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"Susan non c'è perché si è trasferita dal suo ragazzo e Rose...sta con Derek. Ho due letti matrimoniali liberi, dovrei avere anche dei vestiti puliti del ragazzo di Susan. Non è il tuo stile, ma ci devi dormire. Ma ancora non mi ha detto se vuoi, scusa tano so che non vuoi-"
"Ehi Lucie, calma!" Mi ferma Spencer ridendo "Visto che non crea nessun disturbo e non ho più un posto dove dormire, sono lusingato di dormire con te. Non con te, nello stesso tetto." Risponde anche lui impacciato.
Entriamo dentro la casa e fortunatamente è messa in ordine e mi preparo una tisana, nel mentre gli ho detto di farsi un giro della casa e gli ho indicato quale sarà la sua stanze, il bagno privato e la mia stanza.
"Sei una fan di Agatha Christie?" Dice Spencer da salotto, prendo le tazze e le metto sul tavolino difronte al divano.
Prende la seconda tazza e si mette a sedere sulla poltrona a destra.
"Si molto. Invece a te non piace molto, da come l'hai nominata"
"Rispetto alle letture che leggo io la trovo banale. Perché hai deciso di diventare un fotografo forense?"
"Mi piace la fotografia e penso che può essere utile per salvare delle persone"
"Non ti piacerebbe essere un profiler, mi sembri una ragazza sveglia"
"Non ho il carattere giusto per farlo. Non sono brava a mentire e non sono intuitiva, devo continuare?" Dico ironicamente.
"Secondo me hai del potenziale, sei molto brava ad osservare"
"So fare una delle mille cose che sai fare tu"
"Cosa non sai fare rispetto a me?"
"Non...sono...leggere le espressioni del viso...mi imbarazza guardare le persone negli occhi"
"Provaci! Adesso ti dico una verità e una bugia e devi indovinare qual è la verità"
Si mette sul divano a pochi centimetri da me e mi guarda negli occhi.
"Ho un gatto di nome Giorgie e non ho superarti per due volte l'esame per prende l'arma" non riesco a trattenermi e cado sul divano ridendo per l'imbarazzo, anche lui lo fa.
Mi alzo di nuovo e lo guardo negli occhi.
"Posso fare una ipotesi"
"Certo, ma la devi spiegare"
"Seconda me non hai superato l'esame per prende l'arma"
"Perché dici questo" si messo di nuovo sulla poltrona aspettando la mia riposta.
"Sei molto timido e non riesci a stare fermo con le mani, poi quando ha detto che non hai passato l'esame i tuoi occhi sono cambiati, come se fosse un ricordo imbarazzante"
"Secondo me hai del potenziale, dico veramente"
Sorrido e metto le tazze vuote dentro la lavastoviglie.
Ci diamo la buona notte davanti alle nostre stanze e poi chiudiamo la porta insieme.
Mi lascio cadere sulla porta per il battito del cuore che è aumentato.
Sto dormendo nello stesso tetto con un uomo che non sia il fratellino di Rose quando viene a trovarla.
Poi con Spencer Reid, il ragazzo di cui nel sogno sono innamorata e forse anche nella realtà, ma non posso distarmi, devo prima scoprire sul mio passato.
Prendo il telefono dalla tasca dei jeans e guardo l'ora, adesso dovrebbe essere le tre del pomeriggio in Italia. Faccio partire la chiamata a mamma.
"Amore di mamma! Come stai?"
"Ciao Mamma, sto bene. Voi, la nonna e gli zii?"
"Stiamo tutti bene"
"Mamma ho fatto un sogno molto strano questa notte"
"Hai mangiato pesate?" Dice ironica facendomi ridere.
"No, era molto strano. In questo sogno io mi chiamo Eva e sono una sedicenne" silenzio da parte sua.
"Poi vengo rapita da un uomo, il padre di un mio amico, e entro in coma per due mesi"
"Tesoro non volevo che lo venissi a sapere così, ma purtroppo non è un sogno. Dopo quel incidente il tuo vero padre ha deciso di affidarti a noi. Quando ti sei svegliata dal coma non ricordavi più chi eri così ti sei trasferita da noi. Non avevi sedici anni, ma sei anni."  Mi spiega con molta calma e comprensibile per non farmi confondere le idee più di quanto non le abbia già confuse.
"Padre? Non era mia madre?"
"No tesoro, tu padre, tua madre e tuo fratellino più piccolo sono morti prima di te sempre da questo uomo."
"Ti ricordi come mi chiamavo prima?"
"Eva Hotchner"
"Grazie mamma di avermelo detto"
"Non sei arrabbiata con noi?"
"No mamma. Comprendo come vi siete sentiti, volevate proteggermi. Sarete sempre i miei genitori, qualsiasi cosa accada. Ti voglio bene. Buonanotte"
"Buonanotte tesoro. Ti vogliamo bene anche noi"
Il mio unico problema che domani incontrerò Hotch e se mi riconosce? Ma se non mi riconosce?
Sopratutto come la prenderà il fatto che dopo anni la sua figlia viene a lavorare con lui?
Le domande sono troppe e la stanchezza arriva così mi addormento insieme alle mie domande.
Mi sveglio per colpa della sveglia, ma poi ricordo cosa è successo ieri.
Il sogno, Reid e la telefonata con mamma.
A proposito di Reid dovrebbe essere sveglio anche lui.
Mi vesto con un pantalone nero lungo, scarpe basse bianche, camicia semplice bianca un po' sbottonata sul collo e la una giacca nera.
Quando apro la porta sento l'odore di caffè in tutta la stanza, infatti c'è Spencer che sta cercando di fare il caffè con la moca alla napoletana, regalo di mio padre per il trasferimento.
"Non si mette così" e prendo la tazza dalle sue mani.
"Non ho mai capito il verso" dice sospirando

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