28

416 9 0
                                    

"Hotch, ha la febbre" dice Rossi mettendo la mano sulla testa.
Dopo quello chiudo gli occhi e vedo tutto nero.

"Sono preoccupata per lei. Hai visto in che modo è ritornata ieri sera? Poi è un giorno intero che non si sveglia e non da nessun segno di vita. Deve essere successo qualcosa, ammetto che una ragazza che fa molte pazzie, ma adesso sembrava tutto risolto" dice preoccupato Hotch liberando tutta la sua preoccupazione a Rossi e Derek.
"Secondo me è successo qualcosa con Reid" afferma Derek
"Non è possibile fino a due giorni fa uscivano insieme" dice Rossi
"Vi siete accorti che ieri Reid era molto strano?" Continua Derek
"Ha ragione, ieri sembrava un morto che cammina, anche oggi" prende parola Hotch
Si sono riuniti i tre agenti per discutere sulla salute mentale e fisica di Lucie, ormai sono due giorni che non si sveglia dalla sua camera, sempre controllata da Garcia con una telecamera.
Hotch non ha dormire durante queste due notti per paura di perdere anche sua figlia, il dottore la rassicurato che è solo influenza, ma a causa dello sforzo fisico, adesso deve riposare.
"Hotch, si è svegliata. Adesso sta cerando di andare verso la cucina" entra di corsa Gracia per dare la notizia.
L'interessato corre fuori dall'ufficio come sulla strada per andare verso casa e quando apre la porta vede sua figlia che mangia uno yogurt tutta tremolante per il freddo.

"Ti devo coprire, hai ancora ti vestiti di due giorni fa tutti bagnati" dice Hotch mentre prende dal salone una coperta.
Adesso mi sento meglio, purtroppo non mentalmente, quando mi sono svegliata mi sono sentita peggio di quella sera.
Mi sono venute in mete le immagini di lei e Spencer che parlano sul pub. Si mette vicino a me con la sedia.
"Vuoi raccontarmi quello che è successo?"
"Mi sono persa" dico sussurrando
"Dove ti sei persa? Non stavi andando a fare lezione?"
"Non sono andata a lezione"
"Perché?"
"Aveva la giornata libera"
"Perché continui a mentirmi?"
Non voglio dirgli la verità, dopotutto è stato un capriccio il mio comportamento.
Non ho nessuna relazione con Spencer poi è innamorato di quella ragazza, sono stata ridicola.
Se gli dico tutto quello che è successo darà la colpa a Spencer, ma non ha nessuna colpa per amare una persona che non sono io.
"Mi hanno chiamato i genitori di un mio vecchio amico in Italia, è morto" dice pensando alla prima tragedia che posso dire per dargli una finta verità.
Lui rimane in silenzio e mi accarezza la schiena per darmi conforto.
"Sono contento che ti sei aperta con me, vuol dire molto per un padre in pensione" dice facendo uscire un sorriso
"Vuoi mangiare qualcosa?" A quella domanda corro verso il bagno e vomito quel poco di yogurt che ho mangiato.
"Lo prendo per un no" dice dalla soglia del bagno.
Mi lascia sola, quando vede che riesco ad alzarmi e inizio a farmi una doccia cercando di levarmi il bagnato e la puzza di pioggia e fango sulla pelle e vestiti.
La situazione è peggiorata rispetto a due mesi fa, sono diventata anoressica e non riesco a invogliare nemmeno l'acqua alcuni giorni.
Una cosa positiva?
Sono diventata un professoressa di una scuola elementare.
Oggi ho la prima lezione in presenza dopo una settimana di colloqui e accortezze per il lavoro.
Ho la pelle gialla, non si vede un pezzo di carne nel mio corpo, si vedono solo gli ossi che sporgono sulla pelle.
Segretamente sono andata a una psicologa e da una nutrizionista, ma non riesco a mangiare.
Ho fame, ma non riesco a mantenerlo nel mio corpo.
Non posso farmi vedere così dai bambini.
Così decido di mettere un abbigliamento largo, ma elegante per nascondere tutto il mio orrore.
"Sei pronta per il tuo primo giorno?" Domanda Hotch dentro la macchina
"Si, ma sono terrorizzata. I bambini sono la bocca della verità, se faccio una brutta impressione, ho fallito" rispondo preoccupata
"Sei bravissima con i bambini, fai sicurante una bella figura. Sta sera abbiamo una cena con i ragazzi in un ristorante vicino alla sede" il cuore si ferma e per mezzo secondo non so se sono viva o morta, dovrò rivederlo.
"In realtà sono già impegnata...ho...ho promesso a Jon di aiutarlo questa sera"
"Non puoi disfarlo questo impegno?" Lui sa perché non ci voglio andare
"No, ha fatto tanto per me Jon in questi due mesi..." Non sto mentendo, ha cercato in tutti i modi di farmi distrarre e aiutarmi ad andare avanti con il suo modo burbero, ma gentile, come un secondo padre.
"Vuol dire che verremo noi da te dopo cena"  annuisco e esco dalla macchina.
Oggi è stata la giornata più bella della mia vita dopo due mesi, i bambini sono dolcissimi e innocenti di tutto. Sono carini per le loro facce buffe quando non capiscono, quando voglio essere grandi con dei piccoli comportamenti visti dai loro genitori, per i loro piccoli regali per dimostrare quanto vogliono bene alla 'maestra'  e la tristezza nei loro occhietti quando devono andare via.
Con un sorriso sereno vado verso il pub di Jon, c'è già molta gente.
Saluto Jon e dopo qualche chiacchiere mi metto dietro il balcone e inizio ad aiutarlo, anche se lui non voleva.
Le ore passano tra le risate dei vecchietti che commentano tutto quello che pensano e che cercano in qualche modo di essere affascinanti con le ragazze giovani, lamentandosi di questa generazione.
"Salve professoressa Eva!" Mi giro verso quella voce
"Ciao Edward, come mai qui?" Mi mancava lui per rovinarmi la giornata
"Stavo andando all'università, ma dalla vetrata ho visto al mia professoressa preferita così ho pensato di venire qui a prendere una birra servita dalla mia dea" dice sorridendo e soddisfatto della sua decisione
"Dovresti andare in università allora" rispondo mentre pulisco il bicchiere con un panno

Criminal pictureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora