The Silence Of The Night

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Ora di pranzo.

Entrai nella grande mensa ed a un tavolo scorsi i miei amici, impegnati in un'accanita conversazione. Sorrisi e mi diressi verso di loro.

"Buongiorno Alex" mi disse Calum con un sorriso malizioso, inarcai un sopracciglio e lui tirò fuori il suo fidato telefono.

"Sandra ha detto a Becca, che poi ha detto a Lissa che poi naturalmente lo è venuta dire a me" si indicò sorridendo "che tu e Luke Hemmings eravate in uno sgabuzzino, e lui, da quel che mi hanno detto, si è tolto la maglia" guardai Jess che mi fissava in modo alquanto scioccato.

"E' una fesseria" dissi abbassando lo sguardo.

"Oh Cazzo Alex! È vero? Tu e Hemmings-" urlò la mia migliore amica, le tappai la mano con la bocca e lei me la morse.

"Aiha!" dissi pulendomi la mano sporca del suo veleno.

"Dimmelo. Ora"

"Non è successo niente! Gli ho versato il caffè addosso per sbaglio, e quindi si è cambiato"

"Naturalmente" disse Calum alzando gli occhi al cielo. In effetti era stata una mossa abbastanza di vanto, poteva anche cambiarsi senza mettere in quello sgabuzzino anche me. Non che mi lamentassi.

"Che pagliaccio" disse Ashton.

"Mi ha invitato a uscire, dite che ci devo andare?" chiesi un po' in imbarazzo.

"Assolutamente si!" disse Calum, Jess ed Ashton lo guardarono male e lui alzò le spalle.

"Alex, quel tipo ho paura che ti stia usando per i suoi giochetti" disse Jess guardandomi tristemente.

"Si certo, è scontato. Nessun ragazzo si interesserebbe a me giusto?" chiesi con una certa nota di risentimento.

"Non ho detto questo, ma da come si comporta... a te serve un ragazzo vero, e non un finto principe biondo dagli occhi azzurri. Lo sai che si dice in giro di Hemmings, se le scopa tutte e poi le butta via"

"E se ti sbagliassi? Può avere tutte le fighe di questa scuola, ma si è interessato a me! A me, capisci? Potrei anche capire se stessimo parlando di Clifford, ma stiamo parlando di un ragazzo, e posso dire l'unico ragazzo, che mi fa sentire bene. E non è stato lui a prendere così e a baciarmi, lo volevo anche io. Luke mi piace e non sta affatto giocando con me, non vedo perché dovrebbe." Jess abbassò lo sguardo scuotendo la testa.

Mi sentii profondamente offesa.Mi stava dicendo che non era all'altezza di Luke, non ero all'altezza di nessuno compresa lei.

Arrabbiata e infastidita mi alzai con il mio pranzo, lo buttai nel primo pattume che trovai e uscii dalla mensa e dalla scuola piangendo, cercando di trattenermi almeno fino a casa.

Non ne potevo più, ero stanca di essere considerata inferiore degli altri, ero stanca di tutto in realtà.

Sentivo il mio telefono vibrare, e mi arrivarono tipo mille messaggi, supposi fosse Jess ma non mi andava di parlare con lei, mi aveva stancata con quell'aria di superiorità che aveva, mi ero stancata di lei e dei suoi modi di fare. Arrivai a casa e mi chiusi in camera, il mio telefono cominciò a suonare e lessi 'Numero Sconosciuto', presi il telefono e valutai se rispondere o no, al terzo squillo risposi:

"Pronto?"

"Hei" la voce di Luke suonò nel microfono del telefono.

"Hei" dissi non sapendo se sorridere o piangere a quel punto.

"Ti ho vista uscire dalla mensa. Quel tuo amico, Calum, credo si chiami così...mi ha dato il tuo numero. Tutto bene?" sentii un clacson di una macchina ed immaginai che anche Luke fosse uscito.

"In realtà no" dissi con una voce sommessa.

"Posso fare qualcosa io"

"Del tipo?" sorrisi.

"Affacciati" disse e chiuse la chiamata, mi alzai e andai alla finestra. Luke era dall'altra parte della strada e mi sorrideva.

"Non avevo programmato di fare così ma...le cose cambiano. Tu mi piaci Alexandra, ti andrebbe di uscire con il sottoscritto?" urlò con delizioso sorriso in volto.

I passati risero e ci sorrisero, guardando con curiosità la scena.

Chiusi velocemente la finestra e mi precipitai per le scale. L'aria gelida di settembre mi face rabbrividire, ma in quel momento il freddo era l'ultimo dei miei problemi.

Light in the Dark || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora