Le vite dei Dalì al completo, inclusa quella di Alicia Sierra, s'incasinano più del previsto.
Sergio sapeva dal principio che questo piano era un suicidio, eppure mai avrebbe immaginato che tutto potesse vacillare mettendo in pericolo ognuno di loro.
E così, colto alla sprovvista da un arrivo inaspettato, resta pietrificato di fronte ad una donna dai capelli rossi che conosce bene.
"Tatiana...tu...?!"
La ex moglie di Berlino accenna un sorriso compiaciuto, felice di aver sorpreso e aver fatto tremare per qualche secondo il noto ed intelligentissimo Professore.
"Felice di rivederti!"
Marquina si guarda attorno, costatando che la ladra ha con sé degli uomini.
"Cosa vuoi? Sbaglio o hai chiuso con ciò che riguarda mio fratello!"
La rossa sospira, quasi infastidiata dal ricordo dell'ex marito. Poi precisa – "Se avessi definitivamente chiuso con Andrés, non sarei venuta a cercarti"
"Che intenzioni hai Tatiana?"
"Innanzitutto, non mi sembra piacevole il tono che usi nei miei riguardi. Eravamo cognati una volta!" – puntualizza, facendo poi cenno ai tipi alle spalle del Professore di avvicinarsi e caricarlo in auto.
"Ehi, cosa volete? Lasciatemi stare" – Sergio cerca di svincolarsi, ma la prestanza fisica dei complici della donna rende impossibile qualsiasi mossa.
Una volta controllato che attorno a sé non ci fossero intralci, la quinta moglie di Berlino sale sullo stesso veicolo dove viene caricato Marquina.
"Andiamo via di qua, subito!" – ordina all'autista, e in un battibaleno il mezzo sfreccia lontano.
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Anche Marsiglia, alla guida dell'automobile, non se la passa benissimo.
Alicia, in pieno travaglio, grida di dolore, generando il panico totale tra i serbi.
"Sergio ha detto che la Banda è nei casini! E Sierra può essere una salvezza, quindi non perdiamo la lucidità!"- ripete il Dalì presente per tranquillizzare i colleghi.
Invece la donna serba, seduta di fianco all'ispettrice, è nervosa perché nella sua morale non rientra di certo causare problemi ad un bebè in arrivo.
"Non voglio neonati sulla coscienza" – sussurra, irritata, avvicinandosi all'orecchio dell'autista.
E Marsiglia, dello stesso parere di lei, opta per la soluzione più rapida.
"Al diavolo!" – esclama, invertendo il tragitto.
"Dove cazzo andiamo ora?" – il tipo seduto alla postazione passeggero sobbalza per via della manovra improvvisa.
"Prendiamo una scorciatoia!"- spiega l'ex sicario. Percorrere alcuni chilometri in una via poco trafficata, a tratti brecciata, con dossi e buche, non aiuta di certo la donna dolorante a rilassarsi come dovrebbe durante un parto.
"Aiutatemi vi prego" – esausta per le contrazioni sempre più ravvicinate, Alicia supplica e fa appello alla solidarietà femminile, rivolgendosi proprio alla serba - "Non uccidete mio figlio"
"Noi non siamo assassini!" – ribadisce Marsiglia udendola pronunciare accuse assurde – "Sei tu che ci hai sempre disegnati così!"
Ennesima contrazione ed ennesimo grido che distolgono la futura mamma dall'ascolto delle parole del Dalì.
Ma ecco che finalmente tutto sembra giungere al termine.
"Siamo arrivati" – esclama l'ex sicario, parcheggiandosi il più vicino possibile al nascondiglio di Sergio.
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Un epilogo diverso
Teen FictionSe la quarta serie non fosse finita con la morte di Nairobi? Se Gandia fosse stato freddato alle spalle o anche solo attecchito con un colpo alla gamba, prima di compiere quell'atto atroce? Come sarebbe proceduto il colpo se Lisbona fosse stata libe...