Riappacificazioni

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POV GIULIA
Era passata una settimana dall'operazione di Sangio e continuamente il senso di colpa mi assaliva Chiara e Rosa provavano a tranquillizzarmi continuamente che non fosse colpa mia ma io non ci credevo perché si era autodistrutto da solo e non lo avrebbe mai fatto se qualcuno non lo avesse mai ferito.

Ero in camera mia ad ascoltare le sue quattro canzoni ripetutamente finché mia madre non spalancò la porta insieme a Deddy e Chiara
M: "Muoviti Giovanni si è svegliato dobbiamo andare" sobbalzai in piedi e mi misi le scarpe e chiesi
Giù: "Ditemi che non è uno scherzo vi prego"
C: "No non è uno scherzo il tuo innamorato si è svegliato" odiavo l'ironia di Chiara però in questi giorni mi aveva aiutato molto a strapparmi un sorriso.

Eravamo appena arrivati in ospedale avevo una paura matta della reazione che avrebbe avuto e penso che Deddy ne avesse più di me prima di farci andare il dottore ci disse una cosa
Dottore: "Allora il ragazzo sta bene può andare a casa ma in questi giorni avrà dei frequenti mal di testa e dovrà essere tenuto abbastanza sotto controllo perché potrebbe avere una crisi respiratoria improvvisa ma tutto sommato come già ho detto sta bene" tutti ci alleggerimmo un po' a quella risposta era ovvio che non potesse passare tutto d'improvviso ma almeno stava bene.
Dottore: "Sta volta a uno a uno potete entrare e fra due tre ore sarà dimesso"
P: "Chi va per primo" Deddy,Chiara e mia madre contemporaneamente dissero
D: "Giulia"
C: "Giulia"
M: "Giulia" quindi deglutì e andai verso la sua stanza avevo paura, bussai prima di entrare e lui dopo un po' con voce roca disse
G: "Avanti" avevo lo sguardo rivolto dall'altra parte perché non aveva capito che quella persona ero propio io quindi attirai la sua attenzione dicendo
Giù: "Hey" lui di scatto come se avesse riconosciuto la mia voce anzi l'aveva riconosciuta si giro e rimase incredulo a fissarmi notai gli occhi che avevano cambiato un po' colore avevano delle sfumature grigie e la parte bianca completamente rossa sembrava che avesse del sangue nell'occhio e in sussurro disse
G: "Tu cosa ci fai qui"
Giù: "Che c'è non posso vedere come stai"
G: "No" la sua risposta mi frantumo il cuore
Giù: "In che senso no"
G: "Giulia io penso di averti chiarito le idee un mese fa che non voglio avere niente a che fare ne con te e ne con la tua famiglia e per quanto mi costi che so che ci siete voi qua io non voglio che entriate nella stanza"
Giù: "Ti prego Gio..." mi guardò e i suoi occhi trasmettevano tanta malinconia e scese una lacrima
Giù: "Sono qui per chiederti scusa come vuole farlo Deddy quindi ti prego"
G: "Tu una volta mi hai detto che un semplice scusa non può aggiustare niente e quindi come pensi adesso tu di aggiustare tutto con uno scusa io sto bene così nel mio con gli amici che mi son fatto"
Giù: "Se stai bene perché ti sei ridotto così ad assumere cose che dicevi che ti facevano schifo"
G: "Non ti interessa Giulia la vita è mia non tua" persi un attimo il controllo e li urlai
Giù: "SE LA VITA È TUA ALLORA PERCHÉ TI STAI AUTODISTRUGGENDO" nessuna parola o frase usciva dalla sua bocca era completamente muto finchè evito la domanda è disse
G: "Vattene via da qui"
Giù: "Non voglio farlo lo sai"
Giù: "Ti prego voglio solo un ultima chance pure solo per essere tua amica" ma non cambio idea
G: "Esci" dopo un po' mi ritrovai costretta ad uscire
M: "Come è andata"
Giù: "Non vi conviene entrare non vuole avere a che fare con nessuno di noi" senti il cuore di Deddy spezzarsi e istintivamente lo abbracciai e mia madre parlo
M: "Fatelo ragionare è appena uscito da un contesto strano e vederci così di punto in bianco li è sembrato strano"
D: "Forse"

Dopo esattamente un ora e mezza lo vidi in piedi che sembrava stare più che bene dopo un incidente sinceramente, aveva le testa bassa e le mani nei ricci che stava arrotolando per il nervoso e volentieri lo avrei fermato se non fossimo stati in questa situazione.

M: "Come ti senti tesoro" con un tono freddo che spavento anche mia madre disse
G: "Bene quindi potete anche andare"
M: "Tua madre mi aveva chiesto se potevo tenerti un po' sotto controllo"
G: "Non credo di aver bisogno so badare a me stesso anche da solo"
M: "Tesoro ragionaci" disse mia madre mettendoli una mano sulla guancia
P: "Vieni da noi alla fine ci fa piacere" guardò nella direzione di Deddy che li regalo un timido sorriso insieme a Chiara e vedevo il suo sguardo ancora contrariato poi si girò verso di me e vidi tutta la corazza che si era portato disintegrarsi e con un sospiro disse
G: "Va bene" era raro vederlo arrendersi infatti risulto strano agli occhi di Deddy ma non era in vena di parlare
Per tutto il viaggio nessuno si azzardava a parlare con lui, entrammo in casa e mia madre li spiego che poteva stare nella stanza degli ospiti lui si mise gli auricolari nelle orecchie e sali.

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