E' giunto il momento: Nairobi deve uscire di scena e quei fumogeni sono l'espediente di cui la banda si serve per "accecare" la polizia.
"Cosa cazzo è questo fumo?" – si infuria Tamayo – "Gandia, sei ancora lì? Che succede?"
Nel mentre, Tokyo dà ordini all'ostaggio – "Qui Gandia, non intervenite adesso, è rischioso. Vi darò io l'ok...passo e chiudo" – e sono quelle esatte parole che il militare è costretto a ripetere, seppur controvoglia.
Con il cuore in gola, Nairobi osserva uno ad uno i suoi compagni mentre inscenano di attaccare il finto Gandia, ovvero Denver, per rendere credibili agli occhi della polizia gli attacchi al militare rimasto solo e senza aiuti.
"Vi aspetto fuori!" – dice ai pochi compagni presenti. Così, ottimista e speranzosa, e con Bogotà al suo fianco, lascia la Banca percorrendo quei pochi metri che la separano dall'elicottero.
Mentre cammina, sorretta al compagno, percepisce il dolore di chi le è di fianco e con la coda dell'occhio scorge sulle guance alcune sue lacrime.
"Ecco Lisbona!" – esclama l'uomo, indicando la figura che avanza verso di loro in tutta fretta.
"Abbiamo pochi secondi" – dice Nairobi, voltandosi verso Bogotà strappandogli l'ultimo bacio.
Nel mentre, prendendogli la mano vi nasconde qualcosa.
"Voglio che tu mi abbia sempre con te" – conclude, voltandosi in direzione dell'elicottero.
"Eccomi, andiamo è rischioso!" – solo le prime parole di Raquel, seppure vogliosa di abbracciare gli amici, ma non hanno tempo e bisogna sbrigarsi.
"Ci penso io a Nairobi, voi tornare dentro" – grida Marsiglia a Bogotà, invitando gli amici ad affrettarsi per scongiurare ogni possibile rischio.
A malincuore, Bogotà guarda la sua donna salire sul velivolo, mentre la scorta di fumogeni inizia a scarseggiare. Apre il palmo della mano e vi riconosce un oggetto appartenente alla donna.
La sua collana.
Bogotà accenna un sorriso e la indossa, fiero di quel dono.
Poi la voce di Helsinki lo desta dai suoi tormenti e, con determinazione e coraggio, si avvia, assieme a Lisbona, verso la porta d'ingresso del terrazzo, lì dove ad attenderli c'è il resto del gruppo.
Denver è il primo a rientrare; con il fiatone e una carica esplosiva di adrenalina, si lascia andare ad un grido euforico.
Bogotà e Lisbona raggiungono il gruppo, mentre da lontano è ben visibile l'elicottero che ha ripreso il volo.
"Ce l'abbiamo fatta" – grida di felicità Tokyo, comunicando la notizia anche al Professore all'ascolto.
"Professore, Lisbona è con noi, ripeto Lisbona è con noi"
Anche Sergio esulta sapendo la sua squadra nuovamente forte e compatta.
La felicità è immensa ma viene distrutta in pochi minuti.
"Professore, torniamo alla missione! Però vorrei dire che il comando andrebbe affidato a Lisbona, adesso!" – dice Tokyo, sorridendo alla new entry.
"Io? Dici sul serio?" – chiede sorpresa Raquel.
"Si, tu! Chi meglio di te ha chiara nella mente tutta l'elaborazione del piano" - a spalleggiare Tokyo c'è Denver.
"Io" – interviene Palermo – "Io più di tutti, più di Lisbona, più dello stesso professore, ho chiaro in testa come si evolve la rapina! Eppure le vostre sciocche idee di comando, i vostri capricci e il vostro orgoglio vi impediscono di capire che è la cosa migliore da fare...restituirmi il ruolo che mi spetta"
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Un epilogo diverso
Teen FictionSe la quarta serie non fosse finita con la morte di Nairobi? Se Gandia fosse stato freddato alle spalle o anche solo attecchito con un colpo alla gamba, prima di compiere quell'atto atroce? Come sarebbe proceduto il colpo se Lisbona fosse stata libe...