-Praticamente ti odiano senza conoscerti.- Sarah allungò il passo cercando di stare dietro la mia camminata. -Il solito cliché.-
Il centro commerciale brulicava di persone e io odiavo stare in mezzo alla folla. Scansai una coppia, fermandomi di fronte ad una vetrina di vestiti casual.
-Pensano che io sia una arrampicatrice sociale, che cerchi fama e soldi da loro figlio.-
-Non lo sanno vero?!-
Scossi la testa, voltandomi verso di lei.
-Non lo sa nemmeno Travis.-
-Perchè non glielo hai detto? Diavolo! Sei una scrittrice di grande fama. Si, hai scelto di scrivere sotto un altro nome, ma...Cosa pensa che tu faccia tutte quelle ora al computer?-sorrise maliziosa sollevando e abbassando le sopracciglia ripetutamente. La sua mente sicuramente stava viaggiando verso pensieri a ratting rosso.
-Non so, forse investimenti in azioni. Non ha mai chiesto nulla e io non ho mai pensato di dirglielo...-
Un po' delusa dalla mia risposta mi guardò seria in volto.
-Devi dirglielo, Francesca. Digli la verità.-
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Afferrai la borsa con il computer portatile all'interno e camminai sui ciottoli fino agli scalini della veranda.
Travis aprì la porta finestra sorpreso, nei suoi jeans blu e nella sua t-shirt dello stesso colore,-Ehi! Non ti aspettavo.-
-Scusa se non ho avvisato. È un brutto momento?-
Mi bloccai osservando la testa di una donna avvicinarsi accanto a lui e mi bloccai con un piede sul primo scalino.
-Ciao Francesca.-
-Salve.- deglutì a fatica. La madre di Travis mi osservava da capo a piedi con occhio critico.
E mi sentì incredibilmente a disagio nei miei jeans e nelle mie scarpe da ginnastica.
-Entra. Stavano giusto parlando di te.-mi sorrise cordiale con una punta di risentimento nello sguardo.
Fantastico! Ero appena finita nella tana dei leoni. Tentennai.
Travis, si avvicinò porgendomi la mano. -Non preoccuparti.-mi sussurrò contro la guancia. -Non le permetterò di ferirti.-
Camminammo fino al salotto, il padre di Travis di decisamente sorpreso ma forse la sua reazione fu più cordiale e spontanea della moglie. Seduta sul divano, mi poggiai ai cuscini trattenendo il respiro.
-Visto che ci sei tu, possiamo parlarne senza...-
-Mamma...-
-No. Fammi parlare. Non sono contenta della vostra relazione. Ma non mi metterò in mezzo. Credo ancora che tu voglia mio figlio per i suoi soldi...--Mamma...-la interruppe di nuovo Travis con tono indignato.
Fui scossa da un sussulto e arretrai con la testa come se mi avessero dato uno schiaffo.-Tuttavia, non intraccerò la vostra relazione.-finì di parlare con tono grave.
Rimasi impalata a fissare la donna che mi aveva appena insultato, nuovamente.-Con tutto il rispetto, signora, non ho bisogno dei soldi di suo figlio né della sua fama.-, feci un sorriso amaro. -Provo dei sentimenti sinceri verso Travis, se solo si fosse fermata un attimo ad osservarlo allora lo avrebbe capito.
-Sono cresciuta in una fattoria in Italia, probabilmente i miei genitori non mi avranno insegnato il valore del denaro, visto che ho le mani bucate, ma mi hanno insegnato a conoscere una persona prima di giudicarla.- presi un profondo respiro. Travis al mio fianco sorrideva compiaciuto. Non ero la solita a rispondere a quel modo. Ero timida e impacciata, ma non mi sarei fatta mettere i piedi in testa.
-Ho un lavoro. Sono una scrittrice. Ho venduto copie dei miei romanzi in giro per il mondo. Non ho bisogno dei soldi di Travis e né tantomeno della sua notorietà, mi basta quella di Francis Wallard. Adesso è meglio che vada.- mi sollevai dal divano camminando a passo svelto per afferrare la mia borsa ed uscire da quella casa.
-Francesca, perché non ti fermi a cena?-la voce di Chris Fimmel mi fece bloccare con la mano sospesa sulla maniglia della porta.
Mi voltai piano, sul suo viso era aperto un grosso sorriso, mentre la moglie teneva lo sguardo basso.
-Perchè no? Francesca prepara un ragù da favola...-si intromise il figlio, avvicinandosi verso di me, il suo braccio avvolse la mia vita e si chinò a baciarmi davanti ai suoi come se fossero una coppia qualunque di sconosciuti.
-Che ne dici?-
-Ci vogliono ore per un ragù italiano...-risposi a bassa voce.
-Allora si dovranno accontentare dei miei pancake surgelati.-
-Assolutamente no!--Quindi, davvero sei riuscita a fare un modo con il filo spinato?- la voce sorpresa di Chris interruppe la nostra cena a base di fettucine alla bolognese con contorno di insalata.
-Non solo papà! Mi ha aiutato con il fieno, sollevando una balla...-
-Scherzi?-
Chris sorrise al figlio rivolgendomi uno sguardo d'approvazione, mentre per tutta risposta sua madre rimaneva zitta ad osservarci.Fu dopo cena che mi sorprese. Si avvicinò mentre stavo asciugando i piatti, afferrando uno strofinaccio e aiutandomi con i bicchieri.
-Devo ricredermi su tutto...-mormorò a voce bassa, -Chris aveva ragione: nessuno sarebbe così cattivo se ha cucinato un dolce buono come la cheesecake ai frutti di bosco.-
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Time Of Love
Short StoryQuando è tempo di innamorarsi basta relativamente poco. Basta una leggera pioggiarellina....o un sottile soffio sulle candeline, mentre si guarda fisso in un paio di occhi marroni. . Questa è una Fanfiction sul noto attore di Vikings, Travis Fimmel...