24 Capitolo

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"E il piano sarebbe questo?" – borbotta Denver, dopo aver udito le idee di Tatiana in merito al da farsi. Idee stabilite in concomitanza con Alicia Sierra.

"Al momento è la possibilità che abbiamo per entrare in contatto con Angel Rubio" – spiega la ex ispettrice, avanzando verso la sorella, dal fondo della stanza.

Poi aggiunge – "Nessuno conosce Tatiana, nessuno la identificherebbe con i Dalì. Agli occhi della Polizia è l'ennesima giornalista che vuole lo scoop da piazzare in prima pagina sul suo giornale"

"Beh...io credo...che confidiamo troppo in ciò che potrebbe fare il tizio panzuto. Insomma... è pur sempre un nemico. E dei nemici non ci si può fidare" – puntualizza Rio, lanciando una chiara frecciata ad Alicia.

"Ha aiutato Lisbona ad essere qui, adesso. Credo che non sia a tutti gli effetti uno di loro" – aggiunge Stoccolma, ottimista e speranzosa di chiudere quanto prima la faccenda per lasciare Madrid e ricongiungersi al suo Cincinnati.

C'è fin troppa esitazione da parte dei Dalì nel mettere in atto la strategia delle sorelle Sierra.

Perfino Palermo, amico di Tatiana, è poco convinto.

"Abbiamo altra scelta? Direi di no. Dovremmo tentare" – la voce di Nairobi riecheggia nella sala, attirando su di sé l'attenzione di tutti.

"Dici sul serio? Vorresti assecondare questa pazzia?" – le sussurra all'orecchio Bogotà, alquanto sorpreso.

La gitana annuisce per tornare poi a rivolgersi agli amici – "Qualcuno di voi ha altre idee al momento?"

Il silenzio del gruppo è la risposta che dà il definitivo assenso.

"Confidiamo in te, Tatiana. Sei la nostra unica opportunità di arrivare ad Angel" – Lisbona è la più coinvolta in tale faccenda, essendo a rischio la vita e la libertà del suo compagno, e stringendo forti le mani dell'alleata si prepara alla prima mossa.

Le ore seguenti sono un continuo spiegare e rispiegare i passi da compiere; di elaborazione di strategie, di invio di uomini in varie zone di controllo, di contatto con altri membri della cerchia del Professore.... Il tutto in vista di un solo fine: la salvezza di Sergio e la fuga decisiva da Madrid.

E' tarda sera e Nairobi è intenta ad osservare le stelle in cielo, sporgendosi alla finestra della sua stanza. Quella quiete, interrotta solo, di tanto in tanto, da passaggi di veicoli, è una cura per la sua anima affranta.

"Ehi, a cosa pensi?" – le domanda Bogotà, rientrato in camera dopo aver aiutato nella sistemazione delle stoviglie e nel riordino dell'abitazione.

"I medici mi hanno fatto l'ennesimo controllo. Sono diventata la loro cavia"

"Pazienza, amore mio. Sai che è per il tuo bene" – la conforta il saldatore, sdraiandosi sul letto, decisamente esausto fisicamente e psicologicamente.

Da quella posizione può ammirare un panorama che è molto più interessante di quello della natura.

Agata è davvero la donna più bella, dentro e fuori, con cui Bogotà abbia mai avuto a che fare.

La sua forza, la sua grinta, quella tempra da leonessa, fanno risplendere la gitana di un'aurea ipnotizzante.

"Cosa guardi?" – chiede la donna, accortasi di avere gli occhi dell'uomo addosso.

"Ehm...nulla" – dice Santiago, imbarazzato, volgendo lo sguardo altrove, mentre nella sua mente si affollano strani pensieri circa la capacità, quasi magica, della zingara, di aver captato, pur stando di spalle, che lui la stesse fissando.

Nairobi sorride e si volta verso il saldatore.

"Stai negando di non aver guardato neppure per un secondo il mio fondoschiena?"

Un epilogo diversoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora