Rilessi quella parola. Più e più volte. Chiusi gli occhi e li riaprii, rimaneva la stessa parola. Presa dall'ansia, afferai gli altri 3 test e li feci tutti..."POSITIVO".
Li poggiai sul mobiletto, mi avvicinai alla porta e mi lasciai cadere su di essa.
Incinta, io? Io, Luisana.
La ragazza che aveva avuto solo due ragazzi nella sua vita. La ragazza che aveva avuto la sua prima volta solo un mesetto fa. La ragazza insicura, avvolte sola, la ragazza ribelle. Appunto. LA RAGAZZA! Avevo 20 anni.
E Noah? Come avrebbe reagito? Avrebbe pianto dalla disperazione? avrebbe riso dalla gioia? Avrebbe continuato con me o mi avrebbe detto addio? Ci avrebbe detto addio. Lui aveva paura. Quando Amanda era incinta aveva paura. Era fuggito qui e non aveva avuto contatti con loro per un po', me l'aveva confessato lui stesso. Avrebbe fatto lo stesso con noi?
No! Lui amava Tommy, aveva imparato ad amarlo. Lui stesso mi aveva confessato di volere dei figli, di volere una famiglia con me. Non si sarebbe rimangiato tutto, vero?
Ed io? Cosa volevo io? Volevo restare ragazza o diventare finalmente adulta? Avrei dovuto abortire? Avrei dovuto mandare avanti la gravidanza? Tante domande e nessuna risposta.
I miei non nuotavano nel denaro. Non eravamo una famiglia povera ma nemmeno tanto ricca da poterci permettere tutti i lussi. Un'altra bocca da sfamare. Certo a Noah non mancavano i soldi e si trattava pur sempre di suo figlio...o figlia.
Ero fin troppo confusa. Mi alzai e gettai i test nella spazzatura, ne conservai uno però. Andai nella camera dei miei fratelli e controllai se stessero dormendo, poi andai in camera mia e mi rannicchiai sul letto.
Presi il mio telefono che cominciò a suonare.
Chiamata da:Amore <3
Misi la vibrazione e lo lasciai. Il cellulare vibrò ininterrottamente per almeno 4 volte.
Poi arrivò un messaggio.Messaggio da:Amore <3
"Amore, ti stavo chiamando. Stai meglio?"
CANCELLA.
Messaggio da: Amore <3
"Lusy, rispondi al telefono. Stai bene?"
CANCELLA.
"Piccola mi sto preoccupando. Stai già dormendo? Se per favore leggi i messaggi contattami."
CANCELLA.
Spensi il telefono e piansi. Piansi sconsolata, senza fermarmi. Piansi tutta la notte e verso le 5, mi addormentai esausta.Aprii gli occhi, era giorno.
Nuovo giorno di una vita diversa.
Mi alzai e accesi il telefono.
Noah aveva chiamato una volta sola dopo aver spento il telefono.
Andai in cucina e preparai la colazione.
Non avevo voglia di niente, qualsiasi odore mi faceva stare male. Misi i biscotti in tavola e scaldai il latte per i miei fratelli e per i miei. Li avevo sentiti tornare alle 2 e avevo finto di dormire.
Dopo aver preparato la tavola per la colazione mi incamminai verso la camera dei miei fratelli ma un improvviso attacco di nausea si impossessò di me e mi costrinse a correre in bagno. Avevo solo mangiucchiato un biscotto.
Vomitai e mi tenni alla tavoletta fino a farmi divenire le nocche bianche.
Mi alzai mi lavai la faccia e mi guardai allo specchio. Bianca cadaverica. Una morta. Eppure ho un'altra vita dentro di me.
Sghigniazzai per non scoppiare a piangere ed uscii dal bagno.
Svegliai i mei fratelli, li feci mangiare e senza svegliare i miei li accompagnai a scuola. Lasciai un misero bigliettino ai miei genitori.
"Siete tornati tardi ieri, sarete stanchi, ho accompagnato io i bambini a scuola, devo diventare più matura e responsabile. -Luisana"
Mi feci una passeggiatina e poi tornai a casa.-Tesoro, eccoti- disse mia madre.
-Ciao mamma- risposi.
-Cos'è quel visino triste? Stai ancora male?-
-No mamma, sto meglio. Non ho dormito bene e sono solo un po' stanca.-
-Se vuoi va di là a riposare. Quando ti vedi oggi con Noah?-
-Perché dovremmo vederci?- dissi scorbutica.
-Come perché? Ci hai fatto una testa in questi giorni sul tempo da passare insieme e ora non vuoi vederlo?-
-Oh, giusto. Scusa, sono davvero molto stanca.-
-Lo vedo tesoro. Sto preparando tantissime cose da mangiare per oggi, contenta? In questi giorni ti sei ingozzata per due persone-
DIAMINE!
-Ah, già. Bene, io vado di là-
-Okay, io vado a fare la spesa, vuoi qualcosa? -
Che questo sia solo un incubo.
-No, grazie mille- sorrisi forzatamente ed andai in camera. Quando sentii la porta di casa chiudersi scoppiai a piangere.
Mi alzai ed andai allo specchio...di quanto ero incinta? Due settimane, tre? Non sembravo poi così ingrassata.
Mi allontanai dallo specchio e mi sedetti a terra. Dovevo parlarne con qualcuno, non potevo tenermelo per me.
Sofia? No, lei era in gita e non potevo metterla in ansia il secondo giorno.
Ci eravamo sentite il giorno prima mentre ero in spiaggia e le avevo raccontato eccitata la giornata come stava proseguendo. Avrei continuato a fingermi allegra fino al suo arrivo.
Con le altre lo stesso.
Mamma? No a mamma non era il caso, la sua reazione sarebbe stata imprevedibile.
Papà? No, papà assolutamente no!
Magari Noah!? No, dovevo prima prendere una decisione io. Avrebbe potuto condizionarmi con la sua reazione...e io volevo essere sicura di volere o meno questo bambino prima di sapere la sua.
Jeck? Beh Jeck...beh forse avrebbe potuto aiutarmi.
Non era Sofia ed era pur sempre un maschio, ma era sempre meglio di niente.
Presi il telefono e composi il suo numero.
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Un amore matematico
RomanceLuisana Brown, studentessa californiana, 20 anni. Noah Jefferson, supplente di matematica, 28 anni. I due avranno subito uno splendido rapporto, ben diverso da quello tra un professore e un'alunna. La differenza di età e il dovere di prof e alunna r...