Impotenza

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Era ormai passata una settimana da quando Michael mi aveva invitata fuori ed io avevo rifiutato, e da una settimana, una lunga settimana, Michael mancava a scuola.

Avevo provato a chiamarlo ,e gli avevo lasciato molti messaggi per scusarmi. Non avrei mai pensato di averlo ferito tanto, da come aveva detto lui era praticamente stato costretto a essere carino con me.

Parlando con Luke però scoprii che lui non gli aveva chiesto un bel niente... mi si spezzava il cuore pensare in che modo gli avevo detto quelle parole.

Ah, ed io e Luke nel corso di quella lunga settimana ci eravamo messi insieme. Si, eravamo usciti un altro paio di volte ed erano andate bene, così quando mi aveva invitato a cena a casa sua e mi aveva chiesto di diventare la sua ragazza risposi di si, ignorando i 'Non credi che sia troppo affrettato?" di Jess.

"Hei piccola, ci sei? Mi stai ascoltando?" mi chiese Luke seduto sul letto della mia camera.

"Ehm si, scusa" dissi scuotendo la testa confusa "Continua" gli dissi sorridendo.

"Stavo parlando di questo fine settimana, ci sarà una festa da Clear" disse con entusiasmo.

"Mh si, grandioso" dissi in un sorriso tirato.

"Vuoi andarci o vuoi che rimaniamo a casa a fare cose più interessanti...?" chiese avvicinandosi decisamente troppo a me.

"No no, andiamoci. Ci divertiremo" dissi sorridendogli, era praticamente sdraiato su di me e si teneva in equilibrio solo sui gomiti.

"Hai qualcosa di strano oggi, è successo qualcosa?" corrugò la fronte.

"No, niente. E' stata una settimana dura e sono stanca" dissi in un sorriso stanco.

"Vuoi venire da me a dormire?" chiese serio, inarcai un sopracciglio e lui si mise a ridere.

"No piccola non intendevo per fare quello, solo dormire" disse sorridendomi, sembrava un angelo, il mio angelo.

"Okay" dissi baciandolo velocemente, ero ancora con la testa sulle nuvole ma lui riusciva sempre a distrarmi e farmi sentire bene.

"Hai sentito Michael Clifford in questa settimana?" gli chiesi senza pensarci su.

"In realtà no, ma perché ti interessa di lui? Ti ho vista seguirlo dietro una colonna, mi stai già tradendo?" disse portando il suo viso sul mio.

"Probabile" gli dissi ridendo, mi baciò sulla fronte e si alzò da me "comunque te l'ho chiesto solo perché ci hanno affidato un compito di russo insieme, e non si è fatto vedere da una settima" dissi mentendo spudoratamente. Lui mi guardò e annuii.

"Vado a prendere la macchina, ti aspetto giù" disse rimettendosi le scarpe e giacca, mi alzai e andai in camera di Jess.

"Hei, io vado da Luke"

"A fare che?" mi disse spalancando gli occhi.

"Solo dormire, tranquilla" alzai gli occhi al cielo e mi sedetti sul suo letto.

Sapevo che era in ansia perché quelli dell'ambulatorio non le avevano ancora detto niente per il marmocchio. Ci avevano detto che sarebbe stata solo questione di pochi giorni ma era passata già una settimana buona.

"Oggi ho provato di nuovo a chiamare quelli dell'ambulatorio, ma hanno detto che hanno avuto degli imprevisti e che massimo fra cinque giorni avrò i risultati, speriamo sia vero perché non ce la faccio più" disse prendendosi la testa tra le mani, accasciandosi sulla scrivania.

"Vedrai che arriveranno, solo non pensarci troppo"

"Ci provo ma è difficile quando probabilmente ho una vita dentro di me" disse guardandosi la pancia.

"E' a questo che servirebbe Ash, a non farti sentire sola in questa situazione" le dissi non migliorando per niente la situazione.

La consolai ancora un po' e poi presi la mia roba, scesi in strada e trovai Luke ad aspettarmi, all'interno dell'autop. Dovevo ancora abituarmi a lui come il mio ragazzo, non avevo mai avuto un ragazzo 'ufficiale' quindi ero nuova in questo campo.

Quella sera, nel letto di Luke, sognai Michael. Taceva, non mi guardava neppure e teneva gli occhi bassi. Desiderai con tutta me stessa che cominciasse a parlarmi, anche a offendermi, mi bastava anche la più piccola parola. Ma lui tacque.

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Quando mi svegliai ero ancora nel letto di Luke, lui stava dormendo con il braccio attorno alla mia vita. Provai a spostarlo senza svegliarlo e andai in bagno per una doccia. Quando uscii Luke era seduto sul letto, con addosso solo un paio di boxer, e si stava stropicciando gli occhi.

"Hei Buongiorno" dissi andando verso di lui, gli diedi un bacio sulla guancia e quando sorrise gli baciai la fossetta.

"Oggi mi accompagneresti a fare shopping? Voglio prendere un vestito per stasera" dissi ricordando che non avevo preso neanche un vestito con me, lui annuii e andò a fare colazione mentre io mi vestivo.

Light in the Dark || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora