Capitolo 10

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Quando mi svegliai completamente ero a lezione di inglese con Jess, lei stava letteralmente russando sul banco, non so dirvi in quale modo era riuscita ad arrivare fino a quel banco, ma so solo che ci crollò sopra cadendo in un sonno profondo.

I tre caffè di quella mattina stavano finalmente facendo effetto, ed ero abbastanza cosciente… sentii vibrare il mio telefono in tasca e lessi il messaggio mentre la Professoressa scriveva:

Messaggio da Michael:

Alla quarta ora ci vediamo alla porta dove vi ho fatte entrare”

“Perché?”

“Ricordi che ieri sera hai fatto un patto con me vero? Bene. Fatti trovare alla quarta ora lì”

Mi ero pentita di aver accettato ancora prima di farlo, ma ormai la promessa era stata fatta e cosa mai poteva farmi fare? Le ore passarono veloci, e quando fu ora di pranzo invece di andare nella mensa mi diressi dalla porta opposta, verso la porta da cui io e Jess eravamo entrate grazie all’aiuto di Michael.

“Finalmente” lo sentii dire mentre si staccava dal muro, quel giorno portava una camicia larga a scacchi rossa e nera, con i soliti pantaloni neri attillati, ma al posto del capello aveva un berretto ,rigorosamente nero, che gli raccoglieva quasi tutti i capelli, tranne qualche ciuffo arancione che gli cadeva sulla fronte.

“Che devo fare?” dissi sospirando più forte di quanto avessi voluto, volevo finire questa stupidata prima che mi prendesse la voglia di ammazzarlo.

“Lo scoprirai” disse aprendo la porta e invitandomi a uscire per prima.
Camminammo per il centro senza dire una parola, stavo seriamente cominciando a pensare di scappare. Michael si fermò davanti a un parrucchiere, entrò ed io lo segui senza proferire parola.

“Hei Michael” un ragazzo alto dalla carnagione leggermente scura, con un accenno di barba sul viso bellissimo ,riconobbe Michael.

“Zayn oggi ti ho portato un mia ‘amica’, vuole un cambio di look” disse facendomi venire i brividi sulla schiena.

“Sei sicura? Hai dei bellissimi capelli” disse guardando i miei capelli triste.

“Si, è sicura” disse Michael guardandomi intensamente come per dirmi ‘Ricorda: non puoi tirarti indietro’.

“Okay, allora come te li faccio?” disse Zayn tendando di parlare con me, ma non sapevo che dirgli perché io non volevo cambiare di una virgola i miei capelli.

“Beh intanto voglio che le li tagli fino alla spalla, o un po’ più lunghi ma non di tanto. E poi perché no, tingili di rosso scuro” appena sentii quelle parole i miei occhi guizzarono su quell’orribile ragazzo, non avrei tagliato e tinto un bel niente.

“Non se ne parla” dissi con un tono duro.

“Alexandra” disse lui tra i denti, Zayn guardava prima me poi lui e poi di nuovo me.

“Se vuoi possiamo…” tentò di dire Zayn, ma Michael lo zitti subito.

“No, le va bene” disse guardandomi male, mi rassegnai perché sapevo che avrebbe vinto, in un modo o in un altro lo faceva sempre. Mi sedetti sulla sedia e Zayn mi mise quei camicioni larghi e neri. Misi la testa all’indietro così che potesse lavarmi i lunghi capelli intanto che io e lui parlavamo del più e del meno, era simpatico e potevo parlare facilmente di ogni cosa con lui. Michael era seduto mentre guardava il cellulare nella sua grande mano, ogni tanto alzava la testa e mi sorrideva con quel sorrisetto cattivo.

“Okay…ora comincio a tagliarli, fino a qui va bene?” disse indicando la lunghezza, me li avrebbe tagliati all’altezza della clavicola.

“Si perfetto” disse Michael, chiusi gli occhi sentendo la testa alleggerirsi un po’ di più a ogni sforbiciata, non volevo aprire gli occhi e ritrovarmi senza i miei capelli lunghi. Vedevo mio padre con un’espressione triste sul viso nel vedere quella scena, e subito un dolore si risvegliava dentro di me.

Light in the Dark || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora