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"Lucie" la voce di Spencer mi fa alzare lo sguardo verso la porta
"Spencer" si mette a sedere sulla sedia accanto al letto.
"Come stai?"
"Mi sembra di rivivere una scena in un sogno"
"Lo stesso sogno che mi ha detto la prima volta che ci siamo incontrati?"
"Si, non sei un sogno vero?"
"No, non è un sogno" dice ridendo e mi prende la mano stringendola lievemente senza farmi male
"Tu, come stai?"
"Benissimo, adesso che sei sveglia" dice senza arrossire
"Sei sicura che non sei un sogno?"
"No, cosa te lo fa credere"
"Non sei arrossito...la tua ragazza ti ha fatto il lavaggio del cervello?" Dico ridendo
"La...mia...ragazza?" Domanda come se non avessi capito
"Andiamo Reid, la tua ragazza, mi sono accorta"
"Lucie, ti stai sbagliando io non ho una ragazza" dice serio, ma mi sta pendendo i giro?
"Reid, guardavi sempre il telefono per aspettare una sua chiamata o messaggio. Sull'aereo sei sempre stato al telefono e quando ti ho chiamato la prima volta mi ha risposto una ragazza. Adesso si farà mille domande sul perché il suo ragazzo è andato a trovare la figlia del suo capo, mai far ingelosire una donna Spencer, brutta questione" dico riprendendo a leggere il giornale e finire il cruciverba.
Sta per dire qualcosa, ma la porta viene aperta, è Hotch.
Spencer di alza e esce dalla stanza.
"Ti sei svegliata" dice mentre si mettere a sedere sulla sedia dove prima c'era Spencer.
"A quanto sembra" dico piegando il giornale
Ci guardiamo imbarazzati per un pò di minuti senza dire una parola, siamo troppi orgogliosi
"Mi dispiace di averti detto che non sei mio padre" dico spezzando il silenzio
"Sono io a farti le scuse, non dovevo trattarti in quel modo" sospira buttando fuori quello che avrebbe voluto dirmi fin dall'inizio.
"Hai ragione, sono stato troppo egoista da non capire che stavo lasciando la parte più importante della mia vita. Siamo tutti e due  troppo orgogliosi per dirci che ci vogliamo bene, ma io ti voglio bene" dice mentre una piccola lacrima di felicità scende nella guancia come nella sua.
"Anche io ti voglio bene papà"
"Finalmente! Sembrava una telenovela spagnola!" La voce di Gracia si fa largo in tutta la stanza seguita dalle risate dei suoi collegi che entrano mano a mano dentro la stanza con dei doni.
"Ragazzi, non ho partorito. Che cosa sono tutti quei pacchettini?" Dico ridendo
"Non fare la guasta feste come tuo padre, sono dei pensierini. Poi chi lo sà se un giorno vedremo anche la nascita dei tuoi bambini, vero Spencer?" Dice Emily chiedono al ragazzo che diventa rosso e Hotch con un faccia sorpresa
"In che senso, vero Spencer" domanda non capendo la situazione
"Capirai Hotch, capirai." Gli risponde Rossi
La prima a darmi il regalo è Garcia insieme a Derek, un piccolo mazzo di fiori di tutti i colori.
Jennifer, Emily e Rossi un libro sul come insegnare ai liceali italiani e un libro di Rossi autografato.
Reid una piccola collana con un cuore con dentro un brillantino, consigliato da babbo, quindi lo regalo è ancore suo.
Mi fa strano sentirmelo dire.
"Grazie mille, non dovevate"
"Tocca a me" dice babbo mentre cerca dalla tasca della giacca.
Un paio di chiavi con un fiocchetto rosa sopra
"Ho già un moto e una macchina, scusa se non te l'ho detto. Mi piace lo s-"
"Non è una moto o una macchina" dice ridendo
"Ti aiuto; servono per aprire le porte delle case" mi consiglia.
"...Vuoi...che...vado a vivere...con...te?" Dico con le lacrime che mi escono ad ogni frase e lui con sorriso annuisce
"Non hai pianto per circa un giorno davanti un boss mafioso e crolla per un mazzo di chiavi?" Domanda Derek non capendo la mia situazione, ma riceve solo una schiaffo sul braccio da Garcia.
"Meglio che stai zitto" dice JJ.

Sono passati tre mesi.
Sono rimasta un mese in ospedale per fare fisioterapia e riprendere a magiare cibi da masticare, il dottore quando mi ha lasciato, era molto sorpreso dalla velocità con cui mi sono ripresa.
Il secondo mese sono stata impegnata a fare tutti i pacchi in Italia e spedirli nella casa di babbo, mi vengono ancora i brividi a chiamarlo così, sono andata a licenziarmi alla scuola superiore e anche a salutate Alessia, quando mi ha visto è corsa da piangendo, davanti agli sguardi confusi dei compagni, per un ora ha spiegato nei minimi dettagli tutto quello che ci è accaduto, la classe era rimasta a bocca aperta.
Ci è rimasta male quando gli ho detto che mi sarei trasferita in America, ma ci siamo promesse che per ogni problema, scolastico o non, mi avrebbe chiamato.
Poi sono andata a fare i pacchi nell'appartamento con le ragazza, come al solito Susan, quando ho dato la notizia e scoppiata in lacrime e Rose cercava di farla fermare.
Adesso è una settimana che ho finto finalmente di mettere in ordine tutti i pacchi nella mia stanza, era come quando ero piccola, ma con l'aiuto dei figli di JJ, Derek e Reid, abbiamo resa più nel mio stile.
"Hai pensato alla mia offerta?" Domanda Hotch mentre mi accompagna davanti alla scuola superiore.
"Voglio staccare per un pò, mi manca insegnare. Sono in prova per due settimane, poi si vedrà" dico mentre esco dalla macchina e chiudo la portiera
"Ci vediamo sta sera!" Lo saluto da lontano e entro dentro la scuola.
La giornata è passata bene, i professori hanno detto che ha lascito una bella impressione hai ragazzi riguardo al mio lavoro da fotografa forense.
La sera, mentre aspetto Hotch, cucino la cena.

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