un divano davvero troppo comodo-passato-.

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-Non riesco a muovermi. Sono letteralmente appiccicata ai cuscini.- cercai con lo sguardo quello di Travis che giaceva sul fianco accanto a me.
-Abbiamo bisogno di una doccia.-
Le nostre magliette erano state lanciate sul pavimento e ancora ansanti e sudati ci eravamo lasciati andati sul divano.
La sua mano salì verso il mio viso, attraverso la sua barba notai un sorriso pigro, gli occhi azzurri tranquilli e maliziosi.
Sembrava molto rilassato e soddisfatto di sé nonostante il fiato corto.
-È stato molto sexy.-
Scoppiai a ridere nascondendomi dietro le mani. Mi sentì arrossire fino alla radice dei capelli. Travis aveva quel modo diretto di dire le cose che mi imbarazzava da morire.
-Cosa? Il fatto che ti sono saltata addosso come una maniaca o che sono qui attaccata al divano come una foca morente?-
La sua mano mi afferrò il polso tirando giù la mia barriera improvvisata. Le sue dita mi accarezzarono con gentilezza il polso.
Osservai il suo viso corrucciato, mentre esplorava il mio corpo con il suo sguardo di ghiaccio eppure mi faceva bollire il sangue.
Ogni curva, ogni piega del mio corpo.
-Mi è piaciuto...come dici tu, mi sei saltata addosso ed è la reazione più sincera che hai mostrato fin'ora nei miei confronti.-
-Che vuoi dire?-
Scosse la testa,-Molte volte le tue reazioni sembrano trattenute. Un attimo prima sei in un modo, l'altro sei trattenuta e distante.-
Feci una smorfia.
-Cerco solo di non risultare pesante. Non voglio sembrarti sciocca o troppo bambina. Voglio solo che tu abbia una buona impressione di me, non voglio risultarti antipatica...- mi bloccai osservandolo tirarsi su e salire a cavalcioni su di me.
Le sue cosce muscolose si bloccarono ai lati del mio bacino, con veloce movimento.
Che diavolo...

-Cosa fai?-
Lui sorrise sornione, scostandomi i capelli dal viso con una mano.
-Ti dimostrò quanto mi sei antipatica e quanto sei pesante.-
La sua testa si chinò sul mio collo a pochi centimetri dalla mia pelle, -Non ho ancora finito di divorarti.-
Mi sfuggì un lamento sonoro mentre lui mi scivolava addosso e con le sue lunghe dita mi spogliava del vestiti.
Il reggiseno sembrò carta velina quando cadde dalla mia pelle giù sul pavimento.
Nuda sotto il suo sguardo, rimasi immobile mentre osservava le curve dei miei seni come un orso affamato.
Tremai cercando di prendere un profondo respiro, ma i polmoni avevano smesso di funzionare.
-Cosa c'è?-mi chiese risalendo con lo sguardo.
Scossi la testa, le mie insicurezze nascevano da lì, dal mio corpo, esposto al suo sguardo.
-Non mi piace come mi guardi...-
-Come ti sto guardando, piccola?-
Voltai la testa troppo vulnerabile per continuare a mantenere il suo sguardo.
Sapeva ciò che vedeva: il grasso sulla pancia, le cicatrici delle mie smagliature sui fianchi, le pieghe...
Le sue dita sbottonarono i miei jeans, mi irrigidì.
Me li tirò giù dalle gambe mentre uno strano verso prorompeva dal suo petto.
Chiusi gli occhi. Le mie cosce grosse, la cellulite...
Mi ritrovai a trattenere il respiro mentre le sue mani cercavano di avvolgerle.
Mi aprì le gambe per incastrarsi con il suo corpo fra di esse.
-Guardami...-
Mi rifiutai di aprire le palpebre. Non riuscivo proprio tanto era la vergogna.
-Guardami. Guardami, Francesca.-
Accennai un no con la testa, ma lui mi afferrò il mento.
-Apri gli occhi e guarda quanto ti desidero.-
Sentì il mio mento tremare e il peso sullo stomaco divenne un macigno.
-Come puoi?-graccai, la voce mi veniva meno trattenendo le lacrime.
-Apri gli occhi e ti risponderò.-
Si sollevò sui gomiti, ai lati della mia testa, un sorriso gli illuminava il volto mentre io socchiudevo gli occhi.
-Sei stupenda...-
-Travis...-
-Sei donna...non compararti alle altre. Tu sei morbida, qui.- mi strinse la coscia,-...qui.- i fianchi, e poi le due mani salirono sui seni. -Oh, decisamente qui!-
-Come fa a piacerti questo...-
-Non mi piace questo...mi piaci tu!- si mi se in ginocchio trattenendo gli occhi sui miei. -Guarda quanto ti desidero.- le sue mani sbottonarono i suoi jeans. Il fruscio del tessuto mi fece rabbrividire. -Guarda...- i jeans caddero insieme ai suoi boxer, mostrando un erezione alta e dura.
La sua mano afferrò il suo membro.
Mi si incastrò la saliva in gola. Il suo corpo si stese su di me, l'ultima barriera rimasta furono le mie mutandine.
-Adesso prova a dirmi che non ti trovo attraente.-

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