo invisibile, suppongo che i nostri destini siano incrociati" - affermai prima di fare una breve pausa di riflessione, osservai i suoi occhi curiosi, capì che avrei dovuto essere molto più chiaro - "ci siamo incontrati quando eravamo dei bambini, la vita ci ha riuniti quando eravamo adolescenti e io ho sempre cercato di allontanarmi da te perché i miei sentimenti erano così forti da spaventarmi, poi li ho capiti e li ho accettati, li ho accolti lasciandoli crescere e ho aspettato il momento giusto. Tempo fa ti promisi che avrei giocato nel lungo termine, così come tu promettesti a me.
Il nostro rincontro mi ha fatto capire che questa sarebbe stata la nostra occasione e non avrei dovuto sprecarla. Non voglio farlo"
I suoi occhi continuavano a seguire i miei, curiosi e al contempo timorosi.
Quando capí che mi stavo perdendo in chiacchiere decisi di agire, mi comportai così come avrebbe fatto Maya, lasciandomi guidare dai miei istinti.
La guardai negli occhi per l'ultima volta prima di fare un passo per potermi avvicinare a lei.
Poggiai una mano sulla sua schiena e osservai il suo sorriso, accarezzai il suo tenero volto con la mano libera e accorciai maggiormente le distanze presenti tra di noi, ormai nulle.
Senti le sue mani avvolgere la mia schiena e le mie spalle, sulle quali i brividi si stavano facendo spazio.
Ci sorridemmo un ultima volta, prima che le dicessi l'ultima cosa che volevo sapesse.
"Sono follemente innamorato di te, lo sono dalla prima volta che ci siamo incontrati"
Non le lasciai tempo per rispondere, non volevo attendere ancora.
Avvicinai le mie labbra alle sue, si unirono in un lungo bacio. Le nostre lingue danzavano dolcemente, intrecciandosi.
Ci incastravamo perfettamente l'uno nell'altra.
Sentivo il mio cuore battere, delle farfalle danzare nel mio stomaco, la pelle accapponarsi.
Il nostro fu un bacio lungo, passionale e dolce, conteneva tutto quel sentimento che a parole avevo cercato - forse invano - di esprimere.
Nessuna parola era abbastanza corretta da riuscire a spiegare cosa io provassi per lei.
Quando l'aria cominciava a scarseggiare, ci allontanammo ma i nostri occhi rimasero incrociati e i nostri sorrisi vividi.

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