26 Capitolo

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Tamayo e Prieto pensano e ripensano a quanto detto dalla sedicente giornalista. Raquel Murillo sarebbe in libertà, scappata addirittura ad una cattura, a dei poliziotti e a delle manette.

"Certo che quella donna era davvero una pazza. Come si può pensare di farci credere che la compagna del Professore sia riuscita a fuggire!? È assurdo" – il primo a toccare ancora l'argomento è proprio Prieto, una volta raggiunto il Commissariato.

I due sono più che certi che quanto udito è una menzogna, soprattutto perché non hanno ricevuto comunicazioni dal Carcere femminile riguardanti il mancato arrivo in cella della colpevole.

Suarez, di fianco a loro, prossimo a rincasare dopo ore estenuanti di lavoro, entusiasta di potersi godere il meritato riposo, fa notare ai superiori un particolare, proprio prima di lasciare l'ufficio – "Se fossero i Dalì ad aver messo in atto questa mossa?"

Segue qualche secondo di silenzio, interrotto dalle risate beffarde di Tamayo, a cui fanno seguito quelle di Prieto.

"Cosa te lo fa pensare? Quei pagliacci sarebbero degli stupidi a pensare di poter salvare i compagni; sono incapaci e la storia ce lo conferma. Pensa a Rio che si è fatto catturare, o a Tokyo che combina solo guai...un piano senza la mente del Professore è un'utopia" – precisa il più basso dei due.

"Beh, mi sembra tutto così strano. Ma sicuramente, signori, avete ragione. Fossi in voi, però, controllerei di persona. Non si sa mai. Allora io vado, abbiamo vinto questo è l'importante" – li saluta, con un sorriso disteso, lasciandoli soli.

"Suarez ha ragione, andare lì non ci costa nulla. Verifichiamo che quanto detto da quella folle è un'idiozia, così almeno andremo alla conferenza di oggi pomeriggio con più serenità, non pensi anche tu Prieto?"

"Concordo! Sbrighiamoci"

Angel giunge proprio allora. Ha con sé la cimice datagli dalla Sierra, e nonostante il cuore in gola e le gambe tremanti, vuole assolutamente incastrarli come meritano.

"Rubio, eccoti, appena in tempo. Prepara due caffè. Siamo di fretta" – gli comanda Tamayo.

Infastidito dai modi di fare di chi continua a trattarlo da inferiore, seppure divenuto ispettore come lo erano Alicia Sierra e Raquel Murillo, l'uomo trattiene i nervi ed esegue.

Pronto a registrare il tutto, Angel apre una conversazione all'apparenza normale.

"Dovete andare alla conferenza?"

"Oggi pomeriggio. Al momento abbiamo optato per sostare al Carcere femminile, vogliamo appurare l'arrivo della Dalì"

"Ah... date peso alle parole della giornalista, dunque"

"Assolutamente no"

"E come mai avete deciso questo? In fin dei conti non avete ricevuto comunicazioni... ecco i vostri caffè" – dice Rubio, porgendogli i bicchierini di plastica.

Angel conosce le ragioni per cui nessuno ha messo al corrente i colonnelli dell'accaduto. Ha avuto la giusta premura, grazie a dei tizi che ha pagato profumatamente, di lasciar detto che l'ingresso di Lisbona era posticipato per ulteriori interrogatori privati.

Ma è stata Tatiana a dirgli di fare in modo che Tamayo e Prieto scoprissero la verità quanto prima. La fuga e la prova dell'ennesima disfatta li porterà all'esasperazione, spingendoli a ricercare i Dalì al completo per sbatterli in galera. Ed è qui che si passa alla mossa secondaria: la morte della Banda.

Una morte che deve convenire ad ambo le parti.

"Fossi in voi contatterei telefonicamente il direttore...adesso... potendo risolvere nell'immediato la questione" – consiglia Angel.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 09, 2022 ⏰

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