-Ciao- disse una voce alle mie spalle facendoci sussaltare.
Mi girai molto lentamente, ancora scossa da tutto ciò che stava succedendo. Riconobbi lo sguardo furbo...del tatuato.
-Oh, ciao- dissi io sorridendogli leggermente rossa.
-Lo conosci?- mi chiese Noah stringendomi il polso.
-Si- affermai guardandolo. -Noah lui è...-
-Un amico di Luisana- mi precedette lui.
-Si, lui invece è Noah- dissi guardando il mio nuovo amico.
-Immagino tu sia il padre- disse lui guardando la mia pancia che toccai istintivamente. -Ho sentito parlare di te-
-Si- rispose nervoso il mio ex -Sono io. Strano...io di te non so nulla, neanche chi tu sia-
La gelosia di Noah mi confuse ma mi affrettai a rispondere.
-Ci conosciamo da molto poco-
-Ma ci conosciamo abbastanza bene- affermò. -Scusa se disturbo ma sono arrivato solo ora. Posso ballare con la festeggiata?-
Noah mi strinse ancora di più il polso.
-Certo- risposi rapidamente io onda evitare una lite insensata. -Ci vediamo dopo Noah- gli diedi le spalle. Mia madre mi aveva insegnato a porgere l'altra guancia alla gente...ma una piccola vendetta personale dava sempre soddisfazione. Lui aveva in ogni caso già vinto, non avrei mai amato nessun altro uomo come amavo lui.
-Scusa il ritardo- disse finalmente il ragazzo senza nome cominciando a farmi dondolare in pista. -Ti ho salvata dal tuo ex-
Gli sorrisi falsamente.
-Grazie per avercela fatta, pensavo non venissi più-
-Avevo promesso che ci sarei stato- sorrisi.
Mi porse una bustina che non avevo notato che aveva in mano.
-E questo?- chiesi.
-E questo...è il tuo regalo!-
-Regalo? Mi hai già offerto un gelato e mi hai comprato il peluche-
-Si ma volevo darti un vero regalo-
Lo aprii.
-Oh cavolo- dissi senza fiato. -È una Nikon...-
-Si, avevi detto che volevi una bella macchina fotografica, per fare belle foto e appenderle in camera. Ora ce l'hai.-.
-È bellissima! Grazie!- lo abbracciai.
-Sono contento ti piaccia-
-Come fa a non piacermi, è stupenda. Non pensavo avessi così tanto denaro da spendere-
-Vuoi la verità? Sono quasi al verde.-
-E questa come hai fat...-
-È la mia fotocamera-
-Come? No, no non posso accettarla assolutamente-
-Tu devi accettarla-
-Ma è la tua, tu viaggi. Deve essere davvero importante per te. No, davvero non posso-
-Puoi. Mi offendo se me la restituisci.-
-Ma...-
Mi guardò male e io annuii. -Okay, va bene, grazie-
Sorrise.
-Bene, adesso balliamo?-
-Certo- diedi il regalo a mia madre che in quel momento ci stava passando accanto.
Olly e Emily ci raggiunsero.
-Ehi, eccovi. Lui è il ragazzo di cui vi parlavo. - dissi loro.
Le due lo squadrarono allibite. -Quello della Grecia?-
-L'unico e il solo- disse lui.
-Oh...ciao- dissero all'unisono.
-Io sono Emily-
-E io Olly-
-Piacere di avervi conosciute- disse lui baciando le loro mani.
Io le guardai compiaciuta del loro sguardo sperduto e feci segno di andar via.
-Beh noi andiamo, divertitevi- disse rapidamente Emily trascinando con sè Olly.
Io risi e ripresi a ballare.
-Simpatiche- disse lui.
-Molto, sono adorabili. Anche se pensavano che tu non esistessi-
-Come? - corrugò la fronte.
-Ogni volta che le incontravo mentre ero con te, tu sparivi-
-Volevo fare la parte del figo...non ha funzionato?-
-No!-
Ridemmo. -In ogni caso adesso mi crederanno-
-E chissà cosa crederanno- disse lui a cantilena.
-E perchè? Sanno che siamo solo amici-.
Lui annuì e prendendomi per mano, riprese a farmi volteggiare. In un giro, riuscii a vedere rapidamente Noah, che ci guardava in un modo strano dall'altra parte della strana. Bah, uomini!Dopo una serie di balli e dopo l'apertura dei regali, di cui facevano anche parte giostrine e tutine, la festa giunse al termine. Salutai i miei parenti e i miei amici e mi sdraiai sul divano, esausta.
Osservai la stanza. Erano rimaste solo le mie amiche e Noah in casa, che stavano riordinando il salone in un silenzio imbarazzante.
-Domani ho la visita- affermai.
Noah si bloccò e mi guardò.
-Vorresti esserci?- chiesi.
-Certo- disse entusiasta, venendomi incontro. -A che ora?-
-Le 11-
-Ci sarò, ti passo a prendere io-
-Oh...okay-
Lui mi sorrise. Olly ed Emily tossirono. Ci fissavano curiose.
-Beh, forse ora è meglio che vada- disse lui imbarazzato-grazie per avermi invitato, è stata una bella festa.
-Grazie a te per essere venuto e grazie per i regali, sono stupendi-
Lui sorrise e salutando le mie amiche andò via.
Le due mi guardarono.
-Che c'è? - chiesi.
-È cotto di te!- disse Olly.
-Ma smettetela-
-È chiaro come l'acqua!-intervenne Emily.
-Ha una ragazza!-
-Cosa c'entra? Si è messo con lei perché tu non c'eri-
-È quello che ha detto lui, ma a parole siamo bravi tutti-
-Tu non capisci...-
-Ragazze, basta vi prego! Non ne voglio parlare- salii in camera e mi lavai il viso bagnato da qualche lacrima. Stupidi ormoni!
Mi misi il pigiama e andai lentamente nel mio letto. Presi in mano la macchina fotografica e l'accesi.
Guardai le foto. Una foto scattata da Olly mentre io ballavo da sola, con il ragazzo della Grecia e con un altro mio amico; foto scattate da me agli invitati e foto scattate da mio cugino...a se stesso. Corrugai la fronte e risi. Girando e girando notai una mia foto scattata da...chissà chi. Ero nel centro commerciale di questa mattina e mi guardavo la pancia con occhi sognanti mentre l'accarezzavo. Era una foto così naturale. Sorrisi. Doveva averla scattata lui.
Spensi la fotocamera e mi appuntai mentalmente di fare un ingrandimento di quella foto. Dieci minuti dopo, il sonno venne a farmi visita.
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Un amore matematico
RomanceLuisana Brown, studentessa californiana, 20 anni. Noah Jefferson, supplente di matematica, 28 anni. I due avranno subito uno splendido rapporto, ben diverso da quello tra un professore e un'alunna. La differenza di età e il dovere di prof e alunna r...