"Sono la ragazza di Noah"
Quella frase rimbombò nella mia testa per i successi 15-20 secondi.
-Posso sapere chi sei?- chiese a me mordicchiandosi la parte inferiore del labbro dalla tensione. La guardai. -Stai bene? Sei molto pallida!- aggiunse guardandomi spaventata.
-Io...-
All'improvviso si sentii il rumore della serratura e un secondo dopo un Noah sorridente e incurante di tutto entrò in casa.
-Amore ci sei?- gridò con il sorriso stampato in faccia.
William corse da lui e si fece coccolare. Il mio "ragazzo" dopo qualche secondo alzò lo sguardo verso di me.
Impallidì anche lui vedendo la figura accanto a me.
-Tu!- sussurrò solo alzandosi lentamente.
-Ciao Noah- sorrise lei. Lui la fissò e poi guardò me sgranando gli occhi.
-Piccola perché piangi?- si avvicinò e mi allontanò dalla ragazza con fare protettivo.
-T-tu...voi...non è ciò che penso che sia vero?- chiesi con la voce tramante.
-Si- disse lui con uno sguardo strano guardando la ragazza.
Era ufficiale...ero stata tradita.
Il mio ragazzo mi aveva tradita e me lo stava dicendo nel modo più naturale possibile, come se parlassimo di cibo "sai amore io amo le melanzane, comunque ti ho tradita, ti andrebbe una parmigiana per cena?"
-E me lo dici così? - gridai.
-Come altro dovrei dirtelo, non volevo la conoscessi così-
-Non volevo proprio conoscerla- indietreggai da lui.
-Noah che succede?- disse la ragazza.
-Tu stanne fuori!- gridò. -Lulù perché dici così? -
-Non chiamarmi così, traditore! -
-Ma si può sapere che ti prende?- disse alzando la voce. -Qui dovrei essere io quello arrabbiato-
-Ah, tu? Si certo!- dissi sarcastica.
-Non eri tu quella che mi avrebbe aiutato con questa storia?-
-Ma di che parli? Dovrei aiutarti a tradirmi con una poco di buono?-
-Ehi!- gridò lei.
-A fare cosa?- chiese lui incredulo.
-Aspettate aspettate- ci interruppe ancora la donna.
-Che c'è? - gridammo io e Noah guardandola.
-Tu sei la sua ragazza?- chiese lei.
-Lo ero- dissi guardandolo male e incrociando le braccia al petto.
-Cosa?-Sussurrò lui.
-Oh allora è tutto un equivoco!- disse lei ridendo.
-Cosa?- chiesi.
-Che hai da ridere?!- chiese Noah sbraitando.
-Ehi calmati tigre, sedetevi!-
-Io non prendo ordin...- cominciai.
-Siediti per l'amor di Dio!- gridò lei. Io e Noah scioccati ci sedemmo sul divano.
-P-può essere che sia colpa mia...anzi è colpa mia!- disse lei camminando avanti e dietro.
-Spiegati meglio- disse Noah.
-Appena sono entrata ho visto questa ragazza- disse indicandomi. - Non sapevo chi fosse, non so molto della tua vita, vedendola così ragazzina non ho pensato potesse essere la tua ragazza. Immaginavo fosse la governante o la dog sitter dato che avevo intravisto una cuccia fuori casa.-
-Aspetta, tu che le hai detto esattamente? - chiese Noah paralizzato. Ma solo io non capivo nulla?
-Che ero la tua ragazza!-
-Cosa?- gridò lui alzandosi dal divano.
-Capiscimi, pensavo che se dicessi così mi avrebbe fatta entrare. Non sapevo foss..-
-Sei un disastro!-
-Ehi piano con gli insulti!-
-Qualcuno spiega anche a me?- gridai.
I due mi guardarono. Noah si inginocchiò ai miei piedi e mi prese le mani. Sbiancai.
-No Noah, adesso non ho nessuna intenzione di sposarti per rimediare al danno!- dissi.
Lui rise e mi accarezzò le mani con i polpastrelli.
-Non ti ho mai tradita Lusy!-
-Si certo, e questa...-
-Non è assolutamente la mia ragazza ne tanto meno la mia amante-
-E chi è, sentiamo?- dissi io guardandoli male.
-Sono Gemma, sua sorella- mi porse la mano lei.
-La sua cosa?-
-Sua sorella Gemma, mi spiace averti conosciuta così! - sorrise.
-Oh-mi alzai. La guardai...aveva gli stessi occhi di Noah e somigliava molto alla mamma del mio ragazzo. Era sua sorella e io avevo fatto una figuraccia enorme.
-Dispiace anche a me-
-È colpa mia, non avrei dovuto...- cominciò
-No ma anche io ho esagerato e ti ho dato della poco di buono e...-
-No, tu hai ragione, è il tuo ragazzo e io involontariamente ti ho fatto credere che...-
-Ok, basta, è colpa di tutti e non è colpa di nessuno. Possiamo andare a sederci dentro?- disse il mio ragazzo nervoso.
-Si- dicemmo in coro io e Gemma sospirando.
Lei si incamminò e io presi per mano Noah.
-Scusa- dissi abbassando la testa appena mi guardò negli occhi.
-Lusy, Lusy! Cosa devo fare con te?-
-Sopportarmi, continuare a sopportarmi.- dissi facendo il labbruccio.
-Lo faccio con piacere- disse baciandomi. -Dai andiamo dentro- mi prese per mano e ci incamminammo. Appena entrammo in cucina vidi il tavolo apparecchiato a lume di candela, petali di rose intorno al tavolo. Rimasi a bocca aperta e notai la mia stessa sorpresa negli occhi di Gemma.
-Mi sa che ho scelto davvero il momento sbagliato.-
-Confermo!-sbuffò Noah
-Non fa niente- aggiunsi guardando male Noah. -Siediti lì Gemma e parliamo- sorrisi e lei con un sorriso nervoso fece come le avevo detto.
-Mi sarebbe davvero piaciuto distinguere questa serata dalle altre con te- disse Noah in tono triste.
-Abbiamo tempo- gli diedi un bacio veloce e raggiunsi...mia cognata.
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Un amore matematico
RomanceLuisana Brown, studentessa californiana, 20 anni. Noah Jefferson, supplente di matematica, 28 anni. I due avranno subito uno splendido rapporto, ben diverso da quello tra un professore e un'alunna. La differenza di età e il dovere di prof e alunna r...