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Sono passati due mesi dall'interrogatorio con Spencer, da quel giorno ci siamo frequentati e abbiamo fatto delle uscite, ma non abbiamo affrontato il tempo 'appuntamento' o 'fidanzamento'.
In questi due mesi abbiamo solo parlato di tutti gli anni che non ci siamo visti.
Il nostro luogo fisso è il pub di Jon, anche lui è molto contento di rivedermi.
Mentre parlavamo mi ha raccontato di un episodio molto traumatico collegato a una persone che gli voleva molto bene, non sono ancora riuscita a scoprire chi è questa persona, ma credo che sia meglio non insistere.
Le poche volte che me ha parlato era molto nervoso e con un colorito in faccio bianco, sta molto male, quindi non voglio farglielo ricordare.
"Quindi state insieme?" Domanda Susan
"No, non penso. Non ne abbiamo mia parlato"
"Secondo me è solo un secchione che ha paura di esprime il suo amore, un bambino" afferma Rose
"Rose! Non dire così, io lo trovo molto romantico" continua Susan
"Romantico? Sono anni che si amano e ancora non gli ha chiesto di essere la sua fidanzata? Lucie, secondo me, non vuole avere una relazione seria" continua Rose mettendo lo sguardo su di me.
Non posso darle torto, sono anni che ci amiamo e adesso che ci stiamo frequentando sembra avere un altro atteggiamento, evita quel discorso.
"Io adesso devo andare da Spencer" dico prendendo la borsa dietro la sedia e vado verso la porta di casa.
"Ripensa a quello che ti abbiamo detto" urla Susan prima che chiudo la porta.
Cammino verso il pub di Jon pensando al discorso serio per risolvere questa questione con Spencer.
Dalla vetrina vedo che sta seduto infondo alla sala con un libro in mano, capelli spettinati, borsa da lavoro e il suo vestiario impeccabile, sembra sfinito dalla giornata appena iniziata.
Sto per entrate, ma vedo una ragazza avvicinarsi a lui, quando alza lo sguardo è diventato bianco e ha in viso una faccia scioccata.
Ha fatto cadere il libro dalle mani e per colpa di quello fa cadere anche il caffè.
Dopo che la cameriera ha asciugato il pavimento, si siedono e iniziano a parlare, sembra sia felice che impaurito da quella ragazza, devo andare da lui.
Entro facendo un grande respiro e con calma vado verso il tavolo, è una ragazza bellissima, tutto il mio opposto.
Capelli lisci e ben sistemati, vestiti impeccabili e senza una piega, profumo dolce e floreale, corpo perfetto senza un imperfezione.
Le mie possibilità di essere come lei sono inesistenti, forse è anche per questo che lui non mi neanche visto.
"Ciao, hai bisogno di qualcosa?" Domanda con voce carina e gentile
"Si, scusa se ho disturbato la vostra chiacchierata" alla mia voce, Spencer mi guarda e il suo colorito diventa ancora più bianco, sembra un morto vivente.
"Non ti preoccupare, mi devo scusare io, avevi un appuntamento con Spencer?" Domanda imbarazzata
"No, sono una collega di lavoro, vedo che Spencer è in ottima compagnia, posso parlare con lui un altro giorno. Reid chi è questa bellissima ragazza? Una tua amica?" Dico interrompendo Spencer che stava per rispondere, cerco di parlare con molta tranquillità, ma ho le lacrime che cercando di uscire.
"L'ultima volta che ci siamo visti eravamo più di amici..." dice imbarazzata cercando con lo sguardo Spencer.
La sua ex.
Il suo episodio traumatico, la ragazza che deve sedere morta per colpa del suo stalker.
Ecco perché nel suo sguardo c'è felicità e terrore, la ama ancora.
"Tu devi essere la famosa ragazza di Reid, mi ha parlato molto di te, è ancora molto innamorato, siete una coppia bellissima, spero che possiate essere come quei tempi." Dico con un grande falso sorriso senza guardare Spencer
"Grazie mille, lo spero anche io che possiamo essere una coppia come una volta" dice sorridendo verso Spencer, lui è rimasto in silenzio guardando me e lei.
"Sono sicura che sarà così, però adesso devo andare a lavoro. Sono contenta di averti finalmente conosciuto. Ciao Reid"
Dico prima di incamminarmi verso la porta del locale, ho le lacrime che scorrono sul viso senza fermarsi. Avrei dovuto capirlo prima che non voleva avere una relazione con me perché ama ancora lei.
Aveva ragione Rose.
Quel 'ciao' per me è stato un addio, ma forse lui neanche la capito per la sa bellissima presenza.
Chiamo un taxi e mi faccio portare vicino al mio 'nascondiglio'.
Ha iniziato a piovere e sembra non voler smettere, pago il tassista e mi incammino verso il sentiero buio per colpa delle nuvole, non mi importa non copiarmi dalla pioggia, almeno posso giustificare le mie lacrime con la pioggia.
Mi sedio appoggiando la schiena sull'albero che da la vista della città. Avrei voluto portare qui Spencer per il suo compleanno, ma per colpa di un caso non ho potuto farlo, meglio, l'unico posto dove non ho nessun ricordo con lui.
Il telefono squilla ininterrottamente, forse è Hotch, ma compare il nome di Spencer.
Mi sono neanche accorta che sono passate quattro ore, il tempo passa troppo velocemente.
Sento la suoneria che ho messo appositamente per Hotch, faccio un rande respiro e rispondo.
"Lucie, dove sei? Sei in ritardo per la cena" dice un pò preoccupato
"Scusa tanto, ma stavo lavorando e non mi sono resa conto"
"Immaginavo, ma torna presto, c'è un brutto temporale fuori, non prendere freddo"
"Si non ti preoccupare" e chiudo la chiamata.
Lentamente mi alzo e inizio a camminare per i sentieri nascosti e più veloci per tornare verso casa, cado molte volte per colpa della pioggia e degli alberi caduti in mezzo ai sentieri, sono orrenda in questo momento.
I capelli tutti bagnati, occhi gonfi rossi e vestiti strappati pieni di fango.
Non potrò mai essere quella ragazza, neanche con un miracolo, soprattutto in questo momento.
Riesco a vedere da dietro casa, entro dalla porta su retro, sento delle voci, sono di Hotch e Rossi, probabilmente stanno parlando di qualche caso impossibile da risolvere, quando arriva davanti alla sala, mi sono molto stanca e senza forse.
"Lucie" dice preoccupato Rossi
"Cosa ti è successo? Perché sei tutta bagna e con i vestiti pieni di fango?" Domanda preoccupato Hotch davanti a me, ma non riesco a rispondere, sono troppo stanca, non mi reggono le gambe, fortuna mi prende al volo.
"Mi vuoi dire perché sei combinata in questo modo?" Dice ancora più preoccupato

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