Lacrime e dubbi -presente-

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Ero rimasta al tavolo per alcuni minuti dopo la fine del pasto, mentre Travis seguiva sua madre per aiutarla con il caffè e i dolci.
Ero rimasta circondata dai discorsi felici, alcuni giocosi e dalle risate dei vicini di casa dei Fimmel, dallo sguardo stracurioso dei gemelli a quello di persone di cui non ricordavo il nome.

Avevo ceduto dopo poco, avevo voluto una pausa da quella festa in giardino e avevo seguito le orme di Travis su per gli scalini e poi in casa.
Lui sapeva della mia timidezza, del mio sentirmi inadeguata in mezzo alle persone.
Avevo appena messo piede nel corridoio quando li sentì parlare, ed ecco che avevo appena avuto la certezza di non essere nel luogo giusto.
Di essere per la milionesima volta vittima del fato.

-Voglio dire ne sei sicuro? Sei sicuro che non sia come le altre e che non voglia i tuoi soldi? Non ha un lavoro, Travis...-
Sentivo la voce ovattata di Jennie dire al figlio.
-Smettila mamma! Devi smetterla! Non puoi giudicarla senza conoscerla. Lei mi rende felice. E non è assolutamente come le altre. Cosa c'entra il lavoro? Non mi ha mai chiesto soldi! Questo ti dice nulla mamma?-lo sentì sbuffare, lanciare qualcosa come se fosse un piatto e uscire dalla stanza.
-Travis...tesoro, dico solo...-

Mi trovò lì in piedi nel bel mezzo del corridoio con le guance arrossate e gli occhi piedi di lacrime.

Avevo cercato per tutta la giornata di fare buona figura, di non essere presa dal panico mentre venivo circondata da persone sconosciute.
Ma eccomi qui, come una spiona...colta sul fatto.
Travis si bloccò, guardandomi dispiaciuto.
Ero cosciente delle lacrime sul mio viso e non ero nemmeno sicura del motivo; probabilmente la troppa birra e il poco cibo giocavano in questo senso.

-Andiamocene.-
Scossi la testa, rifiutando la mano che tentava di afferrare la mia.
Jennie seguì il figlio e ci osservò per un minuto prima di tentare di parlare.
-Travis...-
-No! Sta' zitta. Ti rispetto perché sei mia madre e ti voglio bene. Ma per una volta potresti essere felice per me! E non tentare di rovinare il mio rapporto con l'unica donna a cui non importa un cazzo dei soldi!-
Sua madre rimase di sasso, osservando Travis avvolgermi il busto con un braccio.
Mi riscossi.
-No Travis. È tua madre.-
-Non importa. Non lascerò che ti offenda così.-
-No!Amore no...la famiglia è la famiglia...non sto dicendo che mi va bene questo. Ma non voglio che litighiate per colpa mia. Non era questo che volevo.-
Le lacrime mi scendevano copiose sul viso.
Non mi ero accorta di star piangendo.
-Volevo solo essere perfetta. Invece ho rovinato tutto.-
-No, piccola no...-
Le sue mani furono a scacciare le lacrime dal mio viso che non sembravano voler smettere di scorrere.
-Travis, per favore, possiamo parlarne...-
-No mamma, non ora.-
Travis afferrò il mio braccio, quasi rudemente trascinandomi verso la porta e sbattendola alle nostre spalle.
Era furioso mentre si dirigeva verso l'auto e mi apriva la portiera
Non l'avevo mai visto in questo modo; questo lato di sé mi era totalmente sconosciuto. Salì in macchina seguendolo e ingranò la marcia con forza mentre usciva dal vialetto.
Avevamo lasciato tutto senza un saluto, senza una giustificazione...da bravi maleducati.

-Non gli sono proprio piaciuta, vero?- chiedi osservando fuori dal finestrino il paesaggio che cambiava e mentre tiravo su con il naso.
-Piccola...-
Scossi la testa. Non aveva senso continuare una conversazione che ci avrebbe portato a discutere.
Le lacrime che stavo a stento trattenendo ne erano una prova.
Voleva stare ancora con me?

-Voglio solo sapere se...per te va bene continuare o se la pensi come...come tua madre.-
-Cosa? Stai scherzando?- mi lanciò un occhiata prima di tornare a guardare la strada.
-Sono molto seria, Travis. Se solo hai il minimo dubbio che io sia un arrampicatrice sociale...-
-No! Non è così. Dio, amore mio. Come potrei solo pensare che tu sia a caccia dei miei soldi? -la sua mano mi strinse la coscia, accanto all'orlo del vestito.

-Mi sono messa uno stupido vestito.-mormorai. -Sono così brutta...-
-Di che diavolo stai parlando?-

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