Capitolo 34

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Auguri passati!!!❤ Chiedo scusa per il ritardo del capitolo, c'erano le feste quindi non ho potuto molto esserci. Piaciuta la cioccolata? Guardate a che ora pubblico per voi, domani c'è anche scuola. Scusate se ad alcune non ho risposto. Vi voglio bene, ciaoo. Grazie.❤
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Perdonare Noah e Ash non fu facile, ne tanto meno giusto probabilmente...ma mi sentivo in dovere di farlo.
Noah aveva sofferto e aveva agito d'impulso, forse non ero pronta a ricominciare una storia d'amore con lui, anche se era chiaro che lo amassi e che niente avrebbe cambiato tutto ciò, ma volevo che avessimo un bel rapporto e che nostro figlio non fosse circondato da tensione e odio. Ash invece aveva sbagliato, ma si era fatto perdonare in tutti i modi possibili, salvando me dalla mia tristezza e mio figlio da una tragica fine. Gli dovevo come minimo il mio perdono. Così ci ritrovammo in uno spiritosissimo triangolo.
Ash mi veniva a trovare spesso ed era l'unico a sapere del nascondiglio di Noah. Tutto sommato avevo preferito non dire a nessuno chi fosse davvero Ash, l'avrebbero allontanato da me e dato che il mio migliore amico era lontano, avere una presenza maschile come aiuto non mi faceva altro che bene.
Nonostante i miei consigli però, i due uomini della situazione non andavano affatto d'accordo, se uno mi consigliava di uscire, l'altro mi consigliava di riposare. Se uno mi spronava a mangiare l'altro mi intimoriva dicendo che sarei esplosa. Ma volevo bene ad entrambi e cercavo di assecondarli.
Il nascondiglio di Noah proseguiva bene, gli portavo il cibo e lo andavo a trovare nel pomeriggio quando i miei dormivano.
Tutto andò per il meglio...fino ad una mattina in cui mio fratello Andrew gridò "c'è un tipo che fa pipì nella stalla di Jessie" e a quel punto dovetti raccontare tutto.
I miei alla fine accettarono la cosa...pur dicendo che mi stavo facendo del male da sola ma sapevano che anche ostacolandomi non li avrei ascoltati.
Noah fortunatamente, a mia insaputa, aveva cercato casa nel frattempo e ne aveva trovata una molto carina distante qualche metro da casa mia.
Veniva a trovarmi due volte al giorno e molto spesso andavo io da lui a giocare con Tommy.
Nel week-end andavo con Ash a comprare possibili giocattoli per il bambino che si ostentava a pagare lui nonostante le mie negazioni. Si era trovato un lavoretto in una paninoteca e poteva permettersi una casa di piccole dimensioni e una vita normale.
I mesi passavano e Tod, Sofia e Jeck mi erano venuti a trovare a inizio settembre, per una settimana. Poi Tod era ripartito portandosi con sè la sua ragazza Sofia...oh sì, la sua ragazza, mentre Jeck era rimasto tre giorni in più e poi era ripartito per il lavoro e per non lasciare troppo tempo sola Tecla, la ragazza che stava frequentando.
A quel punto mi ero ritrovata a fare costantemente shopping pre-parto con Emily e Olly.

La scuola era cominciata, Noah era stato richiamato nella nostra scuola dopo che la nostra ex prof di matematica aveva deciso di trasferirsi con la figlia definitivamente, ma gli avevano assegnato classi differenti. Jeck e Sofia frequentavano la stessa scuola di Tod, classi diverse ovviamente e mi avevano detto che si trovano bene. Era un college.
Io stavo frequentando le lezioni della mia scuola con un'insegnante privata e questo sarebbe stato il mio ultimo anno.
Tutto proseguiva per il meglio e portavo con me una pancia di 8 mesi e mezzo quasi 9. Eravamo prosperi a capodanno e lo shopping natalizio era da poco finito.
Il bambino? Tutto proseguiva in regola, il parto era previsto per il 18 Gennaio e...no non si sapeva ancora il sesso. Io, appoggiata da Noah, avevo deciso di aspettare il parto e avere una sorpresa. Da pazzi ma in stile Brown.
I genitori di Noah mi continuavano a spedire pigiamini rosa...speranzosi in una femminuccia e il mio rapporto con loro si era ammorbidito.
Filava tutto liscio fortunatamente...ma le sorprese erano dietro l'angolo.

Ci ritrovammo a passare il capodanno tutti insieme.
-Luisana, gli ospiti sono quasi tutti. Vai a prendere altre due sedie per i nonni-
-Va bene-
-Non preoccuparti Lusy- mi fermò con una mano Andrew. -Vado io, tu riposa- Avevo già detto di amare incondizionatamente mio fratello?
Gli accarezzai la guancia -Grazie piccolo- e tornai a sedermi...tra Ash e Noah.
-Ti fa caldo? Vuoi togliere la coperta?- Noah.
-No grazie, sto bene così- sorrisi.
-Ma che domanda stupida, siamo a Capodanno, perché dovrebbe volerla togliere? Hai visto che tempo c'è fuori?- Ash.
-La smetti di impicciarti? Le ho fatto solo una domanda-
-La domanda giusta sarebbe stata, vuoi un massaggio ai piedi? Vuoi dell'acqua?-
-Perchè? Non fa altro che bere e il massaggio non le serve a nulla, non fa niente dalla mattina alla sera-
-Ehi...-lo rimproverai io.
-Perché "Ti tolgo la coperta?" è una domanda intelligente, certo-
-La smettete voi due? Il Natale rende tutti più buoni ma con voi non ha fatto nessun miracolo-
Sbuffarono.
-Scusa- dissero all'unisono e non riuscii a trattenere un sorriso.
-È pronto a tavola!- gridò mia madre e tutti ci alzammo.
10 minuti dopo suonarono al campanello.
-Vado io- dissi.
-No resta seduta, vado io- disse Ash.
-Io sono più vicino alla porta- rispose Noah.
-Ho detto che vado io e vado io- dissi scorbutica io. Queste attenzioni cominciavano a innervosirmi.
Mi alzai e aprii la porta.
-Sorpresa! - girdarono i tre ragazzi davanti a me.
Strillai e mi catapultai su di loro.
-Ma guarda un po' che regalo ci ha portato la Grecia- disse mio nonno.
-Tod!- gridò zia Kate alzandosi e andando incontro al figlio.
-Che ci fate qui? Dovevamo vederci per la nascita del bambino-
-Ci è sembrato scortese non essere potuti venire a Natale, così abbiamo pensato di venire almeno per Capodanno e qualche giorno- Jeck.
-E le vostre famiglie? - chiesi io.
-Già avvisate, li vedremo domani- disse Sofia sorridendomi.
-Cavolo, sono così felice di vedervi qui-
-Domani chiamiamo le ragazze e si fa shopping-
Mugolai stanca. -Ancora? Sono settimane che non facciamo altro...tra un po' partorirò per la stanchezza due settimane prima.-
-Non se ne parla. Mancano tre settimane al parto e non ho nessunissima intenzione di lasciarti senza provviste-
-Sofi, sono piena di provviste-
-Ne parlate più tardi, facciamoli sedere a tavola, saranno stanchissimi- disse mia madre.
-Grazie Theresa- dissero loro.
Passamo la serata ridendo e raccontadoci migliaia di avvenimenti. La mia famiglia era unita, come non lo era da tempo.
I giorni passarono, Capodanno con loro, e ci ritrovammo a metà Gennaio...

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