XXVIII~

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Mi vesto accuratamente, oggi papà mi accompagnerà all'orfanotrofio dove vivevo prima di venire adottata. Tae oggi è uscito prima per andare a scuola, io invece esco appena finisco di prepararmi. Mio padre mi sta ancora aspettando in macchina.
Salgo in macchina e ci dirigiamo verso l'orfanotrofio

Passa qualche minuto, finalmente siamo arrivati. Mi affretto a scendere dalla macchina, mio padre decide di aspettarmi lì.

«Yoora, sei venuta!» Taerim, che per me è sempre stata come una sorella minore, corre ad abbracciarmi, in lacrime.
Mi dispiace vedere tutti così tristi e io non sono in grado di piangere... infondo sapevo prima o poi sarebbe successo.

Faccio un giro per l'orfanotrofio, passando del tempo con i miei fratelli e le mie sorelle minori, guardandomi continuamente intorno.

«Eonni, ti guardi sempre intorno, qualcosa non va?» mi chiede Taerim, ma scuoto la testa «Va tutto bene» dico, ma in realtà sono preoccupata. La sera prima Jungkook mi aveva telefonata, ma non ero stata in grado di rispondere, perciò l'ho richiamato.

Ho dovuto richiamarlo più volte, quando alla fine ha risposto però la sua voce aveva qualcosa di diverso che non so spiegarmi.
Era affannato, sembrava stare male, poi ha riattaccato immediatamente.

Ora sono preoccupata proprio perché dopo quella chiamata lui non mi ha ricontattata ed io non sono stata in grado di ricontattare lui. Speravo che oggi lo avrei visto all'orfanotrofio, ma non è neanche qui.

«Beomgyu, che fine ha fatto Jungkook?» chiedo a uno dei più grandi «Non so noona, ieri mattina era tornato alle 5 ed era ubriaco fradicio, mentre oggi non è tornato per niente. Era già da un po' che andava avanti così, tornava sempre a casa ubriaco»

Abbasso lo sguardo, preoccupata per Jungkook. Passo il resto della giornata lì, poi la sera mio padre viene a riprendermi e torniamo a casa.

«Io sta sera non torno a casa, devo andare a una cena di lavoro, probabilmente mi fermerò in hotel» dice papà, io annuisco e lo saluto, per poi entrare in casa.

«Sono tornata» dico, togliendo le scarpe. Le luci sono spente, io vago con la mano alla ricerca dell'interruttore «Yoora~» sento abbracciarmi da dietro, però non è la voce di Tae. Cerco di scappare dalla presa di questa persona, ma cado sul divano e quella persona finisce sotto di me «Ya!» urlo, dimenandomi.

«Uffa, volevo solo farti uno scherzetto» mi lascia andare, poi allungo il braccio verso la lampada vicino al divano e la accendo, girandomi «Jimin? Che ci fai qua?» chiedo, tra l'altro sono ancora seduta su di lui.

«Aspetto Tae, è andato a prendere la cena» dice sorridente. Mi alzo, ma lui mi afferra di nuovo, facendomi finire ancora una volta su di lui «Ya, che fai?» cerco di allontanarmi «Non stavi con Yoongi te? Lasciami stare!» lui però mi stringe più forte. Una persona col corpo così minuto può essere così forte?

«Certo che sto con Yoongi, ma vuol dire che non posso toccarti?» mi sorride di nuovo «Giuro che glielo dico» lui sbarra gli occhi «No no! Va bene hai vinto, hai vinto! Puoi tutto ma non dirlo a Taetae o Yoongi, ok?» mi lascia subito andare, io mi rialzo e lo guardo male.

Sentiamo la porta aprirsi «Sono tornato» dice Tae, con voce annoiata.
Entra nella stanza «Oh, sei tornata?» io annuisco «Papà?» chiede, notando la sua assenza «Ah, è ad una cena di lavoro, probabilmente si ferma a dormire in hotel ha detto» spiego, mentre lo aiuto a mettere quello che ha comprato in frigo.

«Almeno saremo solo noi due» lo sento sussurrare, ma fingo di non aver sentito e continuo a mettere le cose in frigo o nella credenza «Ya! Potete essere fidanzati, fratello, sorella, quello che volete, ma ricordatevi di non dimenticarvi di me! Non mettetevi a pomiciare o quello che è, davanti a me, ok?» si lamenta Jimin.

«Piccolo scarafaggio, sei così minuscolo che mi ero scordato di te! Aish, avrei potuto schiacciarti sai?!» dice Tae ironico, mettendosi a ridere. «Ya, perché non ti dimentichi di lei che è più bassa di me?!» dice, indicandomi con la sua testa «Ovvio, lei è più bella» Tae fa la linguaccia a Jimin, il quale si alza e assale Tae, afferrandolo.

Cerca di sollevarlo, ovviamente senza risultati. L'unico risultato che ottiene è quello opposto, ossia Tae che afferra Jimin come un sacco di patate, poi lo butta sul divano e inizia a picchiarlo coi cuscini «Fatti una dormita, scarafaggio» dice, per poi tornare a preparare qualcosa per cena.

«Hai cenato?» mi chiede, io annuisco, anche se non è vero. Ultimamente non ho fame.
Lui non dice niente e si mette a preparare qualcosa per sè e Jimin.
«Vado di sopra» dico, salendo le scale per andare in camera mia.

✓ 𝑺𝒕𝒆𝒑 𝑩𝒓𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 ~ ||𝙺𝚒𝚖 𝚃𝚊𝚎𝚑𝚢𝚞𝚗𝚐||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora