Capitolo hot.
Entrai scalza nella piccola cucina, mentre guardavo la sua schiena muoversi fra i pensili e l'allungarsi delle forti braccia verso gli scaffali in alto.
Fui dietro di lui, quasi sorpresa del mio gesto quando posso le mani attorno ai suoi fianchi per abbracciarlo.
-Che fai?-
Travis mi strinse le mani con le sue, apprezzando il mio gesto.
-Non sono un bravo cuoco. Stavo cercando qualcosa di veloce da cuocere.-mormorò.
Lo lasciai andare mentre mi mostrava le scatole sul ripiano. Carne in scatola, fagioli e cetriolini sottaceto.
Mi morsi le labbra per ridere.
Se avevo avuto in testa l'idea di una cena romantica...beh dovevo ricredermi.
-A quanto pare ho pensato a tutto tranne che alla cena.-
-Il frigo è vuoto?-
-No. Ma non ho idea di come si cucino le cose.-rispose osservandomi.
Mi avvicinai alle porte d'acciaio e le aprì. I ripiani erano pieni di verdure e carne.
-Possiamo fare questo?- chiesi,
Travis si strinse nelle spalle in risposta.Poco dopo le otto eravamo accomodati al tavolo con una semplice cena di verdure e pollo grigliato.
Addentai un pezzo di carne mentre lui rimaneva a fissare il suo piatto con attenzione.
-Cosa c'è?-
-Nulla. È strepitoso.-
-Allora perché non mangi?-
Posò coltello e forchetta sul bordo del piatto di porcellana.
-Stavo pensando che mi sto innamorando di te.-
Mi fermai deglutendo a fatica il boccone in bocca. Il mio sguardo si allacciò al suo in completo silenzio. Avevo sicuramente capito male.
-Come?-
-Ci stavo pensando. E mi sono detto, perché non dirglielo se lo provo?-
Il suo viso divento subito apprensivo e ansioso.
-Ho fatto male a dirlo?-
Scossi la testa.
-No anche io mi sto innamorando di te.-
Sollevò un angolo della bocca.
-Bene. Mangiamo.-
Rimasi leggermente interdetta finendo la cena in silenzio, bevendo il vino più dolce che avessi mai assaggiato da un calice di cristallo.
Per essere uno che non aveva pensato al nostro week-en, era piuttosto attrezzato per fare colpo. Allontanai il bicchiere quando cercò di versarmene un'altro, scuotendo la testa con forza.
-No davvero. Se bevo un'altro po' non rispondo più delle mie azioni.-
Mi sorrise alzando l'angolo della bocca, con quel suo fare malizioso che mi metteva a disagio ma mi eccitava da morire.
-Tipo? Cosa potresti fare?-
Scossi la testa,-Non ci conviene scoprirlo questa sera.-
-Aspetta. Vuoi dire che non ti sei mai ubriacata prima?- incredulo sbarrò gli occhi azzurri.-No. Non è l'unica cosa che non ho fatto, comunque. Conosco i miei limiti...e non penso di poter risultare simpatica da ubriaca.-
-Sono sorpreso.-disse dopo un attimo di silenzio. -Perchè non hai mai provato?-
-Non lo so. Sono certa di non reggere bene l'alcol e ho sempre evitato di berne troppo.-La discussione cadde dopo quello scambio di battute.
A fine serata io mi limitai a mettere in lavastoviglie i piatti e lui salì al piano di sopra per cambiarsi.
Come una vecchia coppia di amici.
Passammo il resto della serata a guardare un vecchio film, spalla contro spalla senza sfiorarci troppo.
Non successe nulla e forse un po' ci rimasi male.
Mi aspettavo un bacio, per lo meno, visto che avremmo dormito insieme.Ma quando salì al piano superiore ed entrai in camera, il poco sonno scemò del tutto e mi ritrovai più sveglia di prima.
Avrei dormito al suo fianco e...
Se avessi russato?
O se l'avessi colpito durante il sonno?Sul letto continuavo a fissare la porta mentre lui si coricava al mio fianco con un paio di pantaloni della tuta e una maglietta e mi augurava la buonanotte.
Si voltò di lato verso di me, bastò poco affinché si addormentasse. Lo avvertì nel modo in cui prendeva respiro e mi voltai solo una volta per cercare di guardarlo in viso. La luce nella stanza era davvero troppo poca e si miravano solo poche ombre.
