Epilogo

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<<Due persone non devono stare insieme in questo esatto momento, tra un mese o tra un anno. Se quelle due persone sono destinate, allora ad un certo punto della loro vita staranno insieme in qualche modo>>

Il capitolo contiene riferimenti sessuali
Una settimana dopo
Maya's POV
La brezza marina colpiva il mio corpo, potevo sentire l'aria salata accarezzare il mio volto.
Il telo mare accoglieva il mio corpo e la borsa contenente i vari oggetti che avevamo portato con noi.
Ero seduta ad osservarlo mentre usciva dal mare facendosi spazio tra le onde che si scontravano contro il suo corpo scolpito.
Ancora una volta la vita mi aveva dimostrato che ciò che ti è destinato trova il modo di raggiungerti.

2 giorni prima
Erano trascorse quasi due settimane dall'ultima volta che avevo visto e sentito Josh. Avevo deciso di evitarlo in ogni modo possibile, lo dovevo a me stessa ma forse infondo anche a lui. Sapevo, nel profondo, che Josh non avrebbe mai fatto nulla per potermi ferire ma quell'immagine continuava a riproporsi nella mia mente e l'idea che Rhey avrebbe fatto di tutto per riprendersi Josh era un qualcosa che avevo già ipotizzato. Francamente sarebbe stata una lotta continua e tagliare la corda prima che potesse spezzarsi sembrava essere l'idea migliore. In più, forse, ogni ostacolo che si era posto tra di noi nel tempo era stato un segnale del triste destino che spettava alla nostra storia... o forse era solo ciò di cui cercavo di auto convincermi.
"L'hai più sentito?"- chiese Riley riportandomi sul pianeta terra.
"Ho evitato ogni sua chiamata fino a quando ha deciso di non farsi più sentire" - affermai mentre mi posizionavo sulla finestra a golfo di Riley, il luogo delle nostre conversazioni speciali - "si sarà stancato di insistere, probabilmente è così che deve andare"
"Non ne sarei così sicura" - suonava abbastanza convinta mentre pronunciava quelle parole e si sedeva al mio fianco.
"Cosa sai?" - chiesi mentre inarcavo il sopracciglio.
"Nulla tesoro" - diceva e non sembrava affatto sicura delle sue parole. Se c'era qualcosa di cui ero certa era di conoscere Riley e di certo non era mai stata un'ottima bugiarda, le menzogne non le appartenevano.
"Riley" - la richiamai ma lo squillo del suo telefono la salvò dalla nostra conversazione.
Un ghigno si fece spazio sul suo volto.
"Non scapperai da me" - affermai mentre la vedevo uscire dalla stanza e chiudere la porta alle sue spalle.
Mi guardai intorno, amavo la stanza di Riley, era il mio posto sicuro.
Avevamo lasciato il dormitorio poiché avevo ricevuto una proposta allettante dalla mia migliore amica: trascorrere dei giorni a Rhode Island, e quale idea migliore sarebbe potuta esistere se non quella di allontanarsi per un paio di giorni con la propria persona del cuore in uno degli ambienti più belli e rilassanti che gli Stati Uniti potessero offrire?
Newport era un'ambita meta estiva, un piccolo paesino di porto della costa orientale degli USA costellato di enormi dimore storiche e grandi spiagge.
Non ci sarebbe stato alcun problema se per qualche giorno non avessimo frequentato i corsi universitari, in più ci trovavamo a cavallo del weekend, era una combo perfetta.
La partenza era programmata per domani, non ero nella pelle. Mi voltai verso la finestra osservando le auto che percorrevano la città mentre attendevo il rientro di Riley.

All'indomani la sveglia suonò presto, lasciammo rapidamente la stanza dopo esserci preparate e aver raccolto le nostre cose.
Raggiungemmo Penn station, luogo dal quale avremmo dovuto prendere il treno che ci avrebbe condotte a Rhode Island.
"Tesoro ti dispiace se mi aspetti qui mentre vado in bagno?" - chiese Riley mentre raccoglieva i suoi bagagli.
Rimasi sola all'interno della stazione e iniziai a guardarmi intorno. Ero incuriosita dal quantitativo di persone presenti già alle 7 del mattino, tutti si muovevano rapidamente per poter raggiungere il proprio treno.
Dopo quello che sembrò essere un attimo ricevetti una chiamata da Riley - piuttosto strana direi - nella quale mi chiedeva di uscire dalla stazione, raggiungerla poiché aveva dimenticato un oggetto che le avrebbero portato i genitori, Topanga e Cory.
Senza pensarci due volte mi apprestai a giungere presso il punto riferitomi e un auto nera si trovava davanti ai miei occhi ma Riley non era lì.
Il finestrino iniziò ad abbassarsi lentamente e quando vidi la persona al volante capì tutto.
Quell'auto parcheggiata non era di Cory e Topanga bensì di Josh.
"Cosa ci fai qui? E dov'è Riley?" - chiesi piuttosto spazientita.
"Riley è già a casa sua, non verrà" - affermò mentre usciva dall'auto e si accingeva a raccogliere il mio bagaglio per posizionarlo all'interno della sua auto.
"Ottimo piano e adesso cosa farai? Mi riporterai a casa? Mi rapirai?"
I miei occhi seguivano i movimenti di Josh che non era affatto teso, sembrava sicuro di ciò che stava facendo e addirittura ogni tanto potevo intravedere un ghigno farsi spazio sul suo viso mentre ascoltava divertito le mie parole colme di rabbia.
Come avrebbero potuto farmi una cosa del genere?
Rivedere Josh aveva generato in me una scarica di emozioni piuttosto varie, era sicuramente la rabbia a predominare ma mi chiedevo se forse non mi stessi comportando troppo duramente con lui. Infondo l'idea che lui fosse lì per me mi rassicurava, magari non tutto era andato perso.
"Ho un piano diverso, sai ricordo bene cosa dicesti in passato" - affermò ponendosi avanti a me e io non potevo che essere più confusa di così.
La distanza tra di noi era sempre più poca e i nostri occhi si incastrarono. Osservai le sue braccia incrociate al petto e il suo sorriso e probabilmente il mio volto imbronciato si ammorbidì leggermente.
" 'Non voglio un bravo ragazzo', ti ricordi?"
"O mio Dio Josh avevo 14 anni quando l'ho detto"
"Avevi 14 anni anche quando ci siamo promessi il nostro 'prima o poi'"
"Ed è per questo che adesso ci ritroviamo così" - affermai sfoderando il mio sguardo più triste e rassegnato.
"Dai, vieni con me, voglio dimostrarti che non è così" - la mano di Josh afferrò il mio braccio conducendomi delicatamente alla sua auto e aprendone la portiera per potermi permettere di entrare.
"Quindi non hai intenzione di dirmi dove siamo diretti?" - chiesi mentre mi posizionavo sul sedile e agganciavo la cintura.
"Avevi organizzato un viaggio a Rhode Island o sbaglio?" - entrò all'interno dell'auto e accese il motore.
Il suono della notifica telefonica fece sì che portassi la mia attenzione al mio IPhone.
*Riley*
*Mi dispiace averti mentita tesoro, l'ho fatto per te e Josh. Ha organizzato tutto da solo, ascolta ciò che ha da dirti e godetevi questo momento❤️*
Adesso tutto mi era più chiaro. Avevano architettato un piano per far sì che io e Josh potessimo chiarire. Sorrisi timidamente e mi riposizionai sul sedile, pronta a trascorrere le prossime 3 ore in auto.

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