Passarono due settimane. Niente era cambiato più di tanto, o quasi. I miei erano sempre più iperprotettivi, i miei fratelli combinavano sempre più casini, le mie amiche erano sempre più pazze e i miei prof...i miei prof, erano sempre più...no i miei prof erano sempre uguali.
Okok ho capito che volete sapere di lui. Noah ed io non abbiamo avuto nessun contatto in queste settimane. Da quella sera che mi riaccompagnò a casa non ci siamo più parlati, o meglio non più di come un prof e un'alunna potessero parlare. Avevamo un rapporto tra allieva e insegnante ma...in fin dei conti, forse era sempre stato così. E io che pensavo che...BASTA LUISANA CON QUESTE SCIOCCHEZZE!!
In biblioteca non ero potuta andare, perché in questi giorni aveva piovuto molto e mia madre dall'ultima volta, ha preferito non farmi stare qualche ora extra fuori casa sotto la pioggia.
Quel giorno però, c'era un sole che spaccava le pietre, non si direbbe che solo due giorni prima pioveva a dirotto.
Mia madre mi aveva permesso di stare un'ora, solo una, in biblioteca...ero entusiasta, era parecchio che non leggevo.
Entrai in biblioteca, salutai Lara e mi diressi al mio tavolo ed...eccolo lì, in camicia bianca e jeans, seduto comodamente sulla sedia, la mia sedia, a leggere un libro, il mio libro.
Mi avvicinai a lui che immerso nella lettura non badò a me. Mi sedetti.
Tossii-Ehm...buongiorno prof...di nuovo- l'avevo visto solo due ore prima e come al solito, mi aveva ignorata come con gli altri.
-Oh buongiorno Luisana, qual buon vento?- LUISANA!
-Ero qui per leggere...come ogni martedì-
-Martedì scorso non c'eri, e neanche quello precedente- disse senza distogliere lo sguardo dal mio libro.
-La pioggia mi ha tenuta chiusa in casa- sorrisi
-Capisco- e continuò a leggere.
Mi ignorava. Ok, capivo in classe, ma fuori mi aveva detto che chiacchierava apertamente con tutti e io...si facevo parte dei tutti! La biblioteca era deserta, perché era molto presto e Lara era appena andata in pausa quindi fortunatamente potevo parlare.
-Ha finito di leggere?-
-Non ancora-
-Oh...beh quello è il mio libro-
-Lo ripeto...qui non c'é il tuo nome-
Corrugai la fronte...ok, basta.
-Va bene!!! Ok ho esagerato-
-Non ti seguo Luisana -
-Oh smettila! Luisana, Luisana, Luisana! Quasi mi manca quello stupido Lulù! Va bene, l'altra volta ho esagerato ma non mi sembra che trattarmi da inutile granello di sabbia sia la buona ricompensa...o punizione! Lo ammetto sono strana, forse bipolare, prima rido e poi mi arrabbio, ma sono così. Non mi piace parlare della mia vita, sopratutto se riguarda la mia famiglia, eppure con te mi sono aperta, aperta come non mai. Ci sto male se qualcuno mi ignora, sono stata ignorata per 20 anni e esserlo di nuovo, ora, solo per ripicca perché ho alzato un po' la voce a cena la volta scorsa mi pare esagerato- e delle lacrime scesero sulle mie guancie. Mi ero sfogata, con lui, un'altra volta.
Lui non parlava, mi guardava soltanto. Mi sedetti e misi la testa sul tavolo coprendomi tutta.
-E ci volevano settimane di silenzio per farti chiedere scusa Lulù?- alzai la testa, mi aveva chiamata Lulù. Finalmente quello stupido nome riusciva dalla sua bocca. Mi sorrise.
STAI LEGGENDO
Un amore matematico
RomanceLuisana Brown, studentessa californiana, 20 anni. Noah Jefferson, supplente di matematica, 28 anni. I due avranno subito uno splendido rapporto, ben diverso da quello tra un professore e un'alunna. La differenza di età e il dovere di prof e alunna r...