D'altro canto io rimasi rigida a pancia in su a fissare il soffitto per lunghissimi minuti, chiedendomi quale fosse il mio problema.Avrei voluto davvero addormentarmi ma non ci riuscivo. Pensavo solo a cose negative, al fatto che avrei preferito davvero dormire nella stanza degli ospiti; lui si era pienamente pentito, mi era stato lontano per tutta la sera; non mi stava nemmeno sfiorando nel sonno.
Guardai la porta e facendo meno rumore possibile scivolai dalle coperte e abbandonai il letto.
Feci più piano possibile, scendendo le scale fino al salotto.
L'unica opzione plausibile era quella di dormire sul divano.
Cercai di stendermi sui grossi cuscini, duri come la pietra e di un tessuto simil di pelle.
Avevo appena chiuso gli occhi quando sentì i suoi passi sulle scale.
Bastò poco perché mi trovasse acciambellata lì con una piccola coperta mezza addormentata.
-Cosa ci fai qui?-
-Non riuscivo a dormire...-
-Ed hai pensato di lasciare il mio letto come una ladra per dormire qui? Perché non mi hai chiamato?-
-Non volevo svegliarti.-
-Quindi?- si sedette sul divano mentre io ritiravo le gambe verso di me.
Ci guardammo negli occhi e fu sconvolgente vedere quella scintilla di pura malizia, un fuocherello che giaceva in profondità.
Mi sollevai sulle ginocchia, afferrandogli il viso.
-Sono così nervosa.-mormorai.-Ma non riesco a fare a meno di pensarti addosso a me...come nel fienile.- spinsi il suo corpo lungo i cuscini e con un coraggio che non credevo di possedere mi misi a cavalcioni su di lui.
La sua asta dura entrò, attraverso i vestiti, a contatto con il mio centro pulsante.
-Ma non mi hai nemmeno sfiorato. E penso che tu non voglia...-
Travis spinse i fianchi contro di me facendomi avvertire il suo stato di eccitazione. Allungò le mani fra i miei capelli, stringendomi la testa.
-Sto impazzendo da quando ti ho vista uscire dall'auto. Voglio toccarti. Voglio divorarti...-
-Allora, fallo!-
La sua bocca calò sulla mia, le mie mani accorsero ad esplorare il suo corpo e mentre nel capanno era stato lui l'artefice del mio piacere, quella volta volevo essere io il suo. Mi stacchai dalle sue labbra morbide e dal suo bacio vorace per afferrare la mia maglietta, sfilandomela incerta. Sapevo di non essere sensuale, ma lui sembrò apprezzare comunque puntando lo sguardo sulla mia pelle scoperta.Le sue mani si sollevarono sulle mie spalle, tracciando con gli indici un percorso fino al reggiseno.
Presi un respiro profondo tremante.
-Sei cosi bella.-
Sbattei gli occhi cercando di non perdere il coraggio alla sua frase. Non ero bella, non ero sensuale. Ma volevo che lui lo credesse.
Che credesse che io fossi davvero così.
Cercai di sollevargli la maglietta, volendo il suo corpo a contatto con il mio.
Non volevo perdere tempo.E quando fui a contatto con le sue labbra fui certa di stare facendo la cosa giusta.
I miei fianchi di mossero su di lui, sfregandomi addosso a lui come una gatta.
I nostri baci sembravano infiniti, le sue mani non sembravano sazie di toccare la mia pelle.
Gemette contro la mia bocca, sollevandosi e venendo incontro ai miei movimenti.
Bastò poco, davvero per sentirlo imprecare contro la mia bocca, -Devi smetterla, se non vuoi che... oddio!-
Ringhiò contro di me seppellendo il viso nel mio collo, -Cazzo!-
-Cosa c'è, lo stallone è già stanco?-
Ridacchiai aumentando i movimenti sul suo bacino. I vestiti creavano una dolce e tormentata frizione che mi stava facendo impazzire di piacere.
Lui afferrò i miei capelli tirandoli indietro e scoprendomi il collo.
La sua bocca di sulla mia pelle, sentivo il suo respiro velocizzato, le sue parole rotte.
Strinse i denti attorno ad essa, facendomi quasi perdere il senno.
-Travis!-
Strinsi le mie mani attorno alle sue spalle, mentre lui continuava a mordicchiarmi.
-Cazzo piccola. Sto vendendo.-
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Time Of Love
Short StoryQuando è tempo di innamorarsi basta relativamente poco. Basta una leggera pioggiarellina....o un sottile soffio sulle candeline, mentre si guarda fisso in un paio di occhi marroni. . Questa è una Fanfiction sul noto attore di Vikings, Travis Fimmel...