20

473 10 0
                                    

"Non sono arrabbiata con te"
"Allora perché mi eviti?"
"Non ti sto evitando"
"Non sei mai stata brava a dire le bugie"
"Mi parli come se mi conosci da una vita. Sono stata io ha dirti che non sono brava a mentire, non c'è bisogno di un profiler per dirlo. Ti facevo più furbo"
"Mi sento di conoscerti da una vita, Lucie"
"Non sembra, sembri molto impegnato"
"Quella donna non è nessuno per me, io-"
"Sono contenta che sei andato avanti, io purtroppo non ci sono riuscita, spero che un giorno ci riuscirò anche io" ed esco fuori per prendere un po' d'aria e non scoppiare a piangere.
Mi squilla il telefono, e Garcia.
Mi dice che ha trovato un nome e un indirizzo, Hotch gli ha detto che ci devo andare io.
Chiudo la chiamata e vado verso la macchina, riguardo l'indirizzo e parto.
Mi fermo davanti a una casa molto ben allestita, in un quartiere molto benestante, quasi borghese.
Sul giardino ci sono due bambini che giocano a palla e quando mi vedono corrono dentro per avvisare i genitori. Esce una donna vestita molto legante con i capelli lunghi biondi molto ben curati.
"Salve posso fare qualcosa per lei?"
"Si, sono l'agente Lucie del FBI, sono venuta a fare delle domande, se le vuole"
"Certo, mi dica pure. Di cosa si parla?"
"Si tratta dei suoi vicini che sono morti due giorni fa, cosa mi sa dire su di loro?"
"Normali, tranquilli e molto accoglienti, ma se posso dirlo molto poveri per un quartiere come questo"
"Perché dice così?"
"Non c'è nessuno in questo quartiere che non ha minimo due macchine o dei vestiti firmati. Hanno fatto il passo più lungo della gamba. Una volta siamo stati invitati a cena da loro due, ci hanno raccontato di loro figlia e che speravano che un giorno venisse con loro ad abitare."
"Gli ha raccontato di nemici o di cattivi rapporti che avevano con qualcuno?"
"Non erano ben visti qui, peggiorava la nostra reputazione"
"Nostra?"
"Si del vicinato. Tutti hanno dei figli che vanno nelle ottime scuole, lavoro ben pagato, vacanze di lusso..."
"Lei ha cercato in qualche modo di aiutarli o di farlo capire?"
"No, se ha voluto trasferissi qui erano a loro rischi e pericoli. Adesso devo andare che ho un appuntamento importante"
"Un ultima domanda...Sono i suoi figli?"
"Si, poi ho un ragazzo di venti anni che gira il mondo, ritorna a casa solo quando a finito i soldi"
"L'ultima volta che l'ha visto?"
"Cinque giorni fa" la salutò e vado alla stazione di polizia dove mi aspettavano per sapere delle novità.
Arrivata alla stazione mi presento al capo e mi faccio indicare dove sono gli altri.
Entro dentro e vedo Alessia con una faccia triste e annoiata, davanti a lei ci sono le foto dei suoi genitori.
Vado da lei e l'abbraccio accarezzando la testa.
"Cosa hai scoperto?" Domanda Hotch e gli dico tutta la conversazione.
"Pensi che sia stata lei?" Domando
"Il capello trovato sulla scena era il suo. Prima di diventare milionaria era una infermiera e sono state trovate sul corpo di tutte e sei le vittime una piccola puntura dietro il collo." Annuisco e rimango in silenzio
"Si è fatta notte, tornate in hotel a riposarvi" aggiunge
Vado via con Alessia dalla stazione di polizia e andiamo all'hotel.
Quando Alessia si addormento, mi alzo e guardo i figli dell'indagine. Potrebbe essere stata lei ha ucciderli, ma le altre sue famiglie non abitavano nel loro vicinato, come ha fatto ad uccidere sei persone che abitano molto distanti tra loro?
Deve esserci per forza un seconda persona che l'ha aiuta.
Sento il telefono che squilla.
È Hotch.
"Dimmi che Alessia è con te" non riesco a rispondere perché sento un grande dolore sulla testa e si fa tutto buio.
Mi risveglio e solo legata a una sedia, la stanza è buia e ci sono altre tre sedie davanti a me.
Alessia e i figli delle altre due famiglie sono legati e imbavagliati che piangono disperati.
Cerco di muovermi, ma non ci riesco.
"Ehi, non piangere, va tutto bene. Ci troveranno" dico cerco di rassicurarli.
"Io non credo" una porta si apre e si rivela un ragazzo della mia età, il figlio della donna che ho interrogato.
"Io invece si"
"Come lo sai? Sono perché hai due genitori perfetti che ti vogliono bene, non vuol dire che ti salveranno"
"Perché hai ucciso quelle famiglie? Ti obbligava tua madre?"
"Lei non è mia madre, è solo una strega che non gli importa niente di suo figlio"
"Ti ha costretto ha uccidere i vicini perché a tua madre non andavano bene, rovinavano la popolarità del quartiere, ma le altre sue famiglie perché le hai uccise?"
"Tre famiglie perfette, che non gli importava del denaro e nemmeno della polarità, sono così imperfette. Facevano schifo per la loro felicità"
"Tu sei arrabbiato con i genitori, perché hai rapito i loro figli?"
"...quando i miei hanno divorziato...non sapevo quale parte scegliere...così sono scappato. Ho cercato di farmi delle amicizie, mi sono anche fidanzato, ma tutte le persone prima o poi se ne vanno. Mi ha lasciato solo un altro volta. Non voglio che questo ragazzo passano quello che ho passato io...incontreranno di nuovo i loro genitori"
Tira fuori dalla tasca un coltello e si mette dietro a una bambina di quattro anni, le lacrime escono più di prima.
"Loro non sono soli!" Dico fermandolo
"Non hanno i genitori, sono soli"

Criminal pictureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora