In questo capitolo ci saranno due punti di vista di due persone speciali. Buona lettura, baci.
Il dottore alzò lo sguardo e ci fissò uno ad uno non sapendo con chi parlare.
-La situazione è piuttosto critica. Il ragazzo ha preso in pieno un auto e oltre che qualche osso spezzato ha un leggero problema al cranio e...-
Non capivo, non riuscii a capire tutti quei termini specifici che disse ma dall'espressione assunta dalla mia famiglia non penso fossero state rassicurazioni di una pronta guarigione.
-L'opereremo ora!- affermò -Tra qualche ora vi faremo sapere con certezza- detto questo andò via.
Noah mi girò mentre sentivo dei versi e degli urletti di piena disperazione al mio fianco.
-Lusy, abbi fede. Possiamo ancora avere fede per questa cosa! Tutto si può risolvere- sussurrò.
Tod.Incidente.Fede.Amiche.Lite.Pianti.Colpe.Operazione.Paura...
-Lusy tutto bene?- tutto iniziò a muoversi e quelle parole tanto cattive e marcie mi riempivano la testa mischiandosi con le dolci parole di Noah che tentavano di risvegliarmi.
La scena si oscurò e Noah assunse un'espressione di puro spavento. Le gambe mi divennero molli e le voci furono sempre di più ma sempre più lontane. Vidi il buio e mi lasciai andare.Aprii gli occhi, stanca, e la prima cosa che vidi fu il sorriso del mio ragazzo e quello di mia madre.
-Si è svegliata- urlò quest'ultima felice.
Aprii meglio gli occhi e notai tutta la mia famiglia e i miei amici ai piedi del letto guardandomi in un misto di felicità e spavento.
-C-Cosa è successo?- balbettai.
-Sei svenuta- disse mia madre.
-Di certo tutti questi problemi ti hanno creato una terribile confusione mentale e il tuo corpo non ha retto andando in standby per un po'- disse Noah sorridendomi e accarezzandomi una guancia.
Tentai di alzarmi ma un terribile mal di testa mi impose di risdraiarmi sul letto.
-Un passo alla volta Lusy, resta sdraiata per un po'.- Noah
-Quanto tempo sono rimasta...addormentata?-
-Una decina di minuti, bimba ci hai così spaventati- disse mio padre venendo accanto a me.
-Lusy aveva sonno- disse mia sorella ridendo e facendo ridere anche la sottoscritta.
-Notizie di Tod?- gli sguardi di tutti si oscurarono assumendo l'esatta espressione che avevano prima di questo inconveniente.
-Nessuna tesoro- disse mia madre. -Noi dobbiamo tornare fuori per tuo cugino e in ogni caso ti creerebbe ancora più confusione vederci tutti qui.- mamma.
-Io rimango per un po'- disse Noah sorridendomi.
-Va bene- gli sorrise grata mia madre imponendo a gli altri di uscire. Tutti mi salutarono come se fossi una guerriera che aveva vinto la guerra contro la morte. No, il vero guerriero qui era Tod. Io ero solo una ragazza debole che aveva ceduto per qualche minuto.-Allora- sospirai -Cosa è successo da quando sono svenuta? - chiesi.
-Mmm nulla di ché. Mi hai quasi fatto prendere un infarto, questo è certo-
ridacchiai
-Scusa, non so che mi sia preso- dissi triste. Lui mi accarezzò la guancia.
-È venuta la ragazza di Tod disperata, Ashley-
-Ashley è qui?- strabuzzai gli occhi.
-È la sua ragazza, perché non dovrebbe esserci?- domandò.
-Vai a vedere gli vuole bene sul serio- dissi pensierosa -...Naaah, starà solo facendo delle mosse. Forse sotto sotto ha un cuore e le dispiacerà come persona normale, ma non di certo come amore della sua vita. Quella è Sofia, lei si che lo ama davvero.- lui mi osservò.
-Hai troppi pensieri cattivi verso quella ragazza- affermò lui guardandomi con disapprovazione.
-Non guardarmi così, io la penso in questo modo. Sofia è andata in escandescenza?-
-Oh puoi ben dirlo! L'ha guardata male, è andata in bagno, ha ammaccato qualcosa... dati i rumori che si sentivano, e poi è tornata in sala d'attesa con un espressione indecifrabile. È una ragazza strana.-
Risi di gusto, ma presto si fece spazio nella mia testa il ricordo del litigio e mi rattristai. Noah se ne accorse.
-Le tue amiche erano molto preoccupate per te, anche se non lo danno a vedere. Sono solo arrabbiate.-
Annui tristemente.
-Tomàs allora?-tentai di cambiare discorso.
-Ho chiamato Amanda. Tu sei stata male e penso che, finché non si avranno notizie di pronta guarigione per Tod, non metteremo piede fuori da questo ospedale. Tomàs si annoierebbe e rischierebbe di prendersi qualcosa, inoltre noi non saremmo con la testa di occuparci al meglio di lui ne di farlo divertire. -
-Quindi?- chiesi confusa.
-Mal che vada, andrò a prenderlo domani e ce ne occupiamo anche di lunedì-
-Io ho la scuola- dissi triste.
-Vedremo poi che fare, non fare sforzi, rilassati.- sorrisi ed annuii.
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Un amore matematico
Roman d'amourLuisana Brown, studentessa californiana, 20 anni. Noah Jefferson, supplente di matematica, 28 anni. I due avranno subito uno splendido rapporto, ben diverso da quello tra un professore e un'alunna. La differenza di età e il dovere di prof e alunna r...