la storia della doccia...-passato-

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-Mi piace questo lato di te.- disse osservandomi a piedi nudi, con la sua maglietta nella sua cucina.
Non avevo idea di come ero riuscita ad infilarmela, ne come mai mi stesse un po' larga, ma ero certa di non somigliare affatto alle ragazze magre di alcuni film. Le mie cosce grasse sbucavano al di sotto dell'orlo della t-shirt bianca, i pantaloncini da rider erano quasi invisibili sotto di essa.
Indietreggiai di un passo, mettendo sul fuoco la macchina per espresso italiana, arrossendo sulle guance. Era stata una buona idea portarla, per assaggiare un sapore diverso di bevanda che non fosse troppo liquida, una nuova esperienza per lui che aspettava curioso appoggiato alla penisola della cucina.
Continuava a tenere fisso lo sguardo addosso a me come se non potesse farne a meno...

-Cosa intendi?- parlai tentando di farmi sentire sicura mentre la mia voce veniva meno, nascondendomi e dandogli le spalle.
Tutto in me stava costantemente in allerta, non riuscendo a mettermi completamente a mio agio con la sua forte personalità.

Avvertì uno spostamento d'aria, le braccia di Travis mi circondarono la vita e si piegò su di me per baciarmi la guancia sinistra. La barba ruvida mi sfiorò la pelle facendomi il solletico, sentivo pizzicare il punto in cui aveva poggiato le labbra.

-Non l'hai chiesto davvero...- sussurrò stupito. I miei occhi incontrarono i suoi e mi strinsi nelle spalle in risposta.
In quel momento l'aria si riempì di un dolce aroma e i primi spruzzi di caffè riempirono il fondo alla moka.
Essere in dubbio con me stessa era diventato ormai il mio sport preferito.

Travis si poggiò con la testa sulla mia spalla, gli occhi puntati sulle mie dita e sulle tazzine che aspettavano di essere riempite.

-Questo ha un odore meraviglioso!- mi sussurrò contro l'orecchio.
Con quel gesto così intimo sapevo che stava cercando di provocarmi.
Le sue braccia continuavano a rimanere attorno alla mia vita, con quella leggera pressione che mi facevano sentire le farfalle nello stomaco, ma le dita non stavano ferme, massaggiandomi al di sopra della maglietta.
-Devi assaggiarlo prima però.-gracchiai, deglutendo a fatica.

Afferrai una tazza e la riempì con arti tremanti, mi aveva ridotto ad un ammasso di nervi scoperti con un sussurro. Mi voltai verso di lui porgendogli il liquido scuro e cremoso.
Sembrò per un attimo scettico afferrandola e portandosela alle labbra che circondarono incerte il bordo di porcellana. Un sorso e i suoi occhi si aprirono sorpresi.
-Wow.-
Sorrisi, afferrando una tazzina per me e allungando verso di lui pezzi di frutta tagliati a pezzi in un piattino.

Ma lui ignorò totalmente il mio gesto, afferrando il piatto e poggiandolo alle mie spalle. Gli rivolsi uno sguardo scettico, mentre ripeteva la stessa cose con le nostre tazzine.

-Travis?-

Fui sollevata sul bancone dalle sue forti braccia, -Che cosa...- la sua bocca si impossessò immediatamente delle mie labbra in un bacio rude. La sua lingua approfittò della mia sorpresa per seguire il contorno delle mie labbra e scivolare con languiditá fra di esse.Le sue mani che prima stavano lentamente tracciando il mio corpo, afferrarono i miei pantaloncini stringendo le cosce.

-Ti divorerei!-alla sua frase seguì un ringhio cupo che scosse il suo petto. Le mie mani si aggrapparono al legno sotto di me mentre incastrava i suoi fianchi fra le mie gambe.
Il mio corpo reagì prontamente, gemendo contro la sua bocca, avvertendo la sua eccitazione al centro del mio essere.
-Travis.-
Le lunghe dita si incastrarono nell'elastico del pantalone cercando di tirarlo giù.
Mi bloccai allontanandolo.
-Non posso.-
Il suo corpo si irrigidì e torno a fissarmi negli occhi con una domanda inespressa.
-Io...io dovrei farmi una doccia prima.- Non credevo fosse possibile ma il mio viso prese fuoco e abbassai lo sguardo.
Travis compì un passo verso di me, vedevo i suoi piedi quando mi spinse la spalla contro lo stomaco e con una forza che non avrei mai creduto mi sollevò come una sacchetto di patate.
Mi ritrovai a testa in giù, urlando, quasi soffocata dai miei stessi capelli, la mia faccia ad un centimetro dal suo sedere.
-Mettimi giù! Ti spezzerai la schiena!-gridai ancora, mentre lui saliva a passo svelto le scale ed entrava nella camera.
Che diavolo aveva in mente?

-Travis!- il mio urlò si bloccò in gola quando mi ritrovai fradicia nella doccia.
Il mio corpo scivolò completamente bagnato sul suo. Ogni mia curva sfiorò i suoi muscoli, sotto il getto dell'acqua bollente che ci bagnava dall'alto come pioggia.
I capelli mi si erano appiccicati al viso e lui li scostò con una mano appoggiandola sulla mia guancia per attirarmi verso di lui in un bacio.
I vestiti caddero in una pozza bagnata sul pavimento, mentre tra il vapore e l'acqua io e Travis continuavamo quello che avevamo interrotto in cucina.

.

-Quali sono i piani di oggi?-
Masticò un pezzo di mela, scuotendo la testa contro i cuscini. I capelli bagnati si appiccicarono alle federe mentre voltava la testa verso di me, completamente nuda a parte un lenzuolo a coprirmi. -Cosa vorresti fare?-
-Davvero lo stai chiedendo a me? Ti ricordo che non riesco a prendere mai una buona decisione....-
Mi rivolse un sorriso strafottente con gli occhi divertiti e si avvicinò per avvolgermi con entrambe le braccia.
-Penso che hai preso una decisione saggia a indossare la mia maglietta e quei pantaloncini questa mattina...-
Risi nascondendomi nella sua spalla,
-Smettila!-
-Dico davvero! Erano così sexy!- avvolse la mano la mia coscia da dietro sotto la leggerà barriera del lenzuolo, salendo verso i glutei nudi.
Lo spinsi ridendo.-Smettila!-
Mi baciò con trasporto.
-Che ne dici di fare un picnic?- mi chiese poi.
Mi strinsi nelle spalle.
-Magari ti convinco a fare l'amore sul prato.-continuò sollevandosi dal letto.
-Cosa?!-

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