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"Lucie! Andiamo? Domani mattina bisogna svegliarsi presto!"e mi trascina senza salutare vero la sua macchina.
Non ho n ora realizzato quello che è successo, ma dopo neanche due minuti che siamo in macchina, ho fatto accostare Edward per vomitare. Continuo così per dieci minuti di auto, il più brutto della mia vita.
"Grazie Edward" ho la voce distrutta, degli occhi spenti e un volto morto.
"Vuoi che rimanga con te?" Ha finalmente tolta dal volto la sua faccia maliziosa e adesso è molto serio e preoccupato.
Per tutto il viaggio è rimasto in silenzio e ascoltava ogni mio commando.
"Vorrei dirti no...per principio...ma ho veramente bisogno di una persona che mi stia accanto adesso..."
"E per tua sfortuna chi sono io" sorrido insieme a lui.
Quando apro lo sportello della macchina, provo ad alzarmi, ma poco dopo cado a terra, mi aiuta ad alzami da terra Edward, cercando di fare l'ironico della situazione.
Mi prede in braccio a sposa e mi accompagna verso la porta, gli passo le chiavi di casa, ma proprio nell'esatto momento sento un macchina, è Hotch.
Sento poco la conversazione, ho molto sonno e mi sento stanca, come se avessi corso per una maratona.

"Ti do pochi secondi per spigare cosa stai facendo a mia figlia" dice Hotch a Edward che in quel momento voleva solo portare la ragazza in braccio nella sua camera.
"Sua figlia è svenuta nelle mie braccia, devo entrare e portala in camera sua" con sguardo severo entra nella casa e per istinto va al piano superiore e fortunatamente trova la camera della ragazza aperta, è come l'immaginava, semplice, ma particolare.
Hotch, a canto suo, segue il ragazzo con l'istinto di ucciderlo o portarlo alla sede per interrogarlo.
"Cosa hai fatto a mia figlia"
"Cosa lo stecchino a fatto a tua figlia" afferma con lo stesso tono
"Non tirare fuori persone che non entrano niente"
"Sei sicuro di essere suo padre?"
"Non scherzare con il fuoco ragazzo"
"Non mi può arrestare, ne condannare a qualcosa che ho fatto. Non è colpa mia se Lucie ha un padre che neanche si accorge del problema che ha causato l'anoressia a sua figlia!" Ormai la tensione è tesa, un piccolo movimento e sarebbe scoppiata una guerra in quella casa.
"Mia figlia non soffre di niente e per nessuno" la voce di Hotch è arrivata ad essere molto più arrabbiata del solito.
"Allora mi vuoi spiegare perché in dieci minuto di macchina, mi sono dovuto fermare sette volte perché doveva vomitare. Sei un criminologo no? Allora spiegami anche il perché dopo che lo stecchino a dato la notizia è diventata un cadavere vivente"
Hotch stava per rispondere, ma ripensando bene, il ragazzo ha ragione.
Ha visto poco la reazione della figlia a quella notizia, ma di profilo l'aveva vista spenta, morta.
Non è una casualità.
Pensando anche a molti mesi fa, ha iniziato a evitare di mangiare insieme a lui dopo quella brutta febbre.
Sono troppe coincidenze per non essere vero, ma perché non l'ha detto prima al padre?
Il ragazzo, non ricevendo risposta dall'uomo, ritorno vero la camera della ragazza, dove ci resta sveglio per tutta la notte.
Proprio quella notte, si rese conto, che non era più un conquista, ma si è innamorato.
Il giorno dopo Hotch, a malincuore, deve andare a lavoro, ma sarebbe restato ben volentieri a casa sua a controllare la sua bambina.
Al suo risveglio, chiama  anche il ragazzo, anzi Edward.
Non si parlano molto, solo l'avvertenza di Hotch di lasciare la sua casa e famiglia a uno sconosciuto.
Gli piace quel ragazzo, ha molto coraggio, anche se non si è presentato nei migliore dei modi, accetterebbe molto volentieri una sua presenza in futuro.
"Come sta?" Domanda subito Emily quando vede entrare Hotch nell'ufficio
"Ancora non si è svegliata"
"L'hai portata in ospedale?"
"No adesso sta a casa con Edward"
"Edward? Chi è?" Domanda Derek e Spencer accanto a lui fa una faccia stranita
"Il ragazzo del bar"
"Allora è veramente il suo fidanzato?" Chiede JJ e Spencer comincia a sudare freddo
"No, però non mi dispiacerebbe, non sembra, ma è un ragazzo molto in gamba"
"Andiamo Hotch, penso che quel essere è tutto tranne che in gamba! Hai visto come si è comportato al bar e con Lucie? Sembrava un cozza che non so voleva levare dello scoglio! Già mi immagino cosa potrebbe farle adesso che sta a casa-"
"Reid! Calma! Stai urlando" lo ferma Garcia.
In effetti non si era reso conto di quanto ha alzato in volume della sua voce è della sua faccia rossa dalla rabbia, ma perché l'ha avuto questo effetto, si domanda il ragazzo. Dopotutto lui è fidanzato con la ragazza che ha amato da anni e che non è morta, quindi cosa gli importava di Lucie?
"Spencer per caso hai litigato con Lucie ultimamente?" Domanda vago Hotch, anche se non è nel suo carattere e modo di fare, di solito va sempre al punto, ma se riguarda sua figlia è il doppio più prudente.
"No, non mi sembra. Non la vedo da mesi, da quando-" si è fidanzato, ma non è sicurante collegato a questo, pensa Spencer, però è la ragione più ragionevole, ma perché Lucie ha avuto questa reazione così violenta?
"Reid? Da quando?" Continua Hotch
"Da quando... è scappata via..."
A rompere la conversazione è il cellulare di Hotch.
Lo prende e vede il numero della figlia, ma a rispondere non è lei, è Edward e gli comunica che sua figlia si è svegliata, ma che è strana.
Anche gli altri vogliono andare con lui, ma spiegata in pochissime parole la situazione era meglio per lei vedere solo il padre in quel momento.

Al mio risveglio c'era Edward che adottiva che mi svegliassi, ma non sono per ceretta che sono sveglia, mi sento vuota, apatica, non sento o provo niente.
Non mi viene da parlare e tanto meno di mangiare, non ho le forze fisiche e mentali, dopo tutto quello che visto. Chi l'avrebbe mai detto che l'amore fosse così stupidì e doloroso, sarei dovuta rimanere in Italia, ho seguito un amore non corrisposto per anni e sono diventa anoressica.
"Lucie" Hotch entra nella stanza ed Edward mi saluta per andare a casa sua.

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