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"Perché pensi che sia stato un omicidio?"
"Loro erano forti di salute, anche i dottore si è sorpreso di questo attacco di cuore, poi dopo quattro giorni un altra famiglia, madre e padre, sono morti nello stesso modo" ha ragione, non è una coincidenza.
"Hai paura della moto?" Le domando
"No, mi piace molto in realtà"
"Allora monta, risolviamo questo caso" gli passo il secondo casco e monta dietro di me.
Andiamo verso il mio piccolo appartamento e quando entro le cucino qualcosa per pranzo, non ha pranzato per dirmi questa cosa. Mangiamo un pò e mi spiega più in dettaglio di queste due fa gli uccise, poi gli arrriva un notizia sulla cronaca, un altra famiglia morta di attacco di cuore nella notte.
"Alessia, i tuoi genitori sono stati uccisi in Italia?"
"No, in un Hotel mentre stavano lavando, stavano cercando una banca affidabile per gestire meglio i conti"
"Anche le altre famiglie sono morte qui?"
"No, in America, vicino a Las Vegas"
"Come fai a sapere che sono a Las Vegas?"
"Una settimana fa sono venuti dei ragazzi per l'alternanza e quando sono arrivati hanno trovato alcuni di loro i genitori morti. Adesso sono lì"
"Quindi fammi capire; i tuoi genitori due settimane fa sono andati per lavoro a Las Vegas e quando sono tornati nel loro Hotel, hanno avuto un attacco di cuore. Due famiglie di due ragazzi che stavano facendo alternanza si sono trovati nello stesso modo i loro genitori morti. Tutte queste famiglie hanno dei problemi finanziari. Questo ipotetico assassino, ho ucciso tre famiglie quando stavano lavorando, per questi problemi finanziari, e i loro figli non c'erano."
"Si, hai capito bene. Mi puoi aiutare?"
"Ci proverò, ma no ti posso promettere niente. Non è di mia competenza questa cosa, ci servirebbero un sacco di permessi e accordi tra Stati, ma vedrò cosa fare" dico sorridendo.
Mi ringrazia una infinita di volte e esce dalla stanza, adesso a chi mi rivolgo?
Non posso chiamare Hotch, non mi aiuterebbe, ma ha ragione Alessia, ci sono troppe coincidenze per essere solo una morte naturale.
Come faccio a mettermi in contatto con loro?
Vado verso la valigia che ho usato per tre anni in America e cerco sulle tasche laterali, sono sicura di avere un biglietto di visita del mio ex capo, prima di passare ad Hotch. Fortunatamente lo trovo, chiamo e mi risponde proprio il mio ex capo, mi risponde sorpreso e dopo un pò di chiacchiere su come stanno a casa, mi dice perché l'ho chiamato e gli dico se mi può passare il numero del Dottor Spencer Reid, mi dice il numero, mi saluta e chiude la chiamata.
Adesso devo solo chiamare, sono passati cinque mesi dal nostro ultimo 'speciale' incontro, forse non mi vuole neppure più chiamare, ma ci sono più di sei vittime.
Prendo il coraggio, faccio il numero e avvio la chiamata.
"Adesso il Dottor Spencer Reid non c'è, richiami più tardi" mi risponde una donna ridendo e poi chiude la chiamata.
Non mi aspettavo che fosse fedele dopo quel bacio, sono felice che è andato avanti e si è fatto una vita, ma almeno riposare a una chiamata di lavoro.
Penavo che fosse più serio riguardante al suo lavoro, se era per me neanche lo chiamavo!
Rifaccio il numero e dopo cinque squilli la chiamate viene accettata
"Dottor Spencer Reid...zitta...chi parla?...per favore..." si sente la risata della ragazza di prima.
"Lucie! Sono...Lucie" dico timidamente e non sento più nessuna voce di sottofondo.
"Scusi non ho capito, mi può ripetere chi è?" Forse devo chiamare direttamente Hotch, sta in buona compagnia adesso.
"Sono io che mi scuso, ho sbagliato numero, arrivederci-" dico di corsa
"Lucie!" Dice in tempo per non attaccare la chiamata, adesso che faccio?
"Lucie, sei tu vero? So che sei tu!" Dice ancora mentre rimango in silenzio .
"Si...sono io..." dico sospirando
"...che sorpresa...come stai?..." domanda balbettando
"Bene, anche tu mi sembra..." non volevo passare da gelosa
"Si...lei non è-"
"Ti devo chiedere un favore su un caso, mi passi Hotch?" Dico interrompendo le sue scuse, non mi interessa in questo momento, adesso devo aiutare una mia alunna
"...si...certo..." la sua voce era triste e si sentono dei passi, una porta che si apre e tante voce che parlano e vengo interrotte dalla voce di Reid che comunica una chiamata di lavoro.
"...puoi parlare...ti svoltano tutti quanti..." faccio un grande sospiro.
"Ciao ragazzi, sono Lucie"
"...Lucie che...sorpresa..." dice Garcia un pò titubante
"Perché ci hai chiamato?" La voce dura di Hotch
"C'è un serial killer a Las Vegas" dico subito
"In che senso?" La voce di Morgan
"Oggi una mia allieva è venuta da me..." e gli dico tutto quello che mi ha detto.
"Non possiamo credere a una supposizione di una studentessa delle superiori" dice Hotch
"Ma lo sai anche tu che è una cosa anormale... non gli ho dato la speranza di salvare i suoi genitori, ma vuole sapere solo la verità...posso farlo anche da sola" dico
"Ha ragione Hotch, le vittime sono tutte collegate tra di loro" risponde Rossi
"Non possiamo collaborare se la polizia di Las Vegas non ci manda un certificato" risponde JJ
"In realtà c'è un mandato, ma ancora la nostra povera JJ, non gli è arrivato sulla scrivania" risponde Garcia e di sotto fondo di sentono i tasti del computer.
"Quindi abbiamo un nuovo caso" conclude Emily.

